Waking Life, film d’animazione del 2001 diretto da Richard Linklater. La pellicola ha molte particolarità che lo rendono un’esperienza unica: a partire dal suo stile artistico, essendo un film in rotoscope, fino al tema che tratta, ovvero i sogni lucidi. Cosa significa tutto questo? Andiamo per ordine, e scopriamo il mondo di Waking Life.
Lo stile
Vi starete chiedendo: cos’è il rotoscope? È, in parole semplici, una tecnica di animazione che consiste nel filmare una scena dal vivo per poi ricalcarne i fotogrammi, rendendo i disegni fluidi e provocando l’effetto Uncanny Valley, perfetto per un film d’animazione surreale come Waking Life. Inoltre, il film è stato filmato ed montato con dispositivi di bassa qualità, per approssimare ulteriormente il paesaggio e, quindi, ricreare l’atmosfera sfumata e bizzarra presente quando proviamo a ricordare un sogno.
L’effetto visivo è perfetto per accompagnare i temi che vengono narrati, partendo dai sogni fino ad arrivare a discorsi molto più complessi, di natura esistenzialista e non solo. Di certo Waking Life non è un film da proporre ad un primo appuntamento, ma è perfetto per quando si è soli e si vuole riflettere su questioni inesplorate, come la natura umana, la filosofia e, ancora, i sogni lucidi. Ma cosa sono esattamente?
In breve, sono un tipo di sogno nel quale i sognatori sono coscienti e consapevoli di star sognando, il che gli permette di controllare gli eventi che avvengono, le persone che incontrano, e così via. C’è dunque una libertà, nei sogni lucidi, eppure… non è così in questo film.
La trama
Wiley Wiggins, il nostro protagonista, non trova libertà nei sogni lucidi, anzi, l’esatto opposto: in Waking Life, per quasi l’intera durata del film, si ritrova intrappolato in essi. Quando pensa di essersi svegliato, accade qualcosa di surreale che ci ritrascina nuovamente nei suoi sogni, nei quali restiamo bloccati con lui. In questo continuo dormiveglia appaiono diversi personaggi, tutti bizzarri e astratti, che pongono quesiti filosofici al protagonista, interrogandolo sul libero arbitrio, sul concetto di realtà, fino al significato della vita.
Il protagonista è confuso da questi incontri, poiché i contorni fra realtà e sogni sono ormai molto sfumati. Così inizia a porsi sempre più domande sulla sua esistenza. Waking Life è un film che trascina lo spettatore in questi dilemmi, in questa confusione, e lo porta direttamente a porsi le stesse domande, prima fra tutte: e se stessi sognando, adesso?
Il finale non ci aiuta, poiché non viene risolto alcun dubbio, lasciandoci senza alcuna risposta definitiva e lascia tutto, ogni domanda ed ogni risposta, fra le mani dello spettatore. È come se il vero intrattenimento iniziasse una volta che il film è concluso.
Possiamo dunque dire che Waking Life non è un film, ma una vera e propria esperienza. È un’offerta di stimoli, sia visivi che mentali, impossibili da dimenticare una volta visti e che, soprattutto, farà chiedere allo spettatore : l’ho visto davvero, quel film, o era solo un sogno molto strano?
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