La bioluminescenza è uno dei fenomeni chimici più suggestivi visibili in natura. Ma di cosa si tratta?
La natura, come ben sappiamo, ci riserva luoghi e fenomeni mozzafiato tra i quali spicca, per la sua capacità di ricreare un’atmosfera davvero magica, questo della bioluminescenza che avviene per via di alcuni organismi viventi (lucciole, meduse e batteri) in grado di emettere luce tramite la trasformazione dell’energia chimica in energia luminosa costituita da particelle di luce chiamate fotoni.
La scienza ha accertato che nella maggior parte degli organismi viventi nei quali si verifica la bioluminescenza vi sono almeno due composti chimici ad entrare in relazione tra loro e a permettere che questo fenomeno avvenga: uno è chiamato “luciferina”, ed è un substrato organico che emette la luce, l’altro è un enzima catalizzatore chiamato “luciferasi”. La luciferina, in presenza di adenosintrifosfato (ATP), magnesio e luciferasi, cede elettroni che liberano energia luminosa poiché passati ad un livello energico inferiore. Questo è ciò che avviene ad esempio nelle lucciole (coleotteri appartenenti alla famiglia Lampyridae). Nei batteri, invece, la bioluminescenza avviene tramite il consumo di ossigeno e dunque in condizioni di aerobiosi.
È curioso come la luce emessa dai diversi organismi non sia dello stesso colore: le lucciole si illuminano di giallo o verde, i batteri e le meduse di blu o verde, le stelle marine emettono invece una luce ambrata. Sapete da cosa dipende il loro diverso colore? La causa di tutto sono sempre le sostanze chimiche che prendono parte alle trasformazioni energetiche. Bisogna però sapere anche che la bioluminescenza ha uno scopo che non è solo quello di affascinare i fortunati che riescono ad ammirare tale fenomeno, ma anche quello di permettere a questi organismi di comunicare, difendersi e riuscire a trovare del cibo.
Tralasciando ora l’aspetto scientifico, vediamo dove possiamo lasciarci suggestionare da un fenomeno così unico e affascinante.
Tra i luoghi più noti, le baie di Porto Rico sono quelle più gettonate per poter ammirare la bioluminescenza. Qui le acque marine offrono uno spettacolo da non perdere: il mare, come il cielo, sembra essere costellato, e nuotare in queste acque blu è un’esperienza che ti segna per la vita!
Anche altri Stati americani offrono la possibilità di osservare la bioluminescenza. A San Diego in California è infatti possibile lasciarsi travolgere dalla magia delle maree incandescenti; tuttavia, secondo gli scienziati questo avviene molto raramente e chiunque riesca a vederle deve ritenersi fortunato. Anche a Cuba o in Australia è possibile rimanere incantati da queste luci incandescenti dei dinoflagellati (piante marine) che brillano nelle acque. Altre mete sono il Giappone, più precisamente Okinawa, nell’estremo sud e le isole Matsu, un arcipelago dello Stretto di Taiwan, nelle quali questo fenomeno avviene grazie all’illuminazione di alghe incandescenti ed è noto come “Blue Tears”, ossia “lacrime blu”.
Fonte dell’immagine in evidenza: Pixabay