Tutto può cambiare | Recensione del film

Tutto può cambiare | Recensione del film

Tutto può cambiare, anche conosciuto col titolo originale Begin Again, è un film del cineasta irlandese John Carney distribuito nelle sale cinematografiche nel 2014, dopo essere stato proiettato in anteprima al Toronto International Film Festival nel 2013. Questa commedia romantica si sviluppa attorno alla complicità creatasi sulla scena tra Keira Knightley e Mark Ruffalo, grazie alla coinvolgente colonna sonora scritta da Gregg Alexander, che ha ottenuto una candidatura per la miglior canzone ai Premi Oscar del 2015. Scopriamo insieme di cosa parla il film attraverso la trama e i personaggi

Trama e personaggi di Tutto può cambiare (con spoiler)

Tutto può cambiare si apre presentandoci il personaggio di Greta (Keira Knightley), una cantautrice inglese non ancora affermata, che si trasferisce a New York insieme al suo fidanzato Dave (interpretato da Adam Levine, frontman del gruppo musicale Maroon 5).
Greta e Dave hanno una grande passione in comune, evidente sin dai primi minuti: la musica. È proprio per quest’ultima che i due decidono di stravolgere il loro destino, come coppia e come individui, inseguendo i loro sogni nella metropoli statunitense. Se però fino a quel momento avevano sempre composto e lavorato insieme, adesso ciò che tanto li teneva uniti diventa la causa della loro separazione. Dave riesce a ottenere un contratto da solista in un’importante casa discografica di Los Angeles. La fama di lui e il successivo tradimento spingono Greta a prendere una nuova scelta, ancora più decisiva e drastica della prima: allontanarsi da una persona che pensava essere il centro della sua esistenza, e che aveva assecondato tanto da perdere l’attenzione sui propri obiettivi.
Come d’improvviso, il nastro si riavvolge: Tutto può cambiare mostra come il pessimo inizio con cui è stato introdotto il film (e la nuova vita della protagonista), solo all’apparenza allettante, venga, in realtà, scartato. Quello diverso si ha quando, una notte, la protagonista cerca rifugio dal suo amico Steve (James Corden), un appassionato musicista di strada molto più umile di Dave. È così che, all’interno di un locale in cui la giovane cantautrice si esibisce insieme al precedente, il suo destino si intreccia con quello di Dan (Mark Ruffalo), un produttore discografico con problemi di alcolismo sul bordo del fallimento, che intravede nel talento di lei l’opportunità di riscattarsi.
Ad unire i due personaggi, questa volta, non è solo la musica, ma un’esistenza molto simile che permette loro di stringere un autentico rapporto professionale, oltre che di amicizia, che costituisce una svolta per entrambi. Da un lato Greta riesce a registrare il suo primo album e a superare quel sentimento di inferiorità che provava rispetto al suo ex, rifiutando il contratto proposto dalla casa discografica dell’amico e pubblicando il disco su Internet per un dollaro; dall’altro, Dan risolve le difficoltà della sua vita lavorativa e personale, recuperando il legame con l’ex moglie Miriam (Catherine Keener) e sua figlia Violet (Hailee Steinfeld). Tutto può cambiare inscena quindi un processo di cambiamento, personale e della stessa trama. 

La musica: la vera protagonista di Tutto può cambiare

L’apertura di Tutto può cambiare lascia subito le cose in chiaro: la musica è la vera protagonista, il movente di tutte le azioni e le scelte prese dai personaggi. È il filo che li lega, li fa interagire, avvicinandoli in determinati momenti ma allontanandoli in altri. Con quest’opera di John Carney, siamo di fronte a un film non soltanto di nuovi inizi e nuove opportunità, ma anche (e soprattutto) di altri inizi e altre opportunità. Laddove l’incertezza e gli errori dominano, facendoci sentire fuori luogo, ecco che vengono in nostro soccorso l’istinto di sopravvivenza e la nostra volontà di autoaffermazione. Questa volontà, tuttavia, non dovrebbe essere una tendenza a imporsi sugli altri quanto, piuttosto, una capacità di esprimere sé stessi con gli altri, aspetto evidente nei legami di amicizia che Greta stabilisce quando cambia nuovamente la sua vita. 

L’importanza dei legami

Capiamo, allora, che i legami all’interno di Tutto può cambiare non sono da sottovalutare per lo sviluppo della trama. Il rapporto tra Greta e Dave, infatti, non ha funzionato proprio perché uno cercava egoisticamente di prevalere nella coppia,, mentre l’altra tentava ingenuamente di allinearsi con degli ideali che non le appartenevano, annullandosi da sola. Non è un caso che soltanto alla fine, quando la ragazza comprende che il suo sogno è vivere di musica e non del guadagno ricavato da quest’ultima, si raggiunge un equilibrio soddisfacente. A dimostrazione di ciò, Dan, che l’ha aiutata nel suo percorso artistico, appoggia Greta anche in questa decisione. 

Una sfida con sé stessi: tra distruzione e costruzione

Il ruolo della musica diventa dunque abbastanza preciso: il successo di una carriera artistica si conferma come una sfida non contro gli altri ma con sé stessi. In questa sfida, i vincoli affettivi hanno una funzione fondamentale. L’esempio più evidente è Steve. Nonostante sia un personaggio secondario, rappresenta un tassello fondamentale di questa storia. Grazie a lui, infatti, Greta comprende che la grandezza dei sogni non si basa su quanto lontano essi possano portare, ma in quanto si è disposti a mettersi in gioco per seguirli, senza perdere se stessi nel tentativo. Per poter fare ciò si deve avere il coraggio di tornare sui propri passi, indipendentemente da quanto si è costruito fino a quel momento.
Si immagini la vecchia vita di Greta come un edificio che sta ostacolando la realizzazione del suo stesso sogno: dev’essere eliminato.
In conclusione, come dice Ted Mosby in How I Met Your mother, a volte bisogna distruggere delle cose per poterne costruire di nuove e migliori.
La musica di Tutto può cambiare ha proprio questo ruolo. 

Fonte immagine in evidenza: locandina Prime Video

A proposito di Perla Sposito

Laureanda magistrale in Traduzione letteraria presso l'Università L'Orientale di Napoli.

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