Analog horror, l’orrore che serpeggia su YouTube

Analog horror, l'orrore che serpeggia su YouTube

Analog horror è un sottogenere horror basato sull’utilizzo dello stratagemma cinematografico del “found footage” basando la trama su videocassette o dischi ritrovati da qualcuno che, spinto dalla curiosità, si ritrova a vedere qualcosa che forse andava dimenticato per sempre.

Caratterizzato da grafica a bassa fedeltà, messaggi criptici e stili visivi che ricordano la televisione e le registrazioni analogiche, l’Analog Horror trova ha trovato fortuna in pellicole cinematografiche come The Blair Witch Project e la versione originale di Hideo Nakata di The Ring degli inizi degli anni 2000 per poi sparire un po’ dai radar; ma nelle ombre questo tipo di horror ha continuato a serpeggiare soprattutto su YouTube, dove piccoli creatori indipendenti hanno riportato fama al genere dal 2010 in poi.

Local 58: la rinascita dell’analog horror

L’horror analogico potrebbe essere considerato una forma o un discendente delle leggende metropolitane note come “creepypasta” (termine derivato dall’inglese “copypaste”, coniato per il modo in cui queste storie venivano diffuse su forum e online venendo copiate e incollate) che anticipavano temi come filmati manipolati o inventati di media che, nella finzione del racconto, erano “infestati” da degli spiriti.

Questo tema viene ripreso dalla prima serie analog horror su YouTube “Local 58” del canale Kris Straub del 2010, questa farà da portabandiera per la rinascita del genere.

Come citato pocanzi Local 58 funge da apripista per la nuova onda di produzioni analog horror e per alcuni è anche il motivo per cui il genere viene chiamato in questo modo. Infatti, lo slogan di Local 58 è proprio “ANALOG HORROR AT 476 MHz“.

Questa è forse la serie più mansueta tra tutte che, invece di concentrarsi sul fattore spavento, si focalizza molto sull’aspetto psicologico del suo orrore. La trama infatti si basa sulla corruzione e dirottamento di programmi della stazione televisiva analogica Local 58 che, in quelli che potrebbero sembrare normali servizi, nasconde significati nascosti relativi al guardare la luna o il cielo notturno. Questo dettaglio ha spinto i fan a teorizzare che le frequenze a 476 Mhz del canale tv siano manipolate da qualche forza aliena che spinge gli uomini a cadere sotto il loro controllo e in alcune pubblicazioni a mettere fine alla propria vita.
Tra gli upload più popolari c’è proprio “Contingency” che tra sound design da brividi e didascalie facilmente interpretabili è il cavallo di battaglia della serie.

The Walten Files: una sorridente tragedia

I Walten Files, serie analog horror basata vagamente sulla trama di Five Nights At Freddy’s, creata da Martin Walls tratta della tragica storia nata dal sogno di due giovani imprenditori, Jack Walten e Felix Kranken di aprire un ristorante chiamato Bon’s Burgers.
Il ristorante prevalentemente indirizzato ad un pubblico di infantile nell’idea dei due creatori doveva essere un posto dove, grazie all’aiuto di mascotte meccaniche o “animatronics”, «fantasia e divertimento prendono vita» si rivela in un vero e proprio incubo.

Ogni episodio è solitamente sotto forma di un video di formazione dei dipendenti che col passare dei minuti diventa sempre più distorto e corrotto rivelando i retroscena del ristorante e dei due fondatori. La serie lavora molto sul sound design capace di far salire brividi lungo la pelle sottovalutando spesso la qualità di animazione e disegno che con il suo stile riesce ad essere disturbante quanto basta.
L’ultimo video canonico della serie è dove Martin Walls manifesta tutta la sua capacità cinematografica narrare una storia macabra e profondamente drammatica fatta di sparizioni, errori umani e incredibile sofferenza… Insomma il posto ideale per una festa di compleanno per bambini.

