Peter Jackson’s King Kong: The Game from the Movie è uno dei pochi videogiochi tratti da un film ad essere ben realizzato?
Peter Jackson, il noto regista neozelandese, aveva già stupito il pubblico con la realizzazione della trilogia de’ Il Signore degli Anelli, distribuita nelle sale cinematografiche tra il 2001 e il 2003. Due anni dopo l’arrivo dell’adattamento cinematografico de’ Il ritorno del re, l’artista sbalordì la critica cinematografica e gli spettatori con un remake di un classico hollywoodiano: King Kong. Mentre il film era in fase di montaggio per la distribuzione mondiale, il regista (aiutato da Michel Ancel della Ubisoft, il creatore del personaggio Rayman) riuscì a compiere un’ulteriore ardua impresa: adattarlo in un videogioco rivelatosi di successo.
I videogiochi belli basati su pellicole cinematografiche sono piuttosto rari. GoldenEye 007 o Batman Returns (tratti dagli omonimi e famosi film degli anni Novanta) godono di buona fama per l’ottima realizzazione rispetto alla maggior parte di prodotti tie-in, nati solo come banali prodotti di marketing.
Peter Jackson’s King Kong: The Official Game of the Movie è il videogioco che racconta la storia di King Kong, ed è disponibile sia per console (Xbox, Xbox 360, Playstation 2, Nintendo Game Cube, Nintendo DS, Playstation Portable e GameBoy Advance) che per Microsoft Windows.
Peter Jackson’s King Kong, è possibile un adattamento videoludico ben fatto di un film?
Cosa distingue questo videogioco, tratto da un noto film, rispetto ad altri prodotti simili? Certamente Jackson e Ancel mostrano di avere a cuore questo progetto, spingendosi verso vie all’epoca sconosciute. L’opera combina due tipologie diverse di gameplay: lo sparatutto in prima persona e il platform.
La prima tipologia è usata per raccontare le vicende di Jack Driscoll, lo sceneggiatore della troupe della nave Venture (nel film e nel gioco è interpretato da Adrien Brody, famoso per i suoi ruoli in film come Il Pianista, The Village, Predators e la serie tv Peaky Blinders), il quale è costretto ad imbracciare un’arma da fuoco o una lancia per salvare l’attrice Ann Darrow, rapita dal gigantesco gorilla. Jack, assieme al regista Carl Denham, al Primo Ufficiale Hayes e al giovane marinaio Jimmy (nel videogioco sono doppiati dai rispettivi interpreti cinematografici: Naomi Watts, Jack Black, Evan Parke e Jamie Bell), si avventurano nella giungla dell’Isola del Teschio, un luogo primitivo situato nei pressi di Sumatra, dove la fauna indigena è costituita da dinosauri superstiti, artropodi giganti e i Terapusmordax, mostruosi esseri simili a pipistrelli.
Per quanto riguarda i livelli platform, il protagonista, stavolta, è Kong. Il giocatore ha l’occasione di muoversi tra i canyon e saltare su alberi giganteschi “vestendo i panni e adottando il punto di vista” dello scimmione. Nonostante le sue dimensioni, Kong deve vedersela con molti nemici: i Vastatosaurus rex (discendente del Tyrannosaurus rex, ma molto più grande e famelico) e le regine delle colonie di Terapusmordax (i quali hanno una struttura sociale simile a quella delle api).
Le idee alla base del progetto
Raccontare una storia inedita che si adatti alle esigenze del videogiocatore e inserire idee scartate dalla sceneggiatura. Peter Jackson’s King Kong non è un fedele adattamento del film. Il regista e lo sviluppatore di videogiochi hanno scelto una strada diversa: quella di presentare una storia del tutto inedita. La vicenda nell’adattamento è ampliata e molti avvenimenti sono diversi da quelli mostrati nella pellicola: Kong non si batte solo contro tre V-Rex, ma ne affronta diversi pur di salvare l’attrice. Non c’è una scena equivalente a quella con i disgustosi insetti nel canyon; il capitano Englehorn prova a salvare Jimmy, Jack, Ann, Hayes e Carl con un piccolo aereo, ma un minaccioso Vastatosaurus rex cambia la posta in gioco ed Ann è costretta a chiedere soccorso a Kong, e infine il primo ufficiale muore calpestato dal dinosauro che si avventa su Kong.
Per l’autore è l’occasione di mettere in scena idee scartate dalla sceneggiatura, ma anche di fornire qualcosa di diverso ai videogiocatori. Il regista ha creato un vero e proprio ecosistema sull’Isola del Teschio, un luogo dimenticato dal tempo dove la vita si è evoluta in maniera diversa. Del resto, come nel caso di Tolkien e della Terra di Mezzo, anche qui è evidente quel desiderio di realizzare un world-building e di approfondire una determinata “mitologia”.
Peter Jackson’s King Kong è un videogioco molto realistico; non c’è nessuna barra di vita, nessun punto ferita o possibilità di rigenerarsi; quando un personaggio muore bisogna ripetere il livello. La fotografia è al pari di quella cinematografica, i dettagli sono molto curati anche se si tratta di un videogioco dei primi anni Duemila; un evidente marchio di fabbrica della Ubisoft; poiché, la casa francese ha sempre amato presentare videogiochi che sembrano pellicole cinematografiche (Assassin’s Creed è l’esempio migliore per questo approccio artistico ai giochi virtuali).
King Kong torna a scatenare la sua furia attraverso le console e Stream, ma il lavoro di Jackson risulta insuperabile.
Sono passati anni dall’uscita di King Kong nelle sale e di Peter Jackson’s King Kong: The Official Game from the Movie nei negozi di elettronica. Jackson ha sempre amato sperimentare nuove tecniche per realizzare film, magari alternando CGI, trucco, costumi e modellini in miniatura, ed ha sempre mostrato interesse per il mondo videoludico (in passato era stato uno dei possibili candidati per dirigere un adattamento cinematografico della serie Halo). Nel frattempo, un nuovo videogioco dedicato al gigantesco gorilla, dal titolo Skull Island: Rise of Kong, è arrivato per PlayStation 4, PlayStation 5, Nintendo Switch, Xbox One e per Stream, eppure le prime immagini in anteprima non sembrano aver colpito in positivo i videogiocatori.
Nonostante i suoi difetti e la sua natura molto semplice, molti ricorderanno Peter Jackson’s King Kong: The Officiale Game from the Movie come uno dei migliori ricordi dei videogiochi della propria infanzia e gioventù.
Fonte immagine di copertina: Wikipedia Italia