La Fiera del Cinema NiC sbarca al Cinema Vittoria

Il 25 settembre 2024, a Napoli, il Cinema Vittoria ha ospitato la rassegna di film indipendenti Fiera del Cinema NiC, organizzata dalla distribuzione cinematografica indipendente NiC del gruppo AVAMAT.

Le rassegne di NiC

La realtà napoletana è nata nel 2019 e attualmente conta nel suo organico più di 50 cineasti. Dal 2022 il gruppo organizza rassegne cinematografiche rivolte al cinema indipendente, come la Fiera del Cinema NiC, con lo scopo di promuovere film di giovani registi con proiezioni aperte al pubblico; inoltre riserva uno spazio alle domande e alle dichiarazioni degli artisti, per favorire la condivisione dell’esperienza con gli spettatori.

Non solo cinema

Durante l’evento del 25 settembre, prima della proiezione dei film, si è potuta ammirare la mostra fotografica, allestita in collaborazione con Magazzini Fotografici, e lo spazio espositivo della libreria A&MBookstore. Sia la mostra che i libri esposti condividevano alcuni temi con i cinque cortometraggi della rassegna Fiera del Cinema NiC, come le poesie ascoltate durante le esibizioni di slam poetry tra una proiezione e l’altra. All’ingresso, inoltre, erano inclusi nel costo del biglietto un drink di benvenuto e una copia della rivista “Quaderni di Cinema”, sponsorizzata dal Corriere di Pianura.

Flesh and Look: l’arte come sacrificio

Il primo cortometraggio visionato è stato Flesh and Look di Stefano Virgilio. La storia si sofferma su ciò che i personaggi non dicono e non fanno: la macchina da presa fissa su squarci di spazio, in cui la figura umana è solo una parte del tutto, ci restituisce la solitudine della fotografa protagonista e la tristezza celata dai piaceri futili della vita. I tempi delle inquadrature e dei silenzi sono prolungati, in vista del gran finale, che porta la riflessione sulla solitudine e sull’arte a livelli universali, quasi trattandoli come un’espiazione dei peccati umani attuata dal singolo artista. Lo stesso regista, intervistato dai presentatori dopo la proiezione, ha assecondato questa visione del tema, poichè ha affermato che la prima ispirazione avuta per l’opera è giunta dalla visione di una foto che ritraeva una donna immigrata morta per salvare i figli: l’idea del sacrificio dei più deboli in contrasto con il menefreghismo dei potenti è lo spunto perfetto per trattare la disumanità attuale.

Il rifugio: cinema ed evasione

Dopo è stato proiettato Il rifugio di Emmanuele Salvatore Giaquinto, il racconto di un uomo dipendente dal gioco, che si rifugia in una stanza tra alcool e droga per sfuggire ai propri debiti. Qui l’interesse è immediato, per la crudezza delle immagini e l’antieroe protagonista, anche se i personaggi e il finale a effetto sono esasperati fino al surreale. Comunque l’opera riesce nel suo intento, giacchè all’autore interessa raccontare una storia e usarla come meccanismo di evasione dalla realtà, come puro intrattenimento. Per questo il ricorso a vari generi, come il noir e il thriller, è fondato e anzi fondamentale.

Gas Attack: un ritorno agli albori

Il terzo film è stato Gas Attack di Daniele Fabietti, un coraggioso tributo al cinema muto. La trama, infatti, racconta in maniera comica lo scontro armato tra alcuni soldati durante una guerra: il gas è lo strumento utilizzato, causa delle allucinazioni dei due protagonisti. Per il regista non è essenziale la storia in sé per sé, ma il suo evolvere e ciò che rappresenta. Per fare ciò il bianco e nero, il montaggio e l’invecchiamento delle immagini tributano perfettamente la comicità del cinema muto, come anche il primo cinema di guerra. La mimica degli attori è perfetta e, nonostante si approfondiscano poco i temi legati alla trama, l’atmosfera ottenuta è unica, soprattutto nel 2024.

M’amo non m’amo: dalla storia al messaggio

Poi è stato il turno di M’amo non m’amo di Jay Ruggiano: la storia di una giovane attrice che soffre di binge-eating disorder (BED), un disturbo del comportamento alimentare. Fin dall’inizio il film è presentato in tal modo, ma ciò non riduce assolutamente la portata del racconto e dello stile visivo utilizzato. Sono vari i personaggi coinvolti, tra cui l’insegnante di recitazione che segue la ragazza fin da bambina, il quale ha un ruolo fondamentale nella sua formazione e anche nel cortometraggio. Il montaggio confonde il passato con il presente, la realtà con i pensieri, travolgendo ancor di più lo spettatore in una storia di sogni, delusioni, arte e formazione, che riesce anche a veicolare un messaggio sociale. Lo stesso Ruggiano è intervenuto dopo la visione, affermando che bisogna sensibilizzare la popolazione italiana a proposito del disturbo, poiché è più diffuso di quanto si pensi ed è causato dalla troppo poca attenzione attribuita alla salute mentale nel nostro paese.

Un diamante: l’amicizia senza tempo

Successivamente Un diamante di Michele Schiano ha chiuso la serie di proiezioni, lasciando al pubblico un finale dolceamaro. Il film racconta l’amicizia di due anziane napoletane, vicine di casa, che passano le giornate a farsi dispetti per motivi futili, non comprendendo che il tempo passa senza restituire i momenti migliori, se non come ricordi nostalgici. La messa in scena è molto gradevole, soprattutto per quanto riguarda la caratterizzazione di personaggi. In questo modo il genere comico iniziale si confonde fin da subito con il dramma, restituendo l’essenza stessa della vita. Le due attrici protagoniste, Lina Nido e Diamante Martone, sono intervenute per arricchire le interpretazioni del pubblico, parlando della loro amicizia e dell’esperienza delle riprese.

Vincitore e prossime edizioni

Infine Alessandro Rea si è esibito eseguendo alcuni brani del suo repertorio musicale, mentre la platea si preparava a scoprire il cortometraggio vincitore della serata, votato proprio dal pubblico mediante la pagina Instagram di NiC. Al termine dell’esibizione, si è unito ai presentatori Emanuele Matera, direttore artistico e organizzatore della rassegna, per ringraziare gli artisti, gli spettatori e gli enti collaboratori. Così è stato possibile annunciare il vincitore: Emmanuele Salvatore Giaquinto con Il rifugio. Finita la serata, il gruppo di AVAMAT ha salutato i presenti sul sottofondo musicale di Alessandro Rea, ricordando la data e il luogo della prossima Fiera del Cinema NiC: il 27 settembre al Cinema San Marco di Benevento.

Fonte dell’immagine per “La Fiera del Cinema NiC al Cinema Vittoria | NiC”: www.facebook.com/CinemaVittoria

A proposito di Giuseppe Arena

Ciao, mi chiamo Giuseppe Arena e sono di Napoli. Fin da bambino amo il cinema, infatti ora lo studio alla facoltà di Scienze della comunicazione, presso l'Università Suor Orsola Benincasa; inoltre nel tempo libero, oltre a guardare film, ne parlo pure su "Eroica Fenice" e sulla mia pagina Instagram "cinemasand_". Oltre al cinema, sono appassionato anche di altre arti, comunemente incluse nella "cultura-pop", come le serie-tv e i fumetti: insomma penso che il modo migliore per descrivere il mondo sia raccontare una storia!

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