Una delle minacce più diffuse del nuovo millennio sono i cosiddetti haters, ovvero gli odiatori seriali che, per mezzo dei social network, diffondono una dose massiccia di odio e malessere. Gli haters rappresentano un pericolo costante e molto serio, dal momento che in ballo non solamente c’è l’incolumità dei singoli individui, ma anche perché l’odio è un sentimento che genera a sua volta altro odio ingiustificato. Gli haters assumono un atteggiamento dissacrante nei confronti della gente, che non conosce vie di mezzo e, soprattutto, va crescendo a dismisura nella nostra società.
Haters: la minaccia nascosta dietro lo schermo
Gli haters sono individui che esprimono odio, disprezzo e ostilità online, spesso in modo anonimo o sotto falso nome. Si nascondono dietro lo schermo di un computer o di uno smartphone, sentendosi protetti dall’apparente anonimato della rete e liberi di riversare sugli altri le proprie frustrazioni. Il fenomeno è strettamente legato alla diffusione dei social network, che hanno creato un ambiente in cui l’interazione è immediata, spesso impulsiva e scarsamente mediata.
Il circolo vizioso dell’odio online: come agiscono gli haters
È bene ribadire che, con l’avvento delle tecnologie e l’uso sempre più smisurato dei vari social network, si è andato creando nel corso del tempo un circolo vizioso che ha assoggettato tutto il mondo di Internet. All’interno di questo circolo vizioso si muovono gli utenti che, chi in maniera più diretta e chi meno, interagiscono quotidianamente come meglio credono. Tuttavia, tra questi utenti che si trovano in rete si contraddistinguono inevitabilmente dei soggetti che, non puramente coscienti delle loro azioni e relative conseguenze, si fanno portavoce di quel lato negativo e dannoso della realtà virtuale.
Offese, derisione e umiliazione: le armi degli haters
Gli haters, così come vengono appellati, sono diffusi ovunque e non mancano mai di riversare sulla gente quanto di più brutto i social network possano manifestare: cattiverie gratuite, offese, derisione, umiliazione. Ciò che dà potere agli haters è soprattutto quel senso di condivisione di determinati contenuti che molti individui prendono da un dato contesto ed emulano a loro volta altrove. Si tratta di una serie infinita di commenti di cattivo gusto, dissacranti e non richiesti, che in un modo o nell’altro non fanno che diffondere i sentimenti di odio e di frustrazione, oramai alla portata del giorno.
Le conseguenze per le vittime: dall’ansia al rischio di autolesionismo
Gli haters, nella maggior parte dei casi, si arrogano liberamente il diritto di dire la propria su una data situazione e di manifestare ogni tipo di pensiero negativo. Questo meccanismo di noncuranza nei riguardi di chi sta dall’altra parte dello schermo e riceve costantemente odio gratuito può arrecare danni molto gravi che, nelle peggiori delle ipotesi, conducono quei soggetti sociali maggiormente deboli e non in grado di difendersi ad azioni poco razionali e distruttive verso se stessi (autolesionismo, suicidio, depressione etc.). Le vittime di hating possono sviluppare ansia, depressione, disturbi del sonno, isolamento sociale e una generale diminuzione dell’autostima.
Come difendersi dagli haters: strategie di contrasto e di tutela
Ad oggi, a causa del successo che hanno ottenuto alcune piattaforme in rete, soprattutto quelle di maggior coinvolgimento come Instagram e TikTok, il fenomeno degli haters come minaccia sociale è incrementato notevolmente e preoccupa tutti, non solo i soggetti più esposti, dal momento che questi utenti possono arrivare a colpire chiunque indistintamente.
Ignorare, bloccare e segnalare: le azioni concrete da intraprendere
Ciò che si può fare per contrastare, o quanto meno limitare, il modo di agire scorretto degli haters, potrebbe essere sicuramente quello di indebolire la loro azione denigratoria, ovvero cercare di non lasciarsi intimorire da essi e dai loro commenti sgradevoli, mostrando loro l’indifferenza più totale. Ma, se si desidera dare una bella lezione a questi haters, l’ideale sarebbe bloccarli e segnalarli alle varie piattaforme, in modo tale che queste ultime impediscano loro di continuare a diffondere l’odio e di tutelare gli utenti.
La prevenzione: educazione digitale e consapevolezza online
Oltre a difendersi, è fondamentale lavorare sulla prevenzione, promuovendo una maggiore consapevolezza sull’uso responsabile dei social network e sull’importanza del rispetto reciproco online. L’educazione digitale, a partire dalle scuole, può giocare un ruolo chiave per insegnare ai giovani a riconoscere e contrastare l’odio online, a sviluppare empatia e a utilizzare la rete in modo positivo e costruttivo.
Oltre gli haters: costruire una rete più civile e rispettosa
Tuttavia, per quanto la rete si smuova ogni giorno per contrastare gli haters, una soluzione definitiva che possa metterli a tacere definitivamente ancora non esiste e, con tutta probabilità, ci vorranno molti anni affinché il fenomeno venga riconosciuto e punito legalmente. È importante ricordare che la responsabilità non è solo delle piattaforme, ma anche di ogni singolo utente. Ognuno di noi può contribuire a creare un ambiente online più civile e rispettoso, adottando comportamenti corretti, contrastando l’odio quando lo si incontra e promuovendo una cultura del dialogo e del confronto costruttivo.
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