Tramite amicizia, il nuovo film di Siani | Recensione

Tramite amicizia, il nuovo film di Siani | Recensione

Dopo aver diretto con successo ben cinque film, dal 14 febbraio Alessandro Siani ritorna nelle sale con il suo nuovo film “Tramite Amicizia”.

Tramite Amicizia è un film prodotto da Fulvio e Federica Lucisano con Italian International Film – Gruppo Lucisano e Rai Cinema in associazione con Bartlebyfilm, con il supporto della Regione Emilia-Romagna ed il patrocinio del Comune di Ferrara.

Distribuito da 01 Distribution. a partire dal 14 febbraio, Tramite Amicizia esce in circa cinquecento sale.

Con Alessandro Siani, Max Tortora, Matilde Gioli, Maria Di Biase e con Yari Gugliucci, Cecilia Dazzi, Germano Lanzoni, Francesco Albanese, Valeria Angione, Claudio Colica, Teresa Del Vecchio, Pippo Santonastaso, Debora Villa.

La Recensione

Tramite Amicizia, scritta da Alessandro Siani insieme a Gianluca Ansanelli  e con la collaborazione di Fabrizio Testini, è una commedia dai buoni sentimenti, che con un tono meno melenso e favolistico dei precedenti film di Siani ma ancora a tratti poetico, tra gag, lazzi e colpi di scena, vuole raccontare la  storia di un’amicizia inattesa e bellissima intrecciata ad altre situazioni alquanto verosimili  e talvolta paradossali che avvengono nella realtà e  sottolineare l’importanza nella vita di avere amici “veri”, in carne ed ossa, pronti ad ascoltarti e  ad aiutarti nel momento del bisogno.  

La trama

Lorenzo (Alessandro Siani) è a capo dell’agenzia Tramite Amicizia, un’agenzia molto speciale perché si occupa di noleggio di amici. Nel caso in cui una persona necessiti di un conforto, di compagnia, di fare shopping o di un semplice consiglio, Lorenzo si propone come il perfetto finto amico nel momento del bisogno.

Quando però ad aver bisogno dei servizi della sua agenzia saranno dei suoi parenti, il suo compito si rivelerà più difficile del solito. Questi suoi famigliari sono dipendenti di una fabbrica di dolci e il proprietario, Alberto Dessè (Max Tortora), che sta passando una profonda crisi personale, ha deciso di venderla.

Alberto si sente solo e ha perso entusiasmo e fiducia nella vita e nei suoi progetti, insomma ha proprio bisogno di un amico. Lorenzo deve riuscire a far star meglio Alberto, dissuaderlo dal mollare tutto e salvare centinaia di posti di lavoro, tra cui quello dei suoi parenti.

Ad aiutarlo nella delicata impresa tra gag e colpi di scena ci saranno anche  Filomena (Maria Di Biase), sua cugina, e Maya (Matilde Gioli), un’amica davvero speciale.

TRAMITE AMICIZIA: alcune frasi chiave del film

Lorenzo (Alessandro Siani): Vi siete mai fatti un calcolo personale su quanti amici potete contare nel momento del bisogno? E siete proprio sicuri che loro non vi tradirebbero mai? La mia agenzia si chiama Tramite Amicizia.

Filomena (Maria Di Biase): Tu devi salvare il lavoro! E lo devi fare Tramite Amicizia… ma non è così che si fa ogni cosa in questo Paese?

Poliziotto (Germano Lanzoni): Stiamo mandando un civile! Di dove sei?

Lorenzo: Sono napoletano.

Poliziotto: È quasi francese!

Bastano queste poche battute a farci comprendere di cosa si parla in questo film; un film che con gli strumenti e i meccanismi propri della buona commedia sente il bisogno, quasi l’urgenza, dato il preciso momento storico che stiamo vivendo, di parlare di argomenti più seri rivolgendosi ad un pubblico quanto più vasto possibile.  

Fin dall’inizio, infatti, rompendo deliberatamente la quarta parete, Siani si mette dalla parte dello spettatore invitandolo  a pensare in modo più critico in primis sul valore della “vera” amicizia (che non è affatto quella che nasce sui social e che si nutre di like o mi piaci), sulla solitudine e il vuoto interiore che soprattutto  i giovani d’oggi sentono per mancanza di amici veri, sulla difficoltà di trovare lavoro, facendoci comprendere che anche in una società capitalistica come la nostra non sono i soldi a rendere felici gli esseri umani ma tutt’altro.  

Insomma Siani sembra in questo film voler sfidare le pretese dell’attuale showbusiness che richiede agli artisti e, ai comici in particolare, solo puro intrattenimento e divertimento, per  esprimere una sua esigenza, quella di parlare deliberatamente al cuore dei suoi spettatori dei grandi problemi della moderna società “liquida”.

Alla conferenza stampa svoltasi  al Grand Hotel Vesuvio gli abbiamo infatti rivolto questa domanda:Alessandro, cosa rispondi a chi potrebbe giudicare il tuo film troppo didascalico e poco divertente?”

Mi ricordo che quando feci “Il principe abusivo”, alla prima del film, un critico su un sito abbastanza noto attribuì mezza stella al film affermando che non faceva ridere.  Pensare che a me inizialmente venne anche il dubbio, ma poi compresi che ognuno vede le cose come preferisce, noi offriamo un prodotto e ognuno può giudicare e ha la libertà di farlo. Però come delle volte capita a noi di prendere una cantonata, delle volte anche un giudizio può prendere una cantonata… noi facciamo un lavoro, più che lavoro, una passione, ma  molto complicata, cioè, è molto facile passare dal capolavoro al dopolavoro.

Noi di Eroica Fenice, abbiamo invece apprezzato questa commedia, sincera, spontanea, capace di far ridere e al contempo di far vedere con spirito critico la realtà che stiamo vivendo. 

Consigliato a tutti, ma  soprattutto ai giovani, nativi digitali abituati a comunicare tra loro tramite lo schermo di uno smartphone o di un pc e sempre più incapaci di stabilire relazioni dal vivo.

VOTO: 7

 

Fonte immagine in evidenza: mymovies.it

A proposito di Martina Coppola

Appassionata fin da piccola di arte e cultura; le ritiene tuttora essenziali per la sua formazione personale e professionale, oltre che l'unica strada percorribile per salvare la società dall'individualismo e dall'omologazione.

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