Notting Hill (1999) | Recensione

Notting Hill (Film, 1999) | Recensione

Notting Hill è un film del 1999 diretto da Roger Michell e che vede come protagonisti della storia Hugh Grant e Julia Roberts.

Notting Hill: trama

In questa dolce commedia romantica ambientata nella città di Londra, la vita pacata e tranquilla del dolce e goffo libraio di Notting Hill William Thacker (Hugh Grant) cambia improvvisamente dopo un incontro accidentale con la star americana Anna Scott (interpretata magistralmente da Julia Roberts), che si trova lì in città in occasione delle riprese di un film. Costantemente perseguitata dall’attenzione dei paparazzi e raramente in grado di poter sfuggire al suo entourage e assaporare qualche attimo di assoluta libertà, Anna è attratta dalla squisita affabilità del libraio, dalla sua vita caratterizzata da un modo di fare semplice e genuino e dai suoi amici, persone sobrie e, come si suol dire, con i piedi per terra. A poco a poco, tra i due nasce una vera e propria storia d’amore dai toni dolci e affettuosi, resa difficoltosa, tuttavia, dalla celebrità di Anna, che implica serie problematiche all’interno della relazione nascente, così come la sua storia d’amore traballante con il presuntuoso attore Jeff King (interpretato da Alec Baldwin).

Recensione del film

Anche se questa commedia romantica pone in evidenza gli aspetti più infimi della cultura e del mondo delle celebrità, è sicuramente divertente e piacevole da guardare. Nel film Notting Hill, Hugh Grant sfoggia la sua caratteristica disinvoltura (tratto tipico dei ruoli che è solito interpretare), messa in risalto, in particolar modo, da una serie di battute spiccatamente divertenti che gli vengono assegnate. Julia Roberts interpreta, invece, il suo personaggio con un certo sentimento di angoscia e desiderio, mentre Spike, lo sporco coinquilino di William, quasi ruba la scena, in Notting Hill, con i suoi abiti scandalosi e la sua igiene disastrosa. Anche se la storia di Notting Hill cerca di seguire un carattere ironico, a volte sprofonda in un dolce sentimentalismo, trasformandosi in un film che risulta essere perfetto per la visione di un pubblico adulto e adolescenziale.
Lo sceneggiatore Richard Curtis affronta di petto, in Notting Hill, i conflitti drammatici che la trama del film pone, soprattutto per quanto riguarda il rifiuto della celebrità come valore e, quindi, una profonda demistificazione dell’affascinante e potente universo delle star di Hollywood. In questo modo, con grande agilità narrativa e dialoghi magnifici, nel film Notting Hill si riesce a far sì che tutti i personaggi, anche quelli secondari, emanino autenticità e purezza. Questo permette al regista di sviluppare l’azione, senza provocare crepe irreparabili, dalle scene più divertenti a quelle più drammatiche, fino ad arrivare all’antologico in vari momenti romantici di una sottigliezza e intensità emotiva indimenticabili. Notting Hill, in generale, è un film caratterizzato da un tono gentile e antimaterialista che si protrae per l’intera durata, lasciando, alla fine della visione, una sensazione piacevole.

Fonte dell’immagine in evidenza: Di Bart ryker – catturato da Bart ryker, Copyrighted, https://it.wikipedia.org/w/index.php?curid=3027915

A proposito di Giorgia Antropoli

Vedi tutti gli articoli di Giorgia Antropoli

Commenta