Storia del Fernet: 5 cose da sapere

Storia del Fernet: 5 cose da sapere

Se pensiamo alle bevande più consumate al mondo, prendendo però in considerazione soltanto quelle alcoliche, risulta spontaneo individuare la birra come la più amata e apprezzata dalle persone per la ricca varietà che la caratterizza e che ne permette svariati abbinamenti. All’interno del mercato internazionale, tuttavia, una posizione sicuramente da non sottovalutare è quella mantenuta dagli amari, famosi per le loro proprietà digestive. L’Italia, in quanto a produzione di amari, è tutt’altro che avara: il nostro paese è ritenuto il maggior produttore di questi liquori, la cui nascita è legata alla farmacologia antica. Essi, infatti, si differenziano da una regione all’altra, permettendo così un’ampia scelta al consumatore. Tra gli amari italiani più bevuti troviamo proprio il Fernet. Scopriamo insieme 5 cose da sapere sulla storia del Fernet!

1. Le origini: tra leggende e tradizioni

Per conoscere al meglio la storia del Fernet è essenziale cominciare dalle sue origini, che risalgono al XIX secolo. Questo perché, dal medioevo fino a quel momento, la distillazione degli amari veniva praticata per estrapolare le qualità curative delle erbe utilizzate nel processo. Da questo punto di vista, il fernet era considerato un vero e proprio elisir di lunga vita. Tale convinzione è dovuta ad una ragione ben precisa: il primo fernet è stato creato, secondo una pubblicità diffusasi nel 1908 che ne cita la ricetta autentica, da un certo “dottor Fernet”, medico svedese che aveva raggiunto l’età di 104 anni proprio grazie alla bevanda miracolosa, e, come lui, anche il resto della sua famiglia (la madre, il padre e il nonno) aveva goduto di una vita longeva per lo stesso motivo. La tradizione di Cannobio, invece, racconta che il dottore venne in Italia come volontario per combattere nella guerra di indipendenza tra il 1848 e il 1849, cercando rifugio presso la famiglia Branca, che viveva nel comune lombardo, a causa del disastro di Novara. Per ricompensare la bontà di chi lo ospitò, donò loro la ricetta del famoso elisir che aveva attraversato molte generazioni. I fatti raccontati dalla tradizione però non coincidono con ciò che sostiene la fonte più avallata, secondo cui, la formula del fernet, così come lo conosciamo oggi, è stata creata e perfezionata da Bernardino Branca nel 1845, permettendone così la diffusione a partire dal 1863 con l’apertura della società dei Fratelli Branca a Milano.

2. Il significato del suo nome

La storia del Fernet, come abbiamo visto, ha un inizio abbastanza particolare. Così come le origini, però, anche il significato del suo nome ha generato varie teorie. Una di esse risulta abbastanza intuitiva: il nome sarebbe stato scelto da Branca in memoria del dottore svizzero che salvò e ospitò in casa sua. Un’altra versione, invece, attribuisce alla parola «fernet» una derivazione lombarda, la cui traduzione (ferro pulito) farebbe riferimento all’asta di ferro incandescente utilizzata nella preparazione del prodotto. Il procedimento prevede, nei vari passaggi, la macerazione di 27 tipi di erbe e spezie, tra cui mirra, rabarbaro, camomilla, cardamomo, aloe e zafferano. Il risultato è un liquore dal colore scuro e dall’aroma intenso.

3. L’epidemia di colera

A definire la storia del Fernet è anche, e forse soprattutto, l’epidemia di colera del 1867, periodo durante il quale il distillato veniva distribuito come rimedio contro il morbo, provocando la reazione contraria di alcuni studiosi di medicina dell’epoca. In particolare, i produttori si impegnavano a pubblicizzarlo come «vermifugo-anticolerico», oltre a sottolinearne le proprietà digestive. Si trattava, insomma, di una strategia di marketing senza scrupoli che riuscì comunque nei suoi intenti. 

4. La diffusione nel mondo 

Altro aspetto interessante della storia del Fernet riguarda la sua diffusione, facilitata in un primo momento dagli annunci pubblicitari dei giornali che permisero l’estensione del marchio Fernet-Branca a livello nazionale fino all’inizio del XX secolo.  La sua fama divenne successivamente internazionale grazie alla direzione di Dino Branca, il quale conquistò i mercati europei e americani, arrivando fino a New York e Buenos Aires. Sebbene i Fratelli Branca abbiano dimostrato il loro monopolio nella produzione dell’elisir, esistono tante altre aziende che la affiancano nel mercato, tra cui Ramazzotti e Cinzano.

5. Il Fernet in Argentina

La bevanda italiana giunse in Argentina verso la fine dell’Ottocento con la grande immigrazione italiana, stabilendosi ufficialmente nel 1941. Il suo consumo inizialmente fu diffuso dagli italiani stessi, che bevevano il liquore per le sue caratteristiche digestive. Successivamente, l’amaro cominciò ad essere diluito con altre bibite. Fu così che, nella città di Córdoba, nacque un cocktail che divenne popolare in poco tempo e che oggi rappresenta un simbolo della cultura argentina: il fernet con coca cola, chiamato teneramente dagli argentini «fernando» o «fernandito». La versione originale della bevanda prevede che questa venga servita con il 70% di coca cola e il 30% di fernet, e infine rinfrescata con cubetti di ghiaccio. 

Nonostante i tanti aspetti significativi che hanno caratterizzato la storia del Fernet, ad oggi sappiamo che molte convinzioni che in passato erano considerate vere non lo sono più, o comunque non del tutto. La consapevolezza maturata con il trascorrere del tempo e lo sviluppo scientifico ci porta, infatti, ad essere più coscienti nel consumo di bevande alcoliche, senza comunque privarci di una sana degustazione

Fonte immagine in evidenza: Wikimedia Commons (autore: Luiscardo; licenza: Attribution-Share Alike 3.0 Unported)

A proposito di Perla Sposito

Laureanda magistrale in Traduzione letteraria presso l'Università L'Orientale di Napoli.

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