Il CULT #2: When Harry met Sally di R. Reiner

Come abbiamo annunciato nel numero precedente, la rubrica “Il CULT” è la rubrica di cinema che a cadenza mensile propone un classico della cinematografia, analizzandolo in quattro punti e spiegando gli elementi che lo hanno reso tanto famoso. In occasione della festa di San Valentino, non potevamo non parlare della commedia romantica per eccellenza, colei che ha segnato il punto di svolta del genere e a cui tutte le pellicole “rosa” vengono paragonate: naturalmente stiamo parlando di When Harry Met Sally (Harry ti presento Sally)

When Harry met Sally di Robert Reiner

Uscito nel 1989 e diretto da Robert Reiner (Stand By Me, Misery non deve morire), il film è stato realizzato con la sceneggiatura di Nora Ephron (C’è posta per te, Julie & Julia), madrina della commedia romantica americana. Ambientato per la maggior parte nella nevrotica città di New York (come l’ha definita il regista stesso), l’opera riesce a divertire e ad emozionare lo spettatore, anche grazie all’atmosfera che richiama alla mente lo stile “alleniano”.

1) La trama originale

Nonostante Harry ti presento Sally sia fra i grandi esponenti del genere, il lungometraggio presenta uno sviluppo di trama diverso dalla solita storia d’amore cinematografica: quando Harry (Billy Crystal) e Sally (Meg Ryan) si incontrano per la prima volta non provano un’attrazione istantanea l’uno per l’altro, e si salutano entrambi sperando di non incontrarsi mai più. Nel corso della narrazione assisteremo a numerosi balzi temporali, che ci mostreranno come i due conducano la propria vita guidati dalle proprie esperienze, ricoprendo un ruolo di comparsa nella storia del rispettivo coprotagonista. Anche quando si rincontreranno ad anni di distanza, ognuno con il proprio carico di successi e delusioni, si instaurerà tra di loro un rapporto dettato dal bisogno di compagnia e di distrazione dalla routine, eliminando così il cliché del colpo di fulmine e rimandando per gran parte del film il “gran momento”. Quest’elemento viene sottolineato dalla sequenza di apertura, che mostra diverse coppie di anziani che ricordano il loro primo incontro.

2) Autenticità del racconto

All’interno di When Harry met Sally non sono pochi gli elementi narrativi che hanno origine dalla realtà: non solo le storie raccontate all’inizio della pellicola riprendono quelle di persone comuni, ma anche i caratteri dei due protagonisti sono stati modellati sulla base del regista Robert Reiner e della sceneggiatrice Nora Ephron. Le due personalità agli antipodi con diverse concezioni di vita hanno portato sullo schermo due personaggi che hanno convinto il pubblico grazie alla loro sincerità. Inoltre alcune scene sono state improvvisate o ideate dagli attori, costringendo gli altri personaggi ad adeguarsi alla situazione: è il caso della celebre scena del finto orgasmo al ristorante, oppure della sequenza di Sally ed Harry durante la visita al Tempio di Dendur nel Metropolitan Museum of Art.

3) La regia

A rendere Harry e Sally una delle coppie più famose del cinema non è stata solo la bravura degli interpreti ma anche la regia di Robert Reiner, capace di far apparire gli attori come due metà dello stesso insieme. Ci riferiamo in particolare alla sequenza dove tramite l’uso dello split screen (letteralmente “schermo diviso”) i due protagonisti vengono mostrati nei rispettivi letti mentre sono al telefono e guardano Casablanca in TV. Tramite l’abile uso del montaggio di Robert Leighton e il sapiente lavoro della sceneggiatrice Jane Musky, lo spettatore percepisce le due immagini separate come fossero una lo specchio dell’altra: la linea del cuscino che continua nell’altra inquadratura, la posizione del televisore e dell’arredamento degli appartamenti contribuiscono a rendere l’impressione che Sally ed Harry si trovino ai lati opposti della stessa stanza. Naturalmente l’inquadratura non è stata creata per caso, e lo stesso concetto viene ripreso nella sequenza della telefonata fatta in contemporanea dai due protagonisti al rispettivo migliore amico, per cui sono state necessarie ben 60 riprese.

4) When Harry Met Sally nel cinema e nella cultura POP

Il film riscosse un grande successo di pubblico fin da subito, rendendo la pellicola un’icona del cinema americano: basti pensare che la famosa battuta “prendo quello che ha preso lei” detta alla fine del finto orgasmo alla tavola calda, è entrato nella classifica delle 100 migliori citazioni dell’American Film Institute, dimostrando l’abilità di Nora Ephron nel realizzare una sceneggiatura di successo. Anche il ristorante dove è stata girata la scena è divenuto un simbolo del film, rendendo il Katz’s Deli di New York un simbolo, assieme naturalmente al succulento panino al pastrami. La pellicola dimostra la sua importanza anche tramite la costumista Gloria Gresham, che occupandosi dell’abbigliamento della protagonista ha reso Meg Ryan un icona della moda, creando lo stile newyorkese.

 

Adesso che conoscete i motivi che hanno reso When Harry Met Sally un classico, non dovete fare altro che seguire questa simpatica storia d’amore nell’inconfondibile atmosfera di New York, mentre Il CULT torna il prossimo mese con un altro successo!

 

Fonte foto: https://www.pinterest.it/pin/842384305278819809/

 

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