Paper Girls, serie tv | Recensione

Paper Girls, serie tv | Recensione

Tratta dall’omonima serie a fumetti del 2015 di Brian K. Vaughan e Cliff Chiang, Paper Girls è una serie televisiva statunitense scritta da Brian K. Vaughan e Stephany Folsom e co-prodotta dalla stessa, che ha però abbandonato il progetto durante il suo svolgimento per ragioni non dichiarate. Distribuita da Prime Video a partire da luglio 2022, la serie viene cancellata dopo solo un mese dall’uscita degli otto episodi della prima stagione, che non avrà seguito; le motivazioni non sono ben chiare, e anche se si è parlato di una possibile acquisizione di Paper Girls da parte di Legendary Television — che ha collaborato alla produzione con Prime Video e Plan B — al momento non ci sono conferme né smentite. 

Paper Girls: la storia di quattro piccole viaggiatrici nel tempo

La storia, dal genere che oscilla tra fantascienza e drammatico, segue le vicende di quattro dodicenni degli anni ‘80 che vivono nella periferia immaginaria di Stony Stream, in Ohio, e le cui vite vengono stravolte in modo del tutto insolito.
Il primo episodio di Paper Girls, dal titolo «Crescere è doloroso», introduce lo spettatore alle vite delle quattro esuberanti protagoniste: Erin, MacKenzie, KJ e Tiffany consegnano giornali in bicicletta prima della scuola. La mattina dopo Halloween, durante il loro turno nella giornata conosciuta a Stony Stream come «Hell day», si trovano ad inseguire quello che pensano essere un gruppo di bulli che ha rubato il walkie-talkie di Tiffany.
Da questo punto gli eventi si snodano in modo intrigante e coinvolgente, conducendo lo spettatore al punto focale di Paper Girls: i viaggi nel tempo.
Le ragazze si ritrovano infatti involontariamente catapultate nel futuro, precisamente nel 2019, dove incontrano le versioni adulte di loro stesse che non solo dovranno aiutarle a tornare nel 1988, ma anche a sfuggire a due gruppi ostili e in guerra tra loro per il controllo del flusso temporale, i CDT Underground contro il Vecchio Orologio (rispettivamente Teenager e Anziani nella serie di fumetti).

Paper Girls: la versione femminile di Stranger Things?

La storia di Paper Girls procede fin da subito con un ritmo gradevolmente incalzante; lascia spazio alle domande di chi guarda ma risponde a queste ultime chiaramente, riuscendo al tempo stesso a mantenere la suspense e, di conseguenza, lo spettatore incollato allo schermo.
La serie è stata più volte descritta come «la risposta di Prime Video a Stranger Things» o «uno Stranger Things tutto al femminile», ma una volta che si inizia a guardare Paper Girls appare chiaro che le analogie con la serie prodotta da Netflix sono ben poche; non solo perché le protagoniste sono quattro ragazze, ma soprattutto perché l’argomento centrale, i viaggi nel tempo, rappresenta  un’occasione — quasi un cavillo — per poter trattare temi molto più ampi: la delusione verso se stessi, la scoperta di sé e la paura del futuro.

Il futuro: meglio conoscerlo oppure no?

È proprio incontrando le versioni adulte di loro stesse che le giovani protagoniste dovranno affrontare un futuro che credevano lontano e accettare che questo sia ben diverso rispetto a quello sognato da dodicenni. Erin, ad esempio, nel primo episodio scopre che non è diventata la prima presidentessa con origini asiatiche d’America. La sua reazione è quella di incolpare la sé adulta; la serie intende rappresentare così il rapporto con il passato e con il/la bambino/a che siamo stati/e.
Non mancano domande di stampo etico: sarebbe giusto cambiare il passato? Se sì, cosa andrebbe cambiato? 
Paper Girls è sicuramente una serie che vi consigliamo, e che speriamo possa essere rinnovata per scoprire come proseguono le vite delle quattro piccole viaggiatrici nel tempo.

 

Fonte immagine: Copertina della serie tv Paper Girls su Prime Video

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