Queer as Folk è stata un’amata serie televisiva uscita prima in Inghilterra e poi negli U.S.A. Il titolo della serie nasce da un’espressione dialettale di alcune zone del nord dell’Inghilterra: “there’s nought so queer as folk”, che significa “non c’è nulla di così strano come la gente”; dove la parola queer in inglese assume doppio significato “strano” ed “omosessuale“, termini che ci aiutano a spiegare la difficoltà dell’appartenere al mondo queer. Questa serie è occasionalmente problematica e aggressivamente caucasica ma di fatto ha gettato le basi per le produzioni che hanno visto sbocciare film e spettacoli di oggi. Essendo stata girata intorno agli anni 2000, ha il tipico aspetto delle serie di quegli anni: personaggi dai vestiti colorati che vivono sulla loro pelle una vita ricca di idee sbagliate nei confronti della comunità LGBTQ+ alla quali essi appartengono e sigle colorate e divertenti.
Queer as Folk segue le vicende di sei uomini gay (Brian, Justin, Michael, Ben, Emmett e Ted) ed una coppia lesbica (Lindsay e Melanie) che vivono a Pittsburgh, in Pennsylvania. Ha fatto scalpore perché ha rivoluzionato i canoni televisivi mettendo al centro, per la prima volta, la comunità LGBTQ+ raccontata da personaggi differenti e ha affrontato diversi temi sotto la lente della politica, della società, della sanità e tanto altro come il coming out, il matrimonio tra persone dello stesso sesso, l’uso e l’abuso di droghe per divertimento, l’adozione da parte di coppie dello stesso sesso, l’inseminazione artificiale, i vigilanti, le aggressioni contro i gay, il sesso sicuro, la sieropositività, la prostituzione minorile, i ministri di culto gay, la discriminazione sul posto di lavoro basata sull’orientamento sessuale, l’industria pornografica di Internet e i bug-chasers (individui sieronegativi che secondo la leggenda urbana cercano attivamente di diventare sieropositivi).
Queer as folk è stato il primo tentativo di portare in maniera esplicita ed ironica il tema dell’amore queer in televisione, si è fatta notare per la descrizione, in qualche modo franca, del modo di vivere e del sesso gay. Le scene provocatorie abbondano a partire dal primo episodio che contiene la prima scena di sesso (anche molto esplicite) tra due uomini e, nonostante la franca descrizione dell’uso di droga e del sesso promiscuo nel gay club, non si è mai manifestata l’attesa reazione dei conservatori. Grazie ad essa, possiamo vedere più da vicino cosa significhi vivere ogni giorno affrontando tabù e i pregiudizi della gente, ai quali i nostri personaggi ci insegnano a rispondere con humor e ironia.
Queer as folk ha suscitato sia reazioni positive che negative, c’è stato chi l’ha definito un’idea innovativa e chi invece l’ha definito uno squallido prodotto cinematografico. A prescindere dai commenti contrastanti, siamo contenti di aver avuto una serie che ci ha permesso di iniziare a dare spazio al mondo omosessuale e rompere alcuni tabù che ancora oggi circondano la comunità LGBTQ+. È forse proprio per questo che ha avuto l’occasione di avere un reboot uscito nel 2022.
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