Questo è un articolo su un caso di cronaca nera che non ha colpito solo l’Italia, ma tutto il mondo. Stiamo parlando dell’omicidio di Gianni Versace, una delle icone più importanti dell’alta moda.
Gianni Versace: dalla Calabria all’olimpo della moda
Gianni Versace, il cui nome completo era Giovanni Maria Versace, nacque a Reggio Calabria il 2 dicembre del 1946. Figlio di Antonio Versace e Francesca Olandese, e fratello di Santo Versace e Donatella Versace, iniziò ad appassionarsi alla moda sin da giovane, passando buona parte delle sue giornate nell’atelier della madre, sarta di professione. Furono proprio questi momenti a formare lo stilista che sarebbe diventato una delle figure più innovative e importanti nel mondo dell’alta moda.
Gianni Versace era conosciuto come una persona fantastica, e coltivò amicizie con personaggi molto famosi, tra cui Elton John e la Principessa Diana, entrambi presenti al suo funerale.
15 luglio 1997: l’omicidio di Gianni Versace a Miami Beach
Gianni Versace venne assassinato il 15 luglio 1997 a Miami Beach, pochi mesi prima del suo cinquantunesimo compleanno. Fu ferito gravemente da due colpi di pistola di fronte alla sua casa. Poco prima, Versace era in compagnia del suo fidanzato Antonio D’Amico, che lo soccorse insieme a un loro conoscente, Lázaro Quintana.
La mattina dell’omicidio, Versace uscì di casa per andare a comprare delle riviste. Verso le nove, mentre stava tornando, fu avvicinato da Andrew Cunanan, che indossava uno zaino e un cappello nero. Secondo alcuni testimoni, i due iniziarono a parlare, per poi imprecare in italiano. Cunanan estrasse una pistola dallo zaino e sparò un primo colpo alla testa di Versace, facendolo cadere a terra. Poi, gli sparò un secondo colpo. L’assassino fuggì, inseguito da alcuni passanti, che però si fermarono quando Cunanan li minacciò con la pistola. Gianni Versace venne portato d’urgenza al Jackson Memorial Hospital di Miami, ma morì poco dopo.
Andrew Cunanan: chi era l’assassino di Versace?
L’assassino, Andrew Cunanan, si scoprì essere un tossicodipendente di origini italo-filippine, già ricercato per altri omicidi. Dopo aver ucciso Versace, Cunanan si rese irreperibile e finì sulla lista dei criminali più ricercati dall’FBI. Otto giorni dopo, fu trovato morto: si era sparato in testa con la stessa pistola usata per uccidere Versace.
Il movente dell’omicidio di Gianni Versace non è mai stato chiarito del tutto. La teoria più diffusa è che Cunanan fosse spinto dall’invidia nei confronti dello stilista, considerato un’icona omosessuale di successo, uno status a cui Cunanan aspirava. Altri ipotizzano che Cunanan sperasse di diventare famoso uccidendo Versace.
Le conseguenze dell’omicidio: il lutto e la casa di moda Versace
A seguito dell’omicidio di Gianni Versace, ci fu un periodo di caos all’interno di casa Versace. La sorella Donatella, per un periodo abbastanza lungo, non riuscì più a realizzare proprie collezioni a causa del lutto in famiglia.
“American Crime Story: L’Assassinio di Gianni Versace”: la serie TV
Nel gennaio del 2018, è stata trasmessa la seconda stagione di American Crime Story, incentrata sull’omicidio di Gianni Versace. La serie ha suscitato grande disappunto da parte della famiglia Versace, in particolare da parte di Donatella Versace e di Antonio D’Amico.
Gianni Versace: un’icona della moda che vive ancora
Si può dire che l’omicidio di Gianni Versace abbia sconvolto la vita di molti, sia all’interno della sua famiglia sia tra gli appassionati di moda. La sua morte ha rappresentato una grave perdita per il mondo della moda, ma la sua eredità artistica e il suo stile inconfondibile continuano a vivere attraverso le creazioni della maison Versace.
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