Il film concerto Us + Them esordisce al secondo posto al box office, seguendo Joker.
In testa alle preferenze degli spettatori, il docufilm Us + Them è stato in programmazione nelle sale italiane per soli tre giorni, dal 7 al 9 ottobre 2019, distribuito da Nexo Digital. La pellicola, presentata in anteprima al Festival del Cinema di Venezia, ripropone lo spettacolo del cofondatore dei Pink Floyd e racconta la sua voglia di cambiare il mondo. Leader del gruppo, mente creativa, paroliere e ideatore dei temi che hanno improntato alcuni degli album più celebri, Roger Waters, noto per il suo attivismo politico – in particolare in supporto alla causa palestinese –, si è imposto a livello internazionale con il suo sorprendente tour di 157 concerti, tenuto tra maggio 2017 e dicembre 2018: un’incredibile sequenza di date sold out tra Nord, Centro e Sud America, Europa, Australia e Nuova Zelanda, con tappe in Italia a Milano, Bologna, Roma e Lucca.
Il film, che ripropone integralmente lo spettacolo tenuto allo Ziggo Dome di Amsterdam, garantisce un’esperienza immersiva che consente di rivivere in 4K e Dolby Atmos la potenza dell’eccezionale tour, esaudendo perfettamente le aspettative legate alle leggendarie esibizioni dal vivo di Roger Waters, famose in tutto il mondo per gli straordinari effetti speciali, come i laser e le gigantografie. Il tutto è valorizzato dall’attenta regia di Sean Evans, direttore creativo del tour e già regista di Roger Waters: The Wall e dei video di The Last Refugee e Wait for Her.
Us + Them: l’attivismo rock di Roger Waters
Il valore aggiunto del concerto è, senza dubbio, il messaggio politico che Waters ha inteso veicolare. Sì, perché la scaletta non è solo ricca dei grandi classici dei Pink Floyd, ma i vari brani sono incastonati tra loro e reinterpretati in modo tale da inchiodare lo spettatore alle sue responsabilità, proponendogli crudamente il presente politicamente malsano. Così si è espresso Waters in merito al suo docufilm: «Non vedo l’ora che sia ottobre. Questo non è il classico concerto rock and roll. Molti spettatori piangeranno. Us + Them è un invito all’azione. Oggi l’Homo Sapiens si trova ad un bivio: possiamo far sì che l’amore sia l’elemento che ci unisce, possiamo sviluppare la nostra capacità di entrare in empatia con gli altri e agire collettivamente per il bene del nostro pianeta. Oppure possiamo rimanere comodi e insensibili e continuare, come pecoroni ciechi, a percorrere la nostra marcia omicida verso l’estinzione. Us + Them è un voto all’amore e alla vita». E in effetti nel suo tour, dal forte contenuto politico ed umanitario, Waters ha intessuto un incessante dialogo con il pubblico su tematiche di forte attualità ed urgenza mondiale.
Sullo sfondo le immagini di guerra e dei viaggi di migranti
Il film ha inizio con l’immagine di una donna di colore di spalle, seduta, che osserva il mare: una migrante che scruta nell’acqua il suo futuro senza scampo, sovrastata da un cielo che si tinge di rosso. La tragedia dei migranti e la battaglia per i diritti umani sono suggerite con fugaci tocchi, immagini subliminali di corpi che galleggiano nell’acqua e fulminee rievocazioni delle notizie che invadono i telegiornali. L’esecuzione di Another Brick in the Wall è accompagnata da un gruppo di venti ragazzini, scelti tra le scuole di musica e danza delle città in cui ciascuna volta ha luogo il concerto, vestiti come prigionieri di Guantanamo, con cappucci neri in testa e una tuta arancione, di cui a un certo punto si liberano per esibire la scritta Resist che spicca sulle loro t-shirt: è in questo modo che Roger Waters intende denunciare il messaggio diffuso dai neofascismi che fanno presa sull’elettorato. Allorquando il megaschermo si trasforma nella centrale elettrica di Battersea Park (la copertina di Animals, l’album orwelliano dei Pink Floyd, aspra critica al capitalismo), Waters ripropone nei due brani Dogs e Pigs forti metafore sociali, bersagliando guerrafondai e leaders politici senza scrupoli, che alimentano ad arte il consenso; in particolar modo, Pigs si trasforma in una sinfonia contro Donald Trump, irriso da fotomontaggi in cui compare travestito da maiale pasciuto e fotografato nelle sue smorfie più ridicole. Sospeso in aria tra le ciminiere fumanti, Algie, il maiale volante gonfiabile, si libra sul pubblico ostentando la scritta Stay Human, mentre scorrono le frasi più terrificanti e prive di senso del presidente degli Stati Uniti.
Mediante questo veemente grido di denuncia contro il neofascismo dilagante, la violenza, il razzismo, il divario sociale e la corruzione, Roger Waters lancia al pubblico un monito, che fa da titolo all’ultimo album uscito nel 2017: «È davvero questa la vita che vogliamo?». Schierandosi dalla parte di chi non vede riconosciuti i propri diritti, egli conferisce una nuova accezione ad Us and Them, accentuandovi il senso del binomio tra la parte ricca e pacificata della Terra, e la fetta di umanità disperata che giunge sui barconi, fuggendo dalla catastrofe. Ebbene, Waters ribadisce che «Sono persone come noi, con i nostri stessi diritti e meritevoli del nostro rispetto». Lo spettatore è, in tal modo, sollecitato a una presa di coscienza che passa attraverso l’apertura e l’accoglienza del prossimo, giacché l’unica via di uscita resta quella della solidarietà tra gli esseri umani.
Il regista Sean Evans – che ha svolto insistiti primi piani del pubblico emozionato, sognante e toccato nel profondo dal messaggio universale lanciato da Roger Waters – così ha commentato il successo del docufilm: «Questo è un grande film: un’incredibile performance messa a punto con cura, densa di emozioni e significato».
[L’immagine di copertina è tratta dal sito rockol.it]