Tutte le estati passate a studiare e ristudiare il campionato italiano per arrivare al giorno più importante dell’anno per gli appassionati di questo gioco, oramai alla base della nostra cultura. In questo articolo scopriremo la storia del Fantacalcio e la sua evoluzione fino ai giorni nostri.
Sui tavolini del “Goccia d’oro”
Correva l’anno 1988, quando il giornalista Riccardo Albini, dopo i suoi viaggi di lavoro negli Stati Uniti, entrò in contatto con un libro che spiegava il Fantasy Football (Football americano) sulla base del Fantasy Baseball. Il papà del Fantacalcio ebbe la geniale idea di riproporre lo stesso modello e sperimentarlo per il campionato europeo di calcio, portando sui tavolini del bar “Goccia d’oro” di Milano la prima asta di Fantacalcio made in made in Italy. Il successo che provocò tra i suoi amici lo convinse a pubblicare un libro, due anni più tardi, dove metteva nero su bianco le regole del gioco. In una sua intervista al Fatto Quotidiano spiegava di come fu un «bagno di sangue» a livello editoriale, poiché riuscirono a vendere solamente un quarto delle copie stampate, ma ormai, il successo di quel gioco era incontrastabile.
La semplicità di un gioco
Per spiegare la storia del Fantacalcio ed il segreto della sua popolarità basti pensare a tutte le volte che avete pensato di poter fare meglio dei veri allenatori di calcio, magari nel mercato o nella scelta degli undici titolati. Questo stimolo incontrollato del tifoso ha portato molti ad attraversare il portone di una fantalega, innamorandosi della sua semplicità ed il suo coinvolgimento. Ogni anno un gruppo di persone, solitamente in numero pari e maggiore di sei, si riunisce per comprare all’asta con dei crediti fittizi i propri giocatori per poter costruire una squadra di venticinque calciatori. Si potrebbe tranquillamente dire che il primo gennaio di un fantallenatore sia proprio il giorno dell’asta, un momento di unione, amicizia e condivisione, altri punti fondamentali su cui, involontariamente e inconsapevolmente, è stato basato questo gioco. Da lì, ogni settimana bisogna inserire una formazione per competere contro il tuo avversario, senza rinunciare agli sfottò tipici tra un fine settimana e l’altro.
L’arrivo della Gazzetta fino all’attuale Fantacalcio
Dopo i primi anni passati a calcolare sui quadernini con carta e penna, la storia del Fantacalcio si vede travolta dall’aiuto della Gazzetta dello Sport, che, nel 1999, inserisce nei suoi numeri estivi il cosiddetto “listone”, pubblicando i valori di mercato di Fantacalcio di tutti i giocatori della Serie A. Il successo era ormai incontrastabile, tanto da creare, anni dopo l’avvento di internet, il primo sito sulla pagina del noto giornale una prima versione computerizzata, ovvero Fantagazzetta. Seguirà, nel 2015, la prima applicazione che in pochi mesi aveva contato più di cinque milioni di download. Nel 2017, il gruppo editoriale GEDI, lascia la proprietà a Quadronica che, due anni più tardi, sostituirà la denominazione Fantagazzetta per dar vita al sito Fantacalcio. Il loro sviluppo ha portato a tante nuove modalità di competizione, rendendo l’esperienza fantacalcistica sempre più coinvolgente e stimolante.
Fonte immagine: Wikimedia Commons, Duyadi Veredi (דוידי ורדי)