Il primo casinò legale in Italia fu il Ridotto di San Moisè di Venezia, inaugurato nel 1638, un modello che ispirò molte altre città europee. Fu la località di Monte Carlo, poi, a divenire un punto di riferimento internazionale. Oggi, i casinò più iconici includono quelli di Las Vegas, Venezia e Monte Carlo. In Italia, le principali case da gioco autorizzate si trovano a Campione d’Italia, Saint-Vincent, Sanremo e Venezia.
Le origini del Gioco d’Azzardo
Il gioco d’azzardo affonda le sue radici nella preistoria, quando veniva associato a pratiche religiose e credenze sul destino. I dadi più antichi, risalenti a oltre 5000 anni fa, erano realizzati con ossa di animali e utilizzati in diverse civiltà, da quelle asiatiche a quelle egiziane.
In Grecia e nell’Impero Romano, il gioco d’azzardo ebbe un’enorme diffusione, tanto che i romani arrivarono a vietarlo per motivi di ordine pubblico. Scommesse su gladiatori, corse di bighe e quadrighe erano comuni e spesso sfociavano in disordini. La Dea Fortuna, simbolo di prosperità e rischio, aveva addirittura 26 templi dedicati a Roma.
Con il tempo, il gioco d’azzardo si trasformò: dal Far West, dove il poker dominava nei saloon, fino ai moderni casinò che oggi rappresentano una risorsa economica significativa per molte nazioni.
Dal 1992 al 2006: la deregolamentazione del gioco d’azzardo e l’introduzione della licenza ADM
Dal 1992 al 2003, la graduale deregolamentazione del gioco d’azzardo in Italia fu una misura voluta dallo stesso Stato italiano allo scopo di fare cassa e ridurre il debito pubblico. Questo approccio ha creato una profonda crisi nel settore, poi, nel 2006, la svolta avviene con l’introduzione della licenza AAMS (ADM). L’autorizzazione dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, richiesta all’epoca come oggi, è la condizione necessaria per i concessionari che operano legalmente in Italia. Il numero di licenza e il logo ADM sono visibili nelle pagine dei casino online regolari. Per quanto riguarda i casinò fisici, la questione della licenza è differente. Vediamo perché.
I casinò fisici sul suolo italiano
Come abbiamo già accennato, i casinò fisici in Italia sono quattro e si trovano a Campione d’Italia, Saint-Vincent, Sanremo e Venezia. Queste Case da Gioco sono autorizzate ad esercitare sul suolo italiano dallo stesso Stato, mediante una licenza che viene rinnovata periodicamente. Si tratta di una scelta strategica da parte dello Stato, che in questo modo consente agli italiani di giocare dentro i confini e non in casinò terrestri d’Oltralpe. I 4 casinò italiani sono molto antichi non solamente in Italia, ma anche in Europa. Vediamo quali sono
Venezia
Quello di Venezia è il casinò terrestre più antico d’Italia ed è stato istituito nel 1638 per volere della nobiltà veneziana, allo scopo di porre rimedio ai mancati tentativi di vietare il gioco d’azzardo. Inizialmente noto come Ridotto di Palazzo Dondolo, il casinò di Venezia richiedeva un dress code molto stringente e poste alte che ne limitavano l’ingresso alla sola aristocrazia. Il casinò fu poi spostato al Lido di Venezia come meta estiva, poi a Palazzo Cà Vendramin Calergi sul Canal Grande. Nel 1999, il casinò è stato spostato nell’attuale ubicazione, ovvero a Cà Noghera ed è proprietà di Casinò di Venezia Spa, ma sempre sotto il controllo dello Stato. Il casinò ospita competizioni nazionali con cadenza annuale.
Campione d’Italia
Il casinò di Campione d’Italia è ubicato in provincia di Como ed è stato fondato nel 1917. Successivamente, il casinò fu chiuso per il divieto totale sul gioco d’azzardo previsto dalla legge nel 1919. La casa da gioco riaprì nel 1933 nel Canton Ticino, luogo al riparo dalle repressioni fasciste. Dopo annate di splendore, in cui il casinò fu frequentato da personaggi molto in vista nel panorama artistico italiano come Vittorio De Sica, nel 2018 il Casinò di Campione d’Italia ha chiuso per bancarotta, per poi riaprire nel 2022. Qui è possibile giocare a giochi americani come la Fair Roulette, oltre ai classici dei casinò come al roulette francese e lo chemin de fer.
Sanremo
Dal 1905, anno della sua prima apertura, al 1927, il casinò municipale di Sanremo costituiva prevalentemente un circolo privato con giochi d’azzardo di vario tipo. Nel 1927, lo stesso Mussolini si prodigò affinché il Casinò di Sanremo ottenesse un riconoscimento ufficiale per il gioco d’azzardo: il Regio decreto con il quale questa concessione avvenne è ancora oggi un pilastro della legislazione sul gioco d’azzardo in Italia, in quanto rappresentò, di fatto, la prima legge in materia. Dopo la chiusura a causa del conflitto mondiale nel 1940, il Casinò riaprì nel 1945. Nel 1951 ospitò la prima edizione del Festival di Sanremo, prima del trasferimento dell’evento nel Teatro Ariston. Inizialmente gestito dal proprio Comune, dal 2001 la proprietà del Casinò di Sanremo è passata a Casinò SpA. Qui si possono trovare, oltre alle numerose slot, anche blackjack, roulette, chemin de fer, ecc. Inoltre, il Casinò offre una piattaforma di gioco regolarmente autorizzata da ADM.
Saint-Vincent
Istituito nel 1921 con l’attuale nome Casino de la Vallée, il Casinò di Saint-Vincent includeva inizialmente solo tavoli riservati al gioco della roulette. Riaperto dopo la guerra nel 1947, il casinò cambiò sede e si trasferì presso il Grand Hotel Billia, dove è rimasto per dieci anni. Sede di eventi mondani come il Grolle d’Oro per il cinema (1957-2006), il casinò de la Vallée è oggi di proprietà di Casino de la Vallée SpA. I giochi da tavolo sono tra i più tradizionali: blackjack, roulette, chemin de fer, baccarat, dadi, poker, slot machine. Anche in questo caso è possibile giocare mediante la piattaforma online.
I casinò italiani che si sono avvicendati nel tempo
In Italia, nonostante una legislazione tra le più stringenti in Europa, nel tempo si avvicendati diversi casinò sul suolo italiano, rimasti però attivi per poco tempo (Fonte Wikipedia):
- Casinò di Viareggio, 1834-1947
- Casinò di Rapallo, 1900-1924
- Casinò di San Pellegrino Terme, 1907-1917
- Casinò di Gardone Riviera, 1911-1946
- Casinò di Montecatini Terme, 1915-1927
- Casinò di Stresa, 1921-1924 e 1945-1946
- Casinò di Merano, 1939-1946
- Casinò di Bagni di Lucca, 1839-1953
- Casinò di Taormina, 1963-1965
Dress code per i casinò terrestri
A differenza del passato, quando era richiesto un dress code ben preciso per l’ingresso nei casinò, oggi non esistono particolari limitazioni, ma viene richiesto, sia agli uomini sia alle donne, un abbigliamento elegante e decoroso. In alcune case da gioco, tuttavia, in alcuni locali che ospitano i tavoli da gioco non è permesso entrare indossando ciabatte, canottiere, pantaloncini sportivi, tute da ginnastica, felpe e giacche senza maniche. Giacca e cravatta per gli uomini e un vestito da sera lungo per le donne sono sicuramente outfit graditi.
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