The White Lotus (serie tv)| Recensione

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The White Lotus è una serie tv targata HBO e diretta da Mike White. È una serie antologica, ovvero, è caratterizzata da delle tematiche ricorrenti ma in questo caso ogni stagione è a sé stante, con una trama e dei personaggi nuovi; degli esempi di serie tv antologiche di successo sono Black Mirror e American Horror Story. 

The White Lotus, che ad oggi conta due stagioni e nel 2022 è stata rinnovata per una terza attualmente in produzione, è ambientata nell’omonimo resort di lusso e segue le vicende di tre nuclei di personaggi che nel corso delle puntate si intrecciano. Le tematiche principali sono la ricchezza e il potere e come questi influiscano sui rapporti interpersonali; a seconda del personaggio trovano una diversa declinazione, mettendo in luce svariate sfumature in merito a questi temi. Lo spettatore non è invitato ad empatizzare e comprendere, quanto più a limitarsi ad assistere alle sorti dei personaggi: questo perché la location che fa da sfondo vuole ribadire l’esclusività del contesto e frapporre una distanza fra spettatore e personaggio, che al tempo stesso è così umanamente caratterizzato nelle sue storture da renderlo verosimile.

The White Lotus, prima stagione

La prima stagione di The White Lotus è ambientata nell’omonimo resort alle Hawaii. L’ambientazione è congeniale al tema centrale di questa stagione, ovvero la disuguaglianza di classe, in quanto viene fatto notare come i nativi dell’arcipelago siano stati spogliati delle loro terre dai bianchi e ora si ritrovino a servire o intrattenere a torso nudo con danze folkloristiche quegli stessi bianchi. 

Tanya McQuoid è una donna vulnerabile e bisognosa di affetto e attenzioni che ha appena perso sua madre. Fraintende la dedizione professionale di Belinda, responsabile della spa e benché quest’ultima mostri delle riserve, Tanya vorrebbe che fossero amiche. Si offre addirittura di investire in un progetto di Belinda, ma si tirerà indietro dopo aver illuso la donna. 
Shane e Rachel, secondo nucleo di personaggi in questa stagione di The White Lotus, sono una coppia in luna di miele ed è chiaro che la dinamica di potere tra i due è sbilanciata, poiché Shane viene da una famiglia più agiata. Rachel, durante il loro soggiorno, si rende conto di essere soltanto una moglie trofeo e inizia a mettere in dubbio le sue scelte.
Nicole e Mark Mossbacher sono in vacanza con i figli Quinn, Olivia e la sua amica Paula. È evidente come Paula non faccia parte del loro mondo, sia in quanto persona non bianca sia perché quando vengono tirate in ballo questioni come il colonialismo o i privilegi dei bianchi le affermazioni dei Mossbacher sono totalmente fuori contesto e prive di tatto.

Uno sguardo alla seconda stagione

La seconda stagione di The White Lotus invece è ambientata in Sicilia e anche in questo caso lo scenario si riallaccia ai temi centrali che sono il sesso, nello specifico le dinamiche di potere ad esso correlate e l’infedeltà. Infatti, vengono anche anticipati ed esplicitati in una delle scene iniziali quando un ospite nota la ridondante presenza di Teste di Moro e gli vengono raccontati da un membro dello staff la loro leggenda e il loro significato.

In questa stagione un elemento caratteristico è il cambio di punto di vista, o meglio la sua funzione strategica. Solitamente, in un’opera corale quando si decide di cambiare il punto di vista è per dare una versione più completa della storia, fornendo un’angolazione più ampia. In questo caso invece stranamente è l’opposto: lo spettatore segue la storia di un personaggio fino ad un certo punto per poi andare avanti con gli occhi di un altro. Ciò fa sì che si creino delle zone d’ombra, sia per lo spettatore, sia per gli stessi personaggi. Chi guarda viene messo nella condizione di dubitare, immaginare e avere una propria interpretazione dei fatti in virtù dell’opinione che ci si è fatti di tale personaggio. Questo stratagemma narrativo rende la seconda stagione di The White Lotus ancora più avvincente e intrigante della prima, infatti è densa di colpi di scena e culmina in un finale in cui il caos fa da padrone.

I personaggi di The White Lotus sono un po’ come i Lotofagi in cui si è imbattuto Ulisse, destinati a rimanere in una condizione di oblio rispetto all’altro finché sono circondati delle loro ricchezze. Mentre per i Lotofagi il dolce frutto del loto era l’unico cibo che potevano consumare costringendoli a dimenticare tutto, la beata ignoranza di cui sembrano soffrire gli avventori del resort è data dal fatto che quella del denaro sembra essere l’unica lingua che siano in grado di comprendere.

Fonte immagine in evidenza: Wikipedia

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