Truffe agli anziani: tipologie, esempi e consigli per proteggersi

Truffe agli anziani: tipologie, esempi e consigli per proteggersi

Le truffe agli anziani rappresentano un fenomeno criminale in costante aumento, che sfrutta la buona fede e, in alcuni casi, la vulnerabilità delle persone più avanti con gli anni. I malintenzionati, con abilità e tecniche persuasive sempre più raffinate, riescono a introdursi nelle abitazioni delle vittime o a raggirarle telefonicamente, causando loro danni economici e psicologici, spesso anche ingenti. Questo genere di reati, oltre a provocare un danno materiale, genera nelle vittime un forte senso di sfiducia e insicurezza, minando la loro serenità e autonomia. È fondamentale, quindi, conoscere le modalità con cui queste truffe vengono perpetrate e adottare le opportune contromisure per tutelarsi.

Truffe agli anziani: un fenomeno in crescita

Il fenomeno delle truffe agli anziani è purtroppo in ascesa in Italia, come in altri paesi del mondo. Le forze dell’ordine, tra cui Polizia di Stato e Carabinieri, registrano un numero crescente di denunce, e questo dato evidenzia come i soggetti più fragili siano diventati un facile bersaglio per i criminali. Si tratta di un’emergenza sociale che richiede attenzione e contromisure efficaci, sia a livello preventivo che repressivo. Le statistiche dimostrano che il fenomeno è diffuso in tutto il territorio nazionale, con una maggiore incidenza nelle grandi città. Le vittime, in molti casi, sono persone che vivono da sole, per le quali la truffa può avere un impatto devastante. Preoccupa anche la velocità con cui i truffatori ideano nuovi stratagemmi per raggirare le loro vittime, al passo coi tempi e con le nuove tecnologie.

Perché gli anziani sono un bersaglio facile

Gli anziani diventano spesso vittime di raggiri e di vere e proprie truffe a causa di diversi fattori. La solitudine, la lontananza dai propri cari, o la minore dimestichezza con le nuove tecnologie, con i codici di accesso ai servizi e con i sistemi di pagamento elettronico li rendono più vulnerabili. Inoltre, la gentilezza e la fiducia nel prossimo, tipiche di molte persone anziane, vengono sfruttate dai truffatori senza scrupoli che se ne approfittano. Spesso, i malintenzionati fanno leva sul senso di isolamento degli anziani, presentandosi come figure amichevoli e disponibili. A volte, basta una semplice chiacchierata per conquistare la fiducia della vittima e preparare il terreno per la truffa. La fragilità emotiva è un altro fattore importante, che rende gli anziani più esposti a tecniche di manipolazione psicologica. La paura dell’ignoto e la tendenza ad affidarsi a figure percepite come autorevoli sono alla base di molte delle truffe denunciate.

Tipi di truffe agli anziani: le più diffuse

Le modalità con cui vengono messe in atto le truffe agli anziani sono molteplici e in continua evoluzione. I truffatori si adattano rapidamente ai cambiamenti sociali e tecnologici, elaborando strategie sempre nuove per ingannare le loro vittime. Vediamo alcuni degli inganni più frequenti. Ogni anno, le forze dell’ordine individuano nuove tipologie di truffa, sempre più sofisticate e difficili da riconoscere. I truffatori studiano attentamente le abitudini e le debolezze delle loro vittime, per colpire nel modo più efficace possibile. La capacità di adattamento dei criminali rende difficile la prevenzione, ma una maggiore consapevolezza dei rischi può aiutare a difendersi. È fondamentale, poi, non vergognarsi di denunciare le truffe subite, sia per ottenere giustizia che per impedire ad altri di cadere nella stessa trappola.

La truffa del “falso pacco”

In questo caso, i malviventi contattano telefonicamente la vittima, spesso un genitore anziano, avvisandola della consegna di un pacco destinato al figlio o al nipote. Viene richiesta una somma di denaro, di solito tra i 2000 e i 3000 euro, da consegnare al falso corriere al momento del ritiro. Successivamente, un finto corriere si presenta alla porta, consegna il pacco (che ovviamente contiene merce di scarso valore o addirittura oggetti senza alcun valore) e incassa il denaro. Questa tecnica fa leva sul desiderio di un genitore di aiutare i propri figli, e sull’effetto sorpresa che impedisce alla vittima di riflettere lucidamente. Spesso, il truffatore, al telefono, si finge un amico o un collega del figlio o del nipote, rendendo la storia più credibile. La fretta e la concitazione sono elementi importanti di questa tipologia di truffa, in quanto non permettono all’anziano di contattare i familiari per verificare la veridicità della consegna.

