The Fall (serie TV) | Recensione

The Fall (serie TV) Recensione

The Fall è una serie TV nata da un’idea di Allan Cubitt suddivisa in 3 stagioni, con la partecipazione di due attori di grande rilievo: Gillian Anderson che interpreta la detective Stella Gibson e Jamie Dornan nelle vesti di Paul Spector, il serial killer.

La trama di The Fall

La serie è ambientata in Irlanda del Nord e segue le indagini della polizia locale riguardo a dei casi di omicidio recenti. Per fermare il serial killer che sta spaventando la città di Belfast, è stata chiamata dalla Metropolitan Police la sovraintendente Stella Gibson.  Stella è l’unica che riesce a capire come agisce Paul Spector, collegando l’omicidio più recente ad altri due già commessi, riconoscendo, per la prima volta durante le indagini, che si tratta di un serial killer, visti i rituali misogini e di dominazione della donna attuati da Spector. Purtroppo Paul, agendo con grande premeditazione, riesce a destreggiarsi molto bene tra un omicidio e l’altro, riuscendo sempre ad abbandonare la scena del crimine senza lasciare tracce. Le vittime preferite da quello che sarà soprannominato lo strangolatore di Belfast, sono giovani donne, single e in carriera che lavorano nella città. Nel frattempo l’uomo deve fare anche i conti la doppia vita che si ritrova a vivere, diviso tra lavoro, famiglia e la costante ricerca delle prossime vittime.

The Fall si sviluppa in 17 episodi divisi in 3 stagioni e si può dire che l’interesse per questa serie non cala mai durante le 3 stagioni, le quali sono un continuo crescendo di tensione mista ad ansia, sensazioni tipiche delle serie TV thriller. The Fall è un thriller psicologico, difatti l’aspetto che colpisce di più di questo show è il fatto che offra una profonda conoscenza della psicologia dei personaggi, sviscerando con minuziose descrizioni i vari disturbi che affliggono Paul Spector. Jamie Dornan si cala perfettamente nei panni del serial killer di Belfast, con una performance mai banale, e soprattutto non scontata viste le difficoltà nell’interpretare un personaggio così distante dalla realtà.

Possiamo dire che anche Gillian Anderson in questa serie ci ha deliziato con una recitazione ottima, nelle vesti della detective Stella Gibson, della quale conosciamo molto poco, che mette sul campo delle importanti doti nel fiutare la colpevolezza di Paul Spector. Stella è una donna fredda e razionale, molto sicura di sé e completamente assorbita dal lavoro. L’unica che riesce ad insinuarsi nella mente disturbata di Paul, riuscendo a capire perfettamente il modo in cui ragiona e agisce arrivando a stanarlo. L’interrogatorio nel finale della seconda stagione fatto da Stella a Spector è probabilmente la scena più forte e ricca di pathos dell’intera serie, contraddistinta da una recitazione di entrambi gli attori di grande livello.

In conclusione possiamo dire che The Fall è un prodotto televisivo di altissimo profilo, che mette in contrapposizione perfettamente due visioni della vita opposte; Stella Gibson vuole mantenere vive le vittime, mentre Paul le de-umanizza celebrando la loro morte attraverso una serie di rituali. Questa serie analizza con grande freddezza e lucidità due modi di essere: Paul rappresenta quel lato caratteriale che lo spettatore decide di soffocare, mentre Stella rappresenta l’autocontrollo, la razionalità. Quindi ci troviamo nel bel mezzo di una vera e propria analisi della società in cui viviamo, attraverso una serie TV che è scritta talmente bene, a parte l’inizio della terza stagione che si trasforma più in un medical drama, che non riesce mai a sfamare completamente la curiosità del pubblico. Chi non ha ancora avuto modo di guardare questo piccolo capolavoro è ancora in tempo. L’unico avvertimento è quello di avere molta freddezza nel guardare questa serie, perché si tratta di un qualcosa di molto pesante sia dal punto di vista psicologico che emozionale, trattandosi di uno show che apre l’ennesima finestra sul vasto e perverso mondo degli esseri umani

Fonte immagine in evidenza: Netflix

A proposito di Francesco Sorrentino

Vedi tutti gli articoli di Francesco Sorrentino

Commenta