Nel mondo dei videogiochi, come in altre forme d’arte, le opere vengono classificate in generi: per la musica, abbiamo rock, pop, rap; per la letteratura, fantasy, horror, thriller, e così via. Anche i videogiochi si dividono in generi, come sparatutto in prima persona (FPS), giochi di ruolo (RPG), giochi di simulazione, strategici, e molti altri, con ulteriori sottocategorie.
Intorno al 2010, all’interno della community dei giocatori di RPG, ha iniziato a diffondersi il termine Soulslike, utilizzato per descrivere giochi con determinate caratteristiche.
L’origine del termine Soulslike: da Demon’s Souls a Elden Ring
Il termine Soulslike deriva dalla contrazione di “like Souls” (“come i Souls”). Con “Souls“, si fa riferimento ai giochi sviluppati dalla software house giapponese FromSoftware: Demon’s Souls, la trilogia di Dark Souls (Dark Souls, Dark Souls II, Dark Souls III) e i titoli più recenti, Bloodborne, Sekiro ed Elden Ring.
Questi giochi hanno definito un nuovo approccio al genere degli action RPG, diventando un punto di riferimento per molti giocatori e sviluppatori.
Non è un caso che, dopo l’uscita di Dark Souls in particolare, molti giochi siano stati confrontati con esso, sia in termini positivi che negativi.
Le caratteristiche chiave di un Soulslike: gameplay e level design
Non esiste una definizione ufficiale di Soulslike, ma ci sono alcune caratteristiche ricorrenti che vengono spesso associate a questo genere:
- Combattimento impegnativo: i combattimenti richiedono precisione, tempismo e strategia. I nemici sono spesso potenti e punitivi, e il giocatore deve imparare i loro schemi di attacco per sopravvivere.
- Meccaniche di morte/resurrezione: la morte del personaggio è una parte integrante del gioco, e spesso comporta la perdita di progressi o risorse. Il giocatore, però, ha la possibilità di recuperare ciò che ha perso, tornando nel punto in cui è morto.
- Level design interconnesso: le aree di gioco sono spesso collegate tra loro in modo intricato, con scorciatoie e passaggi segreti da scoprire.
- Boss fight epiche: i combattimenti contro i boss sono momenti cruciali del gioco, spesso spettacolari e impegnativi.
Ambientazione, trama e finali: elementi importanti, ma non esclusivi
Altre caratteristiche spesso associate ai Soulslike, ma non esclusive di questo genere, sono:
- Ambientazione dark fantasy: un’atmosfera cupa, decadente e apocalittica, spesso ispirata al Medioevo o ad altre epoche storiche.
- Trama criptica: la storia viene raccontata in modo frammentario e indiretto, attraverso dialoghi, descrizioni di oggetti e l’esplorazione dell’ambiente.
- Finali multipli: il gioco può avere più finali, spesso aperti all’interpretazione del giocatore.
Questi elementi, pur essendo presenti in molti giochi FromSoftware, non sono necessari per definire un gioco come Soulslike. Ad esempio, Zelda: Breath of the Wild ha un’ambientazione in rovina, ma non è considerato un Soulslike. Nioh ha un solo finale, ma è spesso incluso nel genere. Giochi come Nier (2010) o Shadow of the Colossus (2005) presentavano finali multipli e aperti ben prima dell’uscita di Dark Souls.
Oltre FromSoftware: l’evoluzione e le varianti del genere Soulslike
Il successo dei giochi FromSoftware ha ispirato molti altri sviluppatori, dando vita a un vero e proprio genere Soulslike, con diverse varianti:
- Soulslike 2D: giochi che riprendono le meccaniche dei Soulslike in una prospettiva bidimensionale (es. Salt and Sanctuary, Hollow Knight, Blasphemous).
- Soulslite: giochi che presentano alcune caratteristiche dei Soulslike, ma con una difficoltà minore o un approccio più accessibile (es. Star Wars Jedi: Fallen Order).
Altri esempi di giochi spesso considerati Soulslike (oltre a quelli già citati) includono: The Surge, Lords of the Fallen, Code Vein, Remnant: From the Ashes.
La discussione sul termine Soulslike: tra etichetta e genere
L’uso del termine Soulslike è oggetto di discussione all’interno della community dei videogiocatori. Alcuni lo considerano un’etichetta utile per identificare giochi con determinate caratteristiche, mentre altri lo ritengono un termine vago e riduttivo, che non rende giustizia alla varietà e all’originalità dei singoli giochi. (fonte)
In definitiva, Soulslike è un termine che indica un’influenza, un’ispirazione, più che un genere rigidamente definito.
Il lascito del genere
I Soulslike hanno lasciato un segno importante nel panorama videoludico, influenzando molti altri giochi e contribuendo a ridefinire il concetto di difficoltà e di sfida nei videogiochi.
Il dibattito sul termine Soulslike è destinato a continuare, ma l’impatto dei giochi FromSoftware e dei loro “eredi” è innegabile.
E tu, cosa ne pensi? Il termine Soulslike ti sembra utile o limitante? Quali giochi includeresti in questo genere?
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