I proverbi rappresentano una parte fondamentale della cultura di ogni popolo, trasmessi di generazione in generazione per condividere esperienze, valori e insegnamenti morali. Ogni nazione, infatti, esprime attraverso questi detti la propria visione della vita e le tradizioni che la definiscono. Conoscere i proverbi di una cultura permette, quindi, di comprenderla meglio. Analizzeremo in questo articolo 5 proverbi coreani.
L’importanza dei soktam (속담) nella vita quotidiana
In Corea, i proverbi o 속담 “soktam” in Hangul, sono una presenza costante nel linguaggio quotidiano. I coreani li usano frequentemente in ogni occasione, sia nei momenti di felicità che di difficoltà, trasformando ogni momento in un’opportunità per insegnare e apprendere qualcosa. Nati in epoche lontane e tramandate oralmente, questi aforismi riflettono il carattere saggio e talvolta ironico del popolo coreano, che sa come esprimere profondi insegnamenti con una leggerezza che affascina e arricchisce.
5 proverbi coreani da scoprire
1.벼룩의 간을 내어 먹는다
“Tira fuori e mangia il fegato delle pulci”
Il fegato delle pulci è una parte quasi invisibile e insignificante di un insetto già molto piccolo, e l’idea di tirarlo fuori e mangiarlo, sottolinea un’azione del tutto evitabile. Questo proverbio indica non solo il mancato aiuto verso le persone estremamente povere, ma addirittura l’atto di sottrarre loro quel poco che rimane. Esprime un comportamento audace e spudorato, di chi sottrae a chi è ancora più bisognoso. Descrive una persona avara che cerca di trarre vantaggio da circostanze insignificanti o si impegna in azioni che rivelano una totale mancanza di generosità.
2. 가랑비에 옷 젖는 줄 모른다
“Non accorgersi che i vestiti si stessero bagnando sotto la pioggerella”
La pioggerellina è così leggera che non te ne accorgi nemmeno, eppure i vestiti iniziano a bagnarsi, questo perché stai camminando sotto la pioggerella da molto tempo. Questa soktam vuole insegnare che, indipendentemente da quanto qualcosa possa sembrare insignificante, se viene ripetuto continuamente, può crescere incontrollabilmente e causare danni considerevoli. Viene spesso usata per descrivere lo sviluppo di una cattiva abitudine. Quindi, non importa quanto qualcosa sembri banale, non bisogna mai trascurarla.
3.첫술에 배부르랴!
“Può qualcuno saziarsi con il primo boccone?”
Questa domanda retorica ci ricorda che, proprio come è impossibile soddisfare il proprio appetito con un solo cucchiaio di cibo, così è altrettanto difficile raggiungere un obiettivo significativo con un singolo sforzo. Per sentirsi veramente sazi, infatti, è necessario mangiare a più riprese. Allo stesso modo, per conseguire un traguardo importante, occorre dedicare tempo, impegno e costanza. Questo aforisma sottolinea che il successo richiede perseveranza e un continuo impegno, passo dopo passo, piuttosto che aspettarsi risultati immediati.
4.목마른 사람이 우물 판다
“Un uomo assetato scava un pozzo”
Questo proverbio trasmette una lezione profonda e universale: colui che ha il bisogno urgente di qualcosa è colui che si impegnerà per primo a cercarne una soluzione. L’immagine di un uomo che, sentendo il desiderio intenso di acqua, scava un pozzo, simboleggia il fatto che la necessità spinge all’azione e che chi ha davvero bisogno di qualcosa è spesso il più motivato a trovare una via per ottenerlo, mettendo in atto azioni concrete per raggiungere il proprio scopo.
5. 수염이 석자라도 먹어야 양반이다
“Anche una barba lunga tre piedi non può renderti un gentiluomo se non mangi”
Come tanti proverbi coreani, questa soktam proviene da una storia antica. Quella di tale aforisma, racconta di un nobile che intraprese un viaggio insieme al suo servo. Durante il tragitto, però, il cibo del nobile si esaurì prima di arrivare a destinazione. Affamato, il gentiluomo ordinò subito al suo servo di dargli qualcosa da mangiare, ma l’unica cosa che il povero uomo aveva a disposizione erano dei fagioli colti sul campo. Inorridito dalla modestia del cibo, il nobile rifiutò e chiese qualcosa di più adeguato. Il servo tornò poco dopo con delle patate da far bollire, ma anche queste vennero rifiutate. La frustrazione del nobile aumentò così tanto che, a causa delle sue urla, collassò per l’esaurimento. Quando si risvegliò, il servo gli servì un piatto di fagioli e patate mescolati insieme e lo implorò di mangiare, affinché potesse mantenere almeno un po’ della sua dignità di nobile, anche nel momento della morte.
Il proverbio vuole quindi sottolineare come, in molte situazioni, l’apparenza e la vanità siano meno importanti della soddisfazione dei bisogni essenziali, come il semplice nutrirsi.