The Mandela Catalogue: l’orrore di se stessi.

The Mandela Catalogue, creata da Alex Kister nel 2021, è una delle serie più recenti del panorama analog horror. Segue gli eventi nella contea fittizia di Mandela dove entità note come “alternati” (alternates) hanno terrorizzato la comunità entrando lentamente nel tessuto cittadino prendendo le fattezze dei normali cittadini sostituendoli nella vita reale e sbarazzandosi di loro. Lampante è l’aspetto paranormale e occulto negli alternates e già dai primi episodi è evidente come l’autore giustifichi il tutto con del satanismo, infatti, del primo upload della serie, si vede uno spezzone della The Beginner’s Bible ovvero un video introduttivo per bambini usato comunemente in catechismo.
Il video procede normalmente fino all’arrivo dell’Arcangelo Gabriele che è raffigurato come un antagonista, dicendo frasi come «Sono il vostro salvatore» e non solo l’adorazione di un angelo è eresia ma dalla sua voce distorta e dalle sua parole è facilmente comprensibile la sua natura di anticristo o appunto “sostituto” di Cristo.
Con gli upload successivi con il miglioramento del regista diciannovenne aumenta anche il fattore spavento basato anche in questo caso su sound design e temi psicologici ma il Mandela Catalogue fa un passo avanti passando ad essere una vera e propria serie fatta di trama e colpi di scena avvincenti e con il recente annuncio di Alex Kister di un ritorno della serie è il momento perfetto per riprendere la serie, ma attenti a cosa si aggira nel buio.

The Backrooms di Kane Pixels: horror a pareti gialle

The Backrooms (Found Footage) del gennaio 2022, un cortometraggio analog horror del regista allora sedicenne Kane Parsons, si presenta come una registrazione di un giovane cameramen, mentre stava registrando un video con degli amici, cade all’indietro passando attraverso il terreno e finendo in un luogo fatto di stanze dalla carta da parati gialla e luci al led.

Per gli inesperti questa frase può sembrare assurda ma questo è solo il più recente esempio di uno dei classici delle creepypasta di internet ovvero le Backrooms. Nato da un thread pubblicato su 4chan il 12 maggio 2019, in cui un utente anonimo ha chiesto ad altri di «pubblicare immagini inquietanti che sembrino semplicemente sbagliate» lì è stata caricata la prima foto che ritrae le Backrooms, presentando un’immagine leggermente inclinata di un corridoio di colore giallo su questo altri utenti hanno ampliato con immagini e storie di finzione su come finire all’interno di questo luogo raccapricciante.

Riaccendendo questa fiamma lontana il video di Kane raggiunge 45 milioni di visualizzazioni su YouTube diventando un fenomeno di massa e da questa fama iniziale Kane ha creato una storia spiegata attraverso altri upload. Questi che fungono da flashback ruotano attorno all’immaginaria Async Foundation, che aprendo un portale dimensionale trova ed esplora i vari livelli di questa realtà alternativa al fine di risolvere “tutti i bisogni abitativi e di archiviazione attuali e futuri” ma questo causa sparizioni nel mondo reale e scoperta di dettagli raccapriccianti di questo nuovo mondo.

Utilizzando sia filmati live-action che rendering 3D Blender in tandem con altre tecniche per creare effetti come il movimento della fotocamera e il filtro VHS, Kane ha creato un vero e proprio capolavoro della cinematografia sorprendendo giornalisti della critica e registi di alto livello e questo gli ha portato ulteriore attenzione.

Nell’attesa del prossimo lavoro del ragazzo prodigio attenti a dove mettete i piedi, potreste finire dentro le backrooms anche voi.

Fonte immagine: Pixabay

A proposito di Nanni Luigi

Studente di Lingue e Culture Comparate presso L'Orientale di Napoli. Ventunenne sempre con le cuffie e un jack of all trades con le mani in pasta in troppe cose.

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