Debuttati il 18 Novembre dello scorso anno su Nintendo Switch, i due nuovi giochi di casa Game Freak, Pokémon Scarlatto e Pokémon Violetto, hanno fatto molto discutere fan (e non) dei mostriciattoli tascabili, raggiungendo tuttavia le 10 milioni di copie vendute a tre giorni dalla pubblicazione, numeri mai toccati da nessun altro titolo. Nonostante il gran numero di critiche ricevute i due titoli hanno goduto quindi di notevole popolarità.
Quali sono i motivi di questo contrasto così netto? Le spiegazioni vanno ovviamente ricercate analizzando alcune caratteristiche dei due giochi.
Partiamo dunque dagli aspetti negativi:
1) Il comparto grafico
Senza girarci troppo intorno, graficamente Scarlatto e Violetto sono i giochi Pokémon che hanno il colpo d’occhio peggiore di tutta la serie. Qualche passo in avanti rispetto all’ultimo titolo rilasciato a Gennaio 2018 non copre tuttavia le numerose mancanze: texture ripetute, aree ampie ma spoglie e con pochi punti di interesse, bassa definizione degli elementi 3D, fanno parte di una serie di elementi che penalizzano l’esperienza e riducono di molto l’immersione.
2) Bug e problemi tecnici
I primi giorni dopo l’uscita dei titoli Nintendo hanno visto i social network letteralmente inondati da post riportanti gli spesso esilaranti bug riscontrati dai giocatori: da modelli 3D dei Pokémon che si compenetrano con il terreno e con altri elementi di gioco ad un’interfaccia di gioco che spesso e volentieri va incontro a glitch di diverso tipo fino a metodi che permettono di duplicare all’infinito oggetti. È facile osservare che il lavoro svolto da Game Freak è tutto fuorché impeccabile e che il progetto necessitava di tempi di sviluppo più lunghi.
3) Città vuote
Fin da Pokémon Rosso e Blu le città sono sempre state un elemento cardine della serie, sede delle strutture più importanti come Palestre e Centri Pokémon, di abitazioni dai design particolari e piene di NPC che spesso se interrogati rivelavano interessanti informazioni sul mondo di gioco, arricchite da colonne sonore che le rendevano riconoscibili l’una dall’altra. Con Pokémon Scarlatto e Violetto molti di questi elementi sono scomparsi: la maggior parte degli edifici e dei negozi è inesplorabile, gli NPC che si trovano in giro non rivelano nessuna informazione interessante, le musiche di gioco non sono memorabili come nei titoli precedenti.
Al netto delle problematiche bisogna riconoscere ai due titoli anche alcuni meriti:
1) Il sistema di gioco
Quella proposta dai giochi Pokémon è una modalità di gioco che ha dimostrato di essere vincente e che per questo negli anni ha subito modifiche minime. Anche dopo 26 anni partire all’avventura alla ricerca di creature di ogni tipo, alla scoperta di una nuova regione per cimentarsi in lotte contro altri allenatori, ha lo stesso fascino e suscita le stesse emozioni oggi come all’epoca.
2) La nuova gimmick
Il Teracristal è la nuova meccanica caratterizzante le lotte a Paldea. A differenza dei titoli precedenti dove si prediligevano trasformazioni che regalavano grandi boost di statistiche e di potenza delle mosse, il Teracristal risulta invece essere una meccanica che si presta ancora di più alla tattica e alla ricerca della strategia vincente.
3) La storia e i personaggi
Al netto di una prima parte di gioco che non regala grandi emozioni a livello di tematiche ed intreccio, la parte finale della storia che vede protagonista il personaggio principale e il cast di personaggi secondari (che proprio in questa fase sono al centro di interazioni che li rendono tra i personaggi più realistici e umani della saga) è colma di interessanti spunti di trama e di colpi di scena che riportano quasi alla complessità dei ben più acclamati titoli di quinta generazione.
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