Non aprite quella porta: la saga horror

Non aprite quella porta: la saga horror

Non aprite quella porta, in inglese The Texas Chainsaw Massacre, è una saga horror composta da 9 film, creata da Tobe Hooper, regista e sceneggiatore statunitense morto nel 2017, e Kim Henkel, sceneggiatore, produttore cinematografico, regista e attore statunitense. Tutti i film di Non aprite quella porta appartengono al genere splatter e slasher: il primo è noto anche come “gore”, ed è un sottogenere dell’horror. Il nome deriva dal verbo “to splat“, che si riferisce allo schizzare del sangue e alla lacerazione di corpi. Questo sottogenere ha lo scopo di disgustare o anche di far ridere gli spettatori quando si esagera di proposito. La parola “slasher” deriva invece dal verbo “to slash“, che significa “ferire profondamente con un’arma affilata”. Questo sottogenere cinematografico racchiude film in cui l’antagonista è un killer che dà la caccia a un gruppo di persone utilizzando armi da taglio. Grazie alla serie cinematografica sono stati creati successivamente videogiochi e fumetti ispirati alla saga. I film in questione che compongono la saga sono: il primo, prodotto nel 1974 da Tobe Hooper, Non aprite quella porta – Parte 2 di Tobe Hooper (1986), Non aprite quella porta – Parte 3 di Jeff Burr (1990), Non aprite quella porta IV di Kim Henkel (1994), Non aprite quella porta di Marcus Nispel (2003), Non aprite quella porta – L’inizio di Jonathan Liebesman (2006), Non aprite quella porta 3D di John Luessenhop (2013), Leatherface di Alexandre Bustillo e Julien Maury (2017) e Non aprite quella porta di David Blue Garcia (2022).

Il personaggio di Leatherface di Non aprite quella porta

Tutti i film della saga hanno come protagonista Leatherface, in italiano “Faccia di Cuoio”, un serial killer di stazza notevole con disabilità intellettive e problemi mentali, noto per il suo comportamento violento e disturbato: è convinto di essere costantemente minacciato e quindi, per proteggere la propria famiglia, uccide utilizzando una motosega. Il personaggio del film Non aprite quella porta è ispirato al serial killer Ed Gein noto come il “Macellaio di Plainfield”. Ed Gein, proprio come Leatherface, indossava maschere fatte con la pelle del volto delle sue vittime o di persone riesumate dai cimiteri. Spesso grida per paura e si rannicchia quando si sente minacciato, il che suggerisce che non abbia una naturale inclinazione per la violenza. In ogni film, Leatherface viene rappresentato in maniera più o meno diversa dalla versione originale: le caratteristiche principali, ovvero la motosega e la maschera di cuoio, sono sempre presenti, ma alcuni elementi cambiano. Il primo Leatherface è interpretato da Gunnar Hansen, ed è un violento killer con disabilità mentali, controllato dalla sua famiglia. Nel secondo film è interpretato da Bill Johnson, e viene mostrato il suo lato più infantile e umano. Nel terzo, Leatherface, interpretato da Randal Allen Mihailoff, è molto più violento e brutale. Nel quarto film Non aprite quella porta il personaggio è interpretato da Robert Jacks, ed è simile alla versione originale, ma più caricaturale. Nel quinto e nel sesto è interpretato da Andrew Bryniarski; i due film propongono una versione più realistica e brutale di Leatherface, concentrandosi anche sulle sue origini e sul suo passato difficile. Continuando con il settimo film, qui il personaggio è interpretato da Dan Yeager, che presenta una versione di Leatherface più anziana ma ancora pericolosa. Nell’ottavo film viene interpretato da Sam Strike e Lili Taylor, e viene mostrata la sua infanzia e adolescenza, dando una spiegazione della sua pazzia. Nell’ultimo, Leatherface è interpretato da Mark Burnham, e presenta una versione del personaggio invecchiata che ritorna alla sua attività omicida dopo anni di inattività.

Fonte immagine dell’articolo: wikimedia

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