La vita che volevi | Recensione della miniserie Netflix

La vita che volevi - Locandina

Il mese del Pride è appena terminato e Vittoria Schisano, la bellissima protagonista di La Vita che Volevi è stata portabandiera durante l’ultima, imponente manifestazione di Napoli e in molti altri eventi. Ma il percorso per ottenere il giusto rispetto, nelle comunità LGBTQ –  aggiornata di recente in LGTBQQIAA –  non si ferma soltanto alle celebrazioni un mese all’anno. Nonostante siamo nel secolo dei social, delle uguaglianze e della rivoluzione degli stereotipi, cose semplici come il rispetto e le uguaglianze sembrano ancora obiettivi difficili da raggiungere ma estendere il messaggio e diffonderlo per tutto l’anno è importante quanto festeggiare i risultati e condividere l’amore arcobaleno durante il mese di giugno. Vittoria Schisano è stata protagonista dei festeggiamenti conclusivi ed è reduce dal successo che ha riscosso e sta riscuotendo il suo primo ruolo da protagonista nella miniserie La vita che volevi

La vita che volevi, clip dalla serie
La vita che volevi, screenshot da una clip della serie

Trama: La vita che volevi, miniserie di sei episodi diretta da Ivan Cotroneo del 2024 e diffusa sulla piattaforma Netflix, ha per protagonista la bellissima Gloria, una brillante gallerista AMAB (assigned male at birth) di Lecce che ha raggiunto serenità ed equilibrio dopo la transizione avvenuta anni prima. La sua vita, apparentemente perfetta, subisce uno scossone quando la sua ex migliore amica Marina ricompare nella sua vita. Gloria cova del risentimento per lei da quando l’aveva abbandonata poco prima della partenza per Barcellona dove avrebbe affrontato l’intervento che l’avrebbe definitivamente trasformata in una donna. Da quel momento per Gloria, tutto verrà messo in discussione e la cosa all’inizio non le piace affatto, anche perché dietro la ricomparsa di Marina, incinta e in compagnia dei suoi due figli avuti da diverse relazioni, c’è molto di più. Situazioni complesse e delicate che metteranno in discussione alcune delle sue convinzioni sugli eventi del passato. 

La vita che volevi, particolare da immagine promozionale
La vita che volevi, particolare da immagine promozionale

Il difficile percorso della transizione e il femminicidio sono solo alcuni degli ingredienti di La vita che volevi. La miniserie è stata scritta da Monica Rametta e diretta da Ivan Cotroneo. Argomenti forti e spunti di riflessione che, insieme allo stalking, ai pregiudizi e alla ricerca dell’amore vero, in tutte le sue forme, stravolgono la vita di Gloria, ricordandole tutte le diverse forme d’amore:  l’amore di una famiglia, l’amore di un padre. L’amore tra due amiche che sfida i pregiudizi. L’amore per sé stessi. La serie è girata tra Legge, il Salento e Napoli. Un cast di tutto rispetto, dai veterani tra cui la grande Maria Basile e l’affascinante Giuseppe Zeno ai giovanissimi interpreti di Andrea e Arianna, da Pina Turco ad Alessio Lapice, reduce del successo di “Eravamo bambini” e ovviamente Vittoria Schisano che, alla sua prima prova da protagonista ci regala questa donna forte, piena di vita e anche di fede, una donna che crede nel paradiso ma con i piedi ben piantati per terra, mentre costruisce il suo successo. 

“Grazie a Netflix, al passaparola e alla possibilità di dare un buon giudizio, possiamo fare in modo da diffondere il messaggio a quante più persone possibili!” dichiara Vittoria Schisano a chi si complimenta – non a torto – per aver dato prova di essere una grande protagonista al centro di una storia che fa breccia nel cuore e commuove per il paradosso composto dalla genuinità di sentimenti complessi, di paure, di rapporti umani, familiari, amicali e sentimentali che animano l’intera storia. Il difficile percorso verso la transizione non è un semplice atto di trasformazione, bensì un cammino difficile verso la persona che si vuole essere, quella che si vede allo specchio, quella nascosta dentro e qualche volta anche fuori, per consuetudine, paura e quieto vivere. Ma quella non è vita. Bisogna raccogliere il coraggio e andare avanti, anche quando sembra impossibile. Vittoria Schisano ci è riuscita e che combatte per far valere i propri diritti, sostenendo e supportando attraverso le sue armi: la comunicazione, la partecipazione attiva agli eventi di supporto alle comunità LGBTQQIAA e, ovviamente, attraverso il suo lavoro, con il debutto nella miniserie La Vita che Volevi, disponibile su Netflix. 

Immagine in evidenza e nell’articolo: foto  Netflix

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