Bluesky è il social del momento. Tutti ne parlano ma pochi lo usano, perché l’accesso è riservato agli invitati. Grazie ad una consolidata strategia di marketing atta a destare la curiosità del popolo del web, è possibile trovare gli inviti in vendita a centinaia di dollari.
Con il suo arrivo nella cabina di pilotaggio di Twitter, Elon Musk ha apportato modifiche notevoli al social, la maggior parte delle quali non è stata accolta di buon grado dagli utenti. Ha destato grande scalpore e disappunto l’introduzione di una quota mensile o annuale per mantenere o attivare la spunta blu del verificato, ma grattando la superficie ci si rende conto che le modifiche sono state sostanziali e non solo limitate alla politica dei profili verificati: disagi tecnici, cambiamenti drastici nel regolamento e, non di minore importanza, API a pagamento. La polemica è accesa e in questo territorio minato si fa spazio Bluesky, esperimento social fino ad ora portato avanti in sordina.
Jack Dorsey Vs Elon Musk
Non si fa che parlare di Elon Musk e della sua gestione di Twitter, insomma. Fino al 2021, però, il social dell’uccellino blu era sotto l’amministrazione di Jack Dorsey, che ne lasciava la gestione a novembre. L’imprenditore e informatico statunitense stava già lavorando al progetto Bluesky dal 2019 (affiancando il CEO Jay Graber) per permettere agli utenti un eventuale trasferimento del proprio account da una piattaforma all’altra. Poco dopo, però, tagliava il cordone ombelicale con Twitter, proseguendo per la sua strada e diventando un social indipendente appena prima dell’acquisizione di Twitter da parte di Elon Musk. Attualmente, grazie anche ai disagi vissuti dagli utenti su Twitter, il nome del nuovo social è sulla bocca di tutti.
Da Twitter a Bluesky: l’esodo dei vip
Al momento della crisi di Twitter, diversi progetti social hanno cercato di emergere e spodestare la piattaforma di microblogging. Due noti esempi sono Mastodon e Waveful che, a più riprese, ne sono stati dichiarati degni eredi. Ma al di là delle pure speculazioni, sembra che il testimone debba passare a Bluesky. L’idea di Dorsey è quella di fornire agli utenti un social basato su un protocollo open source, quindi aperto e decentralizzato, che non sia sotto il controllo di un’unica azienda. Per gli utenti sarebbe possibile creare diversi server a cui connettersi senza perdere i propri dati e per gli sviluppatori ci sarebbero maggiori margini di intervento e creatività.
Dettagli tecnici a parte, la grande affluenza su Bluesky è dovuta anche alla scelta di diversi Vip, attori e personaggi influenti a più livelli che, privati su Twitter della spunta blu del verificato a titolo gratuito, un tempo simbolo di autorità e notorietà, hanno deciso di emigrare sul nuovo social per colonizzare lande ancora inesplorate ed edificare lì il proprio impero.
Come funziona Bluesky
Il funzionamento di Bluesky, però, non può essere spiegato passo passo. Un tutorial non esiste semplicemente perché il social, come si evince dalla sua homepage, attualmente non è aperto a tutti. I fortunati che hanno già avuto modo di usarlo, riferiscono che è effettivamente molto simile ad una precedente versione di Twitter: è possibile scrivere post servendosi di un numero limitato di caratteri, seguire, bloccare e silenziare gli utenti.
Al momento, però, l’accesso a Bluesky è riservato a pochi eletti. Si entra a far parte del social solo iscrivendosi ad una lista d’attesa molto lunga o tramite invito e questo aumenta l’appetibilità della community. Uno dei vantaggi subito evidenziati di un siffatto social, è quello relativo alla scarsa presenza di troll e account falsi il cui unico scopo è quello di disturbare, imbrattare e rovinare la comunicazione online. Cosa non da poco, vista la deriva attuale delle piattaforme.
Come ottenere l’invito su Bluesky
Rendere Bluesky, almeno al momento, un social elitario, fa parte di una strategia di marketing che punta a tenere alta l’attenzione dell’utente, generando il giusto hype per rendere appetibile un prodotto. Nel caso di accessi su invito, si fa leva sul principio della scarsità secondo cui, se la disponibilità di una cosa è limitata, questa sarà più appetibile e l’individuo sarà disposto a pagare più del suo valore effettivo per ottenerla. A patto che se ne percepisca il vantaggio, chiaramente.
Chi è già iscritto al social, dispone di codici per invitare altri utenti e le liste di attesa per entrare a far parte del gruppo ristretto sono così lunghe che i codici invito sono stati messi in vendita su eBay. Facendo una breve ricerca è possibile constatare che tali inviti talvolta raggiungono e superano diverse centinaia di dollari. Che siano poi inviti veritieri o annunci truffaldini, è un rischio che corre (ma sarebbe meglio evitare) chi è accecato dalla smania di varcare le porte del social.
Un meccanismo simile fu al centro del dibattito in merito al social vocale Clubhouse. Inizialmente disponibile solo per iOS e su invito, sembrava voler rivoluzionare il mondo delle piattaforme ma, dopo l’iniziale hype dovuta agli accessi limitati e dopo aver pagato per quell’agognato invito, gli utenti lo hanno man mano abbandonato, quando era ormai divenuto accessibile a tutti e le sue funzioni erano state integrate da altri social.
Che ne sarà di Bluesky? Riuscirà ad imporsi come degno erede di Twitter o, almeno, a guadagnarsi una nicchia tra le piattaforme social senza essere presto dimenticato?
Immagine di base: Freepik
One Comment on “Bluesky: come funziona il nuovo social alternativo a Twitter”