Voglio mangiare il tuo pancreas: l’amore in tutte le sue forme | Recensione

Voglio mangiare il tuo pancreas

Voglio mangiare il tuo pancreas, titolo insolito, eppure così pieno di significato. Uscito nel 2018 da una produzione dello Studio VOLN e attualmente disponibile su Netflix, il film anime è un adattamento dell’omonimo romanzo di Yoru Sumino, appartenente alla letteratura giapponese contemporanea ed è una storia che merita i suoi attimi di gloria sul grande schermo perché non è soltanto un film di amore sullo sfondo di una morte imminente, ma è un inno alla vita e alla felicità, che ha la forza magnetica di lasciar riflettere e, al tempo stesso, commuovere un intero pubblico. Voglio mangiare il tuo pancreas è una perfetta connessione universale con ogni cosa che ci circonda, un duello con la morte, in cui l’arma vincente è proprio l’amore in tutte le sue forme.

La bellezza del film anime è sicuramente simboleggiata dai due protagonisti, Sakura e Haruki, ma anche dai suoi meravigliosi dialoghi e dalle tematiche affrontate con estrema cura: l’amore, la morte, l’amicizia, l’adolescenza.

È incredibile come l’animazione giapponese sia capace di dar vita a molteplici universi emotivi e creare così tanta meraviglia dal punto di vista visivo. La storia che abbiamo davanti è un’esperienza in grado di cambiare qualcuno, una forza della natura che evidenzia l’importanza del presente, delle relazioni umane e della vita stessa.

Ci troviamo così immersi in una tempesta di emozioni, in un flusso di circostanze che agiscono sulla nostra psiche e abbattono quei muri che imprigionano la nostra fragilità. Voglio mangiare il tuo pancreas mette a nudo le nostre paure, trattandole con delicata e ironica umanità, e grazie al suo tocco, quasi cristallino, il pubblico riesce a sentirsi avvolto in una dimensione autoriflessiva e guardarsi dall’interno per smuovere quel groviglio emotivo che dà voce ai nostri sentimenti più profondi.

La quotidianità rappresenta nel film il dettaglio più significativo: lo spettatore scopre il valore della felicità, perché è dalle piccole cose che possiamo ricavare l’essenza necessaria per vivere serenamente la nostra esistenza.

Lo scorrere del tempo, un tempo limitato, non sembra trasmettere paura e inquietudine, ma appare come l’occasione giusta per assaporare ogni singolo istante della vita.

Trama di Voglio mangiare il tuo pancreas 

Sakura, studentessa delle superiori, soffre di una grave malattia pancreatica e decide di trascorrere il resto dei suoi giorni con Haruki, ragazzo timido e introverso. Haruki, completamente diverso da Sakura, è molto restio rispetto alla decisione di quest’ultima, ma col tempo si affezionerà a lei fino a creare un profondo legame di amicizia.

Voglio mangiare il tuo pancreas: il personaggio di Sakura

Sakura è la protagonista femminile del film anime ed è un personaggio caratterizzato da un ammirevole carisma, un emblema di resilienza e spensieratezza, di felicità e sarcasmo. Per lei, la vita è come un gioco: bisogna divertirsi, fare esperienze nuove e proibite, sentirsi interconnessi con gli altri, sperimentare qualsiasi tipo di sensazione, senza vivere nel timore di essere sconfitti dalla morte, che è per tutti inevitabile.

Ciò che  rende la protagonista così forte è anche la sua fragilità, segnata dal peso della sua condizione fisica, e questo genera paura e attimi di debolezza. Ma è in questi momenti, in cui tutto sembra perduto, che rinasce, forte come un uragano, la consapevolezza delle nostre potenzialità e dell’importanza del tempo che abbiamo a disposizione. 

Sakura è doppiata in italiano da Giulia Franceschetti, voce, tra le tante, di Dakota Fanning, Bella Thorne e Madelaine Petsch nella serie Riverdale.

Il personaggio di Haruki

Haruki è il protagonista maschile di Voglio mangiare il tuo pancreas e rappresenta la nostra barriera emotiva, essendo un personaggio disilluso e apatico nei confronti della vita e delle persone, al punto tale da isolarsi da qualsiasi forma di relazione umana.

Ciononostante, Haruki presenta una personalità estremamente interessante, per la freddezza e la malinconia che lo avvolgono, e soprattutto per il suo mondo interiore celato nelle profondità del suo animo, che difficilmente riesce a tirar fuori. È come se, in qualche modo, riuscissimo a sentire la sua voce soltanto nel suo silenzio. 

La sua difficoltà nel rapportarsi con gli altri è una chiara raffigurazione dell’età adolescenziale, e quindi di uno smarrimento e di un rigetto sociale, tipico di molti ragazzi della sua età. 

Haruki è doppiato in italiano da Mirko Cannella, voce, tra i tanti, di Dacre Montgomery in Stranger Things, di Noel Fisher in Shameless e Miguel Herrán ne La casa di carta. 

 

Fonte immagine in evidenza: Wikipedia

 

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