Truffe agli anziani: i falsi tecnici

Questa tipologia di truffa prevede che i malfattori si presentino alla porta delle vittime, spacciandosi per tecnici dell’Enel, del gas, dell’acqua o di altri enti, oppure per operatori di società di telecomunicazione come Telecom o di enti assistenziali come INPS. Affermano di dover effettuare controlli o risolvere problemi urgenti, come una fuga di gas o un guasto alla caldaia, incutendo apprensione e senso di urgenza nelle vittime. Una volta entrati in casa, con una scusa o con la forza, derubano gli anziani dei loro averi, approfittando della loro buona fede e della loro scarsa capacità di difendersi. Alcuni falsi tecnici potrebbero addirittura rilasciare false ricevute o verbali di intervento per rendere più credibile la loro messinscena e, in alcuni casi, per ritornare in un secondo momento. Per rendere ancora più credibile il raggiro, i malviventi potrebbero indossare tesserini di riconoscimento falsi o divise simili a quelle degli operatori reali. Bisogna anche fare attenzione ai falsi tecnici che propongono la vendita di rilevatori di gas o di altri dispositivi di sicurezza, spesso a prezzi gonfiati.

La truffa dell’incidente o del finto operatore sanitario

Una telefonata da parte di un finto Carabiniere o di un finto operatore sanitario, che annuncia un incidente o un malore del figlio o del nipote, dando notizia di un ricovero ospedaliero, getta la vittima nel panico. Il truffatore chiede poi denaro per coprire spese mediche immediate o per fornire assistenza legale, promettendo l’arrivo di un finto avvocato per il ritiro della somma. Sconvolto dalla notizia, l’anziano spesso consegna il denaro nelle mani del truffatore, convinto di aiutare un proprio caro in difficoltà. Con la diffusione del Covid-19 si sono moltiplicati i casi di truffe a tema Coronavirus, in cui i truffatori chiedono denaro per fantomatiche cure mediche urgenti per parenti ricoverati, facendo leva sulla paura e sull’emergenza sanitaria. Il sedicente operatore sanitario potrebbe riferire di un ricovero in terapia intensiva, aggiungendo dettagli strazianti per convincere la vittima a pagare immediatamente. In queste circostanze è importante mantenere la calma e non cedere al panico, verificando la notizia con una telefonata diretta ai propri familiari.

Truffa dell’amico o del finto parente in difficoltà

Foto di Martin Péchy: https://www.pexels.com/it-it/foto/persona-in-cappotto-rosso-che-si-siede-sulla-sedia-407422/

In questo caso, il truffatore si finge un amico o un conoscente di vecchia data dei figli o dei nipoti della vittima. Racconta di trovarsi in difficoltà economiche e di aver bisogno di un prestito per saldare un debito o affrontare una spesa imprevista. Spesso, il malvivente si presenta alla porta dell’anziano, oppure lo contatta per strada, facendo leva sulla sua bontà d’animo e sulla preoccupazione per i propri cari. In altri casi il truffatore si spaccia per un lontano parente in difficoltà, magari residente all’estero, chiedendo aiuto economico tramite una telefonata o un messaggio. Per rendere più credibile la storia, il truffatore potrebbe riferire di dettagli riguardanti la vita dei figli o dei nipoti della vittima, magari appresi da informazioni reperibili online o sui social network. Il truffatore potrebbe anche utilizzare un tono di voce concitato e un linguaggio allarmistico, per impedire all’anziano di riflettere e di prendere tempo. In situazioni di questo tipo è utile mantenere un atteggiamento prudente, per esempio facendo al sedicente amico o parente una domanda di cui solo un vero conoscente potrebbe sapere la risposta.

Truffe telefoniche agli anziani: come riconoscerle

Le truffe telefoniche rappresentano una minaccia insidiosa, in quanto il contatto avviene a distanza e la vittima, non vedendo il suo interlocutore, può essere più facilmente ingannata. Oltre ai casi già citati, come il finto Carabiniere o il finto medico, esistono altre tipologie di truffe telefoniche agli anziani, come quella della chiamata che annuncia una vincita in denaro o la vincita di un premio di un concorso a cui la vittima non ricorda di aver partecipato. Altre volte basta una semplice chiamata a cui la vittima risponde: richiamando il numero, infatti, scatterà un addebito sul conto telefonico di importo notevole. Spesso, i truffatori utilizzano numeri di telefono stranieri o numeri con prefissi nazionali che possono trarre in inganno. È buona norma non rispondere a chiamate da numeri sconosciuti e non richiamare numeri stranieri, a meno che non si stia aspettando una telefonata dall’estero. Diffidare sempre di chi, al telefono, chiede dati personali o bancari, specialmente se con toni incalzanti e insistenti.

Chiamate da falsi operatori

Spesso, le truffe telefoniche agli anziani iniziano con una chiamata da parte di un falso operatore di un’azienda di servizi, di una banca o di un ente pubblico. Il truffatore, con tono gentile e rassicurante, cerca di carpire la fiducia della vittima, richiedendo informazioni personali o invitandola a fornire codici di accesso a servizi online o a carte di credito/debito. Altre volte, si viene invitati a seguire una procedura al telefono per sbloccare un fantomatico problema al conto corrente, al bancomat o alla carta di credito. Questi falsi operatori potrebbero fingersi operatori del servizio clienti di una banca e chiedere di ripetere ad alta voce i codici di accesso al conto corrente, magari registrando la conversazione per riutilizzarla a scopi illeciti. Potrebbero anche spacciarsi per operatori di società di fornitura di luce e gas, proponendo contratti telefonici molto convenienti, che nascondono costi aggiuntivi e clausole vessatorie. Prestare sempre la massima attenzione a non fornire mai dati bancari o codici di accesso al telefono.

Truffe agli anziani online: un pericolo crescente nell’era digitale

Con la diffusione di internet e dei social media, le truffe agli anziani si sono spostate anche online, sfruttando la minore dimestichezza che le persone più anziane possono avere con questi strumenti. I truffatori utilizzano diverse tecniche, come l’invio di email di phishing, progettate per indurre le vittime a fornire dati personali e bancari. Queste email spesso imitano in modo convincente quelle di banche, enti o aziende note, e possono contenere link a siti web falsi, del tutto simili a quelli ufficiali. Altre volte, vengono creati profili fake sui social network, utilizzando foto e nomi rubati, con cui i truffatori contattano gli anziani, instaurando un rapporto di fiducia per poi chiedere denaro o informazioni sensibili. Un altro metodo utilizzato è quello delle false vendite online: vengono proposti prodotti a prezzi stracciati su siti web contraffatti o su piattaforme di e-commerce, ma dopo aver effettuato il pagamento, la merce non viene mai consegnata. Anche le truffe sentimentali sono molto diffuse: i malintenzionati creano profili falsi su siti di incontri o social media, corteggiano le vittime, spesso sole o vedove, e dopo aver instaurato un legame affettivo, iniziano a chiedere denaro con varie scuse, come malattie improvvise, problemi economici o investimenti vantaggiosi. Le truffe online sono particolarmente insidiose, perché è difficile risalire all’identità dei truffatori e recuperare il denaro sottratto. È buona norma utilizzare password sicure e diverse per ogni account, e diffidare di email o messaggi sospetti, soprattutto se contengono richieste di denaro o di dati personali. Verificare sempre l’attendibilità dei siti web prima di effettuare acquisti online, leggendo le recensioni di altri utenti e controllando la presenza di certificati di sicurezza.

Come difendersi dalle truffe agli anziani: consigli utili

La prevenzione è l’arma più efficace contro le truffe agli anziani. È fondamentale adottare alcune semplici ma importanti precauzioni per ridurre il rischio di cadere in un raggiro. Oltre a ciò, è importante informare gli anziani sui rischi a cui possono andare incontro e sulle tecniche utilizzate dai truffatori. Parlare apertamente di questi argomenti con i propri familiari anziani può aiutarli a sentirsi meno soli e più sicuri. La condivisione di informazioni ed esperienze è uno strumento potente per contrastare il fenomeno delle truffe. Sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema è altrettanto importante, per creare una rete di protezione intorno alle persone più vulnerabili. Ricordarsi che segnalare un tentativo di truffa alle autorità competenti è un gesto di grande responsabilità civica, che può aiutare a tutelare altre potenziali vittime.

Come riconoscere un tentativo di truffa

È importante diffidare di chiunque si presenti alla porta o telefoni chiedendo denaro o dati personali, soprattutto se non si è richiesto alcun intervento o servizio. Enti come INPS, INAIL e ASL non inviano personale a domicilio per controlli o rimborsi. Le aziende di servizi come gas, acqua e telefono, invece, preannunciano sempre telefonicamente le visite dei propri tecnici, specificando ora e motivo dell’intervento. Inoltre, è bene ricordare che l’aspetto curato o la divisa non sono garanzia di affidabilità. Per maggiori informazioni e per un elenco completo di consigli utili, è possibile consultare il sito dei Carabinieri. Un altro consiglio utile è quello di tenere a portata di mano un elenco di numeri di emergenza, tra cui quello dei Carabinieri (112) e della Polizia di Stato (113). In caso di dubbio, non esitare a contattare le forze dell’ordine per chiedere aiuto o per segnalare un comportamento sospetto. Ricordarsi anche che i veri operatori di enti o aziende non chiedono mai denaro in contanti e sono sempre in grado di fornire informazioni precise e dettagliate sