Curiosità sul mate argentino: 7 da scoprire

Curiosità sul mate argentino: 7 da scoprire.

Cos’è il mate argentino? Ce lo dice il Congreso de la Nación: dal 3 luglio 2013 il mate rappresenta la bevanda nazionale dell’Argentina. Non vi sembra un titolo importante per trattarsi di un infuso? Eppure, non si tratta di semplice , come si potrebbe erroneamente pensare. E se vi dicessimo che gli argentini si riferiscono al mate dandogli nomignoli affettuosi (mateicos, verdes, matemáticos, amargos sono solo alcuni di questi) e nomi di persone famose (Mateo Messi, Leo Mattioli, Lucas Mathysse, Matt Damon, Matt Groening)? Non si tratta di esagerazione: è orgoglio nei confronti di un prodotto che ha fatto la storia della cultura argentina, e noi siamo qui per scoprire il perché. Nel corso di questa lettura scoprirete 7 curiosità sul mate argentino e, alla fine dell’articolo, troverete alcuni consigli bonus per prepararne uno a casa vostra! 

1. La storia

La prima curiosità sul mate argentino non può che essere storica. Quella del mate è una storia lunga e antica, tanto da poter vantare di un intero libro che ne descrive dettagliatamente l’importanza per la formazione dell’identità culturale e nazionale argentina (Caá Porã, El espíritu de la yerba mate di Pau Navajas). Le sue origini preispaniche sono legate alla cultura guaraní. Il popolo guaraní utilizzava le foglie dell’albero di erba mate (yerba mate in spagnolo) non solo come bevanda, ma anche come oggetto di culto per venerare il dio Tupã, e come moneta di scambio nelle attività commerciali. Attraverso il contatto con i colonizzatori spagnoli e i gauchos, la bevanda si è poi diffusa negli altri territori sudamericani. La presenza del popolo guaraní, tanto nel nord-est del territorio argentino quanto in Uruguay, in Paraguay e nel Brasile meridionale, spiega quindi il largo consumo del mate in questi luoghi.

2. La tradizione

Un’altra curiosità del mate argentino è l’uso che si fa dell’infuso. Il modo in cui oggi si beve il mate è diverso da come si beveva nella tradizione guaraní, perché i colonizzatori spagnoli adattarono le abitudini originarie alle proprie, introducendo la bombilla (la cannuccia) e sostituendo l’acqua fredda con l’acqua calda. Inoltre, il consumo di mate da parte dei guaraní era regolato da un principio di reciprocità e condivisione che si è mantenuto intatto nella tradizione argentina odierna: la bevanda viene bevuta e condivisa tra amici, familiari e compatrioti, che sia in casa, all’aperto o all’estero, e in qualsiasi momento della giornata.

3. La Giornata del Mate

Dal 2014, il 30 novembre si celebra ogni anno la Giornata Nazionale del Mate, riconosciuta dal Congreso de la Nación. Non si tratta, però, di un giorno scelto a caso: il 30 novembre 1778 nacque Andrés Guazurarí, comandante generale della provincia di Misiones, che ha contribuito alla produzione e al commercio dell’erba mate. Ora siete a conoscenza di un’altra particolare curiosità sul mate argentino!

4. Oltre l’Argentina

Secondo l’Instituto Nacional de la Yerba Mate, l’infuso è presente nel 90% delle case argentine; tuttavia, la Siria e il Libano vengono riconosciuti come i maggiori consumatori di erba mate argentina, apprezzata soprattutto dalla popolazione locale che ha adattato e reso propria questa tradizione. Inoltre, questa curiosità sul mate argentino riguarda anche la Calabria; c’è un comune in provincia di Cosenza (Lungro) definito “la capitale del mate”, dove la maggior parte delle famiglie ha adottato la tradizione del mate a seguito dell’emigrazione negli anni ’50.

5. I tipi di yerba

A rendere particolare il gusto del mate è la pianta dalle cui foglie viene ricavato. Grazie alla sua varietà, la yerba mate può presentare, oltre alle foglie, anche i rispettivi rametti secchi (palos in spagnolo), che ci permettono di distinguere tra yerba con palo (più diffusa in Argentina) e yerba sin palo (più diffusa in Uruguay).

6. Dolce o amaro?

Il mate classico ha un gusto molto amaro, che dipende dalla percentuale di polvere di cui è costituita l’erba. Proprio a causa dell’amarezza che contraddistingue la bevanda, alcuni argentini aggiungono all’infuso lo zucchero, fomentando il dibattito su quale sia il mate migliore: dolce o amaro? Sì, proprio come capita a noi con il caffè. Le persone più legate alla tradizione preferiscono la seconda variante, e lo accompagnano con alcuni dolcetti tipici che prendono il nome di facturas.

7. La bombilla

Questa è la nostra ultima curiosità sul mate argentino, ma non la meno importante. La bombilla è, infatti, un elemento essenziale: si tratta di una cannuccia utilizzata per bere il mate, ed è generalmente in acciaio inossidabile. Essa presenta un filtro dal lato opposto all’apertura che facilita la suzione, evitando così l’ingerimento delle foglie. 

Ed infine, come promesso, ecco alcuni consigli per preparare (o cebar) un buon mate:

  • Riempire il mate con la yerba solo fino a tre quarti.
  • Scuotere il mate coprendolo con il palmo della mano per eliminare la polvere in eccesso.
  • Inclinare il mate a 45° in modo tale da formare una piccola montagna con l’erba e creare uno spazio vuoto, in cui bisogna inserire la bombilla e aggiungere l’acqua poco alla volta.
  • L’acqua deve essere portata a una temperatura compresa tra i 75-80°C, evitando quindi il bollore che rischierebbe di far perdere all’erba il suo aroma caratteristico e i suoi benefici antiossidanti.
  • La bombilla non va mossa per mescolare il mate, perché il movimento unirebbe parte dell’erba bagnata con quella ancora secca.

Adesso che conoscete abbastanza curiosità sul mate argentino non vi resta che comprare un kit matero e cebar il vostro primo mate in compagnia!

Fonte immagine in evidenza: Pixabay

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