Nel 2019 ha fatto molto discutere il caso di Yuka Takaoka, soprannominata la yandere della realtà. La ragazza ha accoltellato il proprio fidanzato tentando di ucciderlo, ma inaspettatamente i social sembrano fornirle un grande sostegno.
Cos’è una yandere
Il termine giapponese “yandere” nasce per riferirsi ad un personaggio degli anime apparentemente affettuoso, ma che in realtà nasconde una personalità ossessiva e tende ad essere violento con chi ama. Il termine deriva dall’unione delle parole giapponesi yanderu e deredere, le quali significano rispettivamente “malato” e “innamorato”, identificando dunque un “malato d’amore”. Le yandere sono completamente devote alla persona che amano ma diventano sempre più possessive, gelose e iper-protettive. Arrivano ad impedire che altre persone, in particolare altre ragazze, trascorrano del tempo con l’amato e fanno di tutto per averlo solo per loro, anche uccidere. Una ragazza giapponese è riuscita ad ottenere il titolo di “yandere della realtà” nel 2019. Il suo nome è Yuka Takaoka. Vi raccontiamo la sua storia.
Chi è Yuka Takaoka e cosa ha fatto
Yuka Takaoka nasce il 28 gennaio 1998. Una delle passioni della ragazza era fare cosplay proprio di personaggi yandere. Yuka lavorava come hostess in un bar a Tokyo. Nell’ottobre 2018 incontra Phoenix Luna, un ragazzo che lavorava al Fusion by Youth, un host club, ovvero un locale notturno nel quale i clienti non si recano solo per bere o ascoltare musica, ma per “affittare” un bel ragazzo o una bella ragazza e poterci parlare per qualche ora. I due giovani iniziano una frequentazione, ma Yuka diventa sempre più ossessiva al punto da controllare il cellulare del ragazzo e monitorare dove si trovasse. Arriva addirittura a prenotare tutti i posti disponibili di Phoenix al lavoro per passare tutto il tempo con lui, in questo modo non avrebbe visto altre donne.
Il 23 maggio 2019 qualcosa cambia. È da questo giorno che Yuka si è guadagnata l’appellativo di yandere della realtà. Cosa è successo quel giorno? Mentre il fidanzato era sotto la doccia, Yuka ha preso il suo telefono per controllarlo, come faceva spesso. Al suo interno ha trovato fotografie con un’altra donna che ha ritenuto troppo seducente. Per questo motivo, ha aspettato che Phoenix dormisse e l’ha accoltellato al fegato. Il ragazzo ha affermato di essersi svegliato perché ha provato fastidio allo stomaco, ha visto poi il coltello fuoriuscire dal suo corpo ed è corso fino all’ascensore, prima di perdere i sensi sul pianerottolo del palazzo. A chiamare la polizia e i soccorsi sono stati dei passanti. In una foto ormai famosa, Yuka è immortalata mentre è seduta a terra accanto al corpo privo di sensi di Luna, con le gambe coperte di sangue mentre fuma una sigaretta. Ha affermato di non aver chiamato i soccorsi perché aveva intenzione di morire a sua volta dopo aver visto morire Phoenix. A quanto pare, prima dell’arrivo della polizia, Yuka ha scritto con il sangue di Phoenix sul suo diario: «Mi piaci, mi piaci così tanto che ho voluto ucciderti». Parole inquietanti che mostrano chiaramente il disturbo della giovane.
L’arresto e il successo sui social
Yuka è stata giudicata colpevole di tentato omicidio il 3 dicembre del 2019 ed è stata condannata a scontare tre anni e mezzo di carcere. Durante il processo è stata letta una nota che la yandere della realtà aveva scritto sul suo cellulare: «Voglio essere un’eroina tragica. Come è possibile che lui guardi una donna diversa da me? So che ucciderlo è la cosa migliore. Se lo uccido, sarà eterno e non ci sarà più dolore. Non ho bisogno di nient’altro che di te». Paradossalmente, Phoenix Luna non prova alcun rancore nei suoi confronti. Al contrario, ha chiesto scusa per aver tradito la ragazza e ha affermato che ci sono state conseguenze positive dopo l’accoltellamento, come i risultati che ha raggiunto sul lavoro e il riavvicinamento con il fratello e la sorella maggiore che non vedeva da cinque anni.
Yuka, la yandere della realtà si è guadagnata subito un esiguo numero di fan, i quali sono arrivati a donare 3.840 $ per pagare le sue spese legali. Il 25 maggio, l’utente Twitter @bbygemzin ha twittato fotografie della scena del crimine, scrivendo “real life yandere”. Il tweet ha ottenuto oltre 15.800 retweet e 13.100 like in quattro giorni. Da questo momento in poi, il numero di sostenitori è andato crescendo soprattutto tra gli “otaku”, ovvero gli appassionati di anime e manga, i quali hanno iniziato a creare meme, fan art e molte altre forme di sostegno. Yuka Takaoka è stata rilasciata nel 2023 ed è subito tornata attiva sui social: il 10 novembre ha annunciato i suoi nuovi account Instagram, X (Twitter), Youtube e Bigolive, sui quali trasmette in livestreaming e pubblica foto di cosplay. La maggior parte dei commenti sui suoi profili – sebbene ve ne siano alcuni che la condannano per le sue azioni – le dimostrano affetto e la lodano per il suo aspetto, pur sapendo ciò che ha fatto.
La vicenda pone in evidenza una preoccupante tendenza della società moderna, ossia la perdita della percezione della vita reale. Si mitizza una ragazza poiché ha finito per incarnare un personaggio di anime; che abbia ridotto in fin di vita il proprio ragazzo è solo un elemento collaterale. Commenti come «questa è la mia futura moglie», «sei il mio idolo», «pugnalami» o «ti sostengo, gli uomini cattivi vanno puniti» sono preoccupanti, poiché scritti da ragazzi e ragazze che non si rendono conto della pericolosità di sostenere tali azioni o di trovarsi in una relazione in cui esiste questo tipo di disturbo alla base. È dunque fondamentale sensibilizzare la società su questi problemi e affrontarli con la serietà che meritano, senza sminuirli facendoli sembrare un gioco.
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