Lanciato all’inizio 2024, Piracy Shield è un’innovativa iniziativa italiana per combattere la pirateria online e il famoso pezzotto, in particolare per tutti gli eventi sportivi in streaming.
Questo avanzato sistema permette un rapido blocco dei siti pirata, grazie alla collaborazione tra i detentori dei diritti, gli ISP e l’AGCOM.
Come funziona Piracy Shield
Il cuore della piattaforma è un sistema tecnologicamente avanzato, sviluppato per facilitare il blocco in tempo reale dei siti che trasmettono contenuti senza autorizzazione. Basato su un modello di collaborazione tra detentori dei diritti, fornitori di servizi Internet (ISP) e l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM), questa piattaforma si propone di interrompere l’accesso agli streaming illegali entro minuti dalla segnalazione.
La prima grande prova per Piracy Shield è arrivata con la denuncia di alcuni siti di streaming segnalati da Dazn e dalla Lega Serie A per la trasmissione non autorizzata di partite di calcio. Si tratta di stream.lc, calcio.re e re-fast.myworldiptv.xyz. In risposta, AGCOM ha emesso ordinanze che richiedono agli ISP di oscurare questi siti entro 24 ore dalla notifica.
Piracy Shield e privacy
Il sistema non si limita a bloccare singoli indirizzi IP o nomi di dominio; piuttosto, prevede meccanismi per anticipare e contrastare le variazioni che i siti pirata potrebbero adottare per evitare il blocco.
L’implementazione di Piracy Shield ha sollevato questioni importanti riguardanti la privacy e i diritti degli utenti. Nonostante queste preoccupazioni, la piattaforma è stata accolta con ottimismo da coloro che vedono nella pirateria una minaccia significativa all’industria dell’intrattenimento e dello sport.
Quali rischi per gli utenti che guardano lo streaming illegale?
Al momento sono previste multe fino a 15.000 euro per chi trasmette streaming illegale, secondo la legge Pezzotto 93/2023 approvata l’estate 2023, oltre che ad una denuncia penale. Anche gli spettatori possono avere multe fino a 5.000 euro.
Basta una VPN per aggirare i blocchi al “pezzotto”?
È stata inoltre sollevata la questione dell’uso delle VPN, strumenti che offrono agli utenti la possibilità di navigare anonimamente e superare i blocchi geografici. Il blocco avviene direttamente sul sito dello streaming illegale e non sulla connessione dell’utente, quindi una connessione VPN diviene inutile. La VPN è utile solo per collegarsi ad alcuni siti tuttora attivi ma oscurati in Italia, come noti siti di Torrent. Sebbene Piracy Shield si proponga di interrompere l’accesso ai contenuti illegali, l’uso delle VPN solleva questioni sulla sua efficacia definitiva. Ad esempio, sarebbe sufficiente accedere a contenuti tramite siti ospitati in paesi dove l’intervento legale è complesso, o utilizzare il deep web, per complicare ulteriormente qualsiasi tentativo di blocco.
Piracy Shield: conclusioni
In conclusione, Piracy Shield rappresenta un’innovazione significativa nella lotta contro la pirateria online in Italia. Con il suo approccio tecnologico avanzato e la collaborazione tra vari settori, la piattaforma si pone come un modello per altri paesi che cercano soluzioni efficaci per proteggere i contenuti digitali. Mentre il futuro della piattaforma è ancora da definire, il suo impatto iniziale suggerisce un passo avanti promettente verso un internet più sicuro e rispettoso del diritto d’autore.
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