My Mad Fat Diary: la serie tv e i problemi adolescenziali

My mad fat diary

My Mad Fat Diary è una serie tv britannica basata sul romanzo autobiografico My Fat, Mad Teenage Diary di Rae Earl, che raccoglie i diari scritti durante la sua adolescenza. Di fatto, la protagonista della serie tv si chiama Rachel Earl ma chiamata Rae. La serie tv è andata in onda dal 2013 al 2015 sul canale televisivo britannico E4 e purtroppo la serie non è stata ancora doppiata in Italia, però c’è la possibilità di vederlo in lingua originale con i sottotitoli in italiano. È composta da tre stagioni con un totale di 16 episodi.

My Mad Fat Diary si ambienta a Stamford, nel Lincolnshire, verso la fine degli anni ’90. Rae è una ragazza di 16 anni che ha appena lasciato l’ospedale psichiatrico dopo aver tentato il suicidio, rimanendoci per quattro mesi. Lì ha fatto la conoscenza di altri giovani che sono diventati suoi cari amici, una ragazza di nome Tix e un ragazzo di nome Danny. Rae sin da piccola ha avuto un difficile rapporto con il proprio corpo e con il cibo, dovuto a diversi tipi di problemi soprattutto di natura familiare. Lei vive con la mamma mentre il padre non lo vede da tanto e purtroppo sua madre non riesce a comprendere i suoi disturbi alimentari e la sua incapacità ad esprimere le proprie paure ed ansie, cosa che l’ha portata a tentare il suicidio.

Nessuno è a conoscenza di tutto questo perché la madre non ne ha fatto parola con nessuno. Rae, dopo essere stata dimessa dall’ospedale, inizia ad andare da uno psicologo, Kester, che le consiglia di annotare i suoi pensieri in un diario segreto, un “My Mad Fat Diary“. Kester aiuta molto Rae ad uscire dal guscio e ad affrontare il mondo che sta fuori. La sua vita cambia quando si imbatte in una sua amica d’infanzia, Chloe, che la presenta ai suoi amici. Da questo momento in poi Rae ha qualcuno su cui contare, con cui passare il tempo, divertirsi e innamorarsi. Tutto questo la conduce in un viaggio che le permetterà di crescere e di superare gli ostacoli che la sua mente le aveva imposto.

Rae in My Mad Fat Diary è interpretata da Sharon Rooney, un’attrice britannica di grande talento che ha saputo interpretare Rae in modo impeccabile, perché è stata in grado di trasmettere le emozioni del personaggio. Sharon Rooney è comparsa anche nel live action disney Dumbo nel ruolo di Miss Atlantis ed anche nel tanto atteso film di Barbie dove interpreta Barbie avvocato.

Rae adora la musica, infatti ricopre un ruolo importante nella sua vita. In My Mad Fat Diary molte scene hanno da sottofondo la sua musica preferita, tra cui gli Oasis e i The Verve.

My Mad Fat Diary è solo uno dei tanti esempi di opere che trattano temi di questo tipo. Temi che al giorno d’oggi non sono più un tabù ma se ne parla molto liberamente e soprattutto con una grande importanza. Episodi del genere stanno coinvolgendo ragazzi sempre più giovani e che vanno anche oltre l’età adolescenziale. Disturbi alimentari, depressione, ansia, autolesionismo, problemi familiari, bullismo e non solo, sono argomenti di cui bisogna parlare continuamente, ma non basta mai. Nel nostro piccolo possiamo fare qualcosa, possiamo e dobbiamo cercare di essere più empatici nei confronti di chi ci sta intorno. Famosa è la frase “Ogni persona che incontri sta combattendo una battaglia di cui non sai niente. Sii gentile. Sempre”. Ecco, questo è il riassunto perfetto dell’atteggiamento che dovremmo adottare. Non possiamo mai sapere cosa un piccolo gesto, che può essere un sorriso, un atto di gentilezza, un complimento, un aiuto, può significare per gli altri.

In My Mad Fat Diary Rae si sente incompresa, vorrebbe urlare al mondo quello che prova, vorrebbe sbarazzarsi del suo corpo e risvegliarsi in uno più magro, si rifugia nel cibo perché è l’unica certezza che ha. Rae riesce a farcela grazie all’aiuto del suo psicologo, Kester, che la sprona ad affrontare il suo passato, divenendo per lei quasi una figura paterna. Grazie anche ai suoi nuovi amici, Rae riesce a trovare un po’ di felicità e finalmente ha una vita piena di emozioni e affetti per cui vale la pena di lottare.

 

Fonte immagine: Wikipedia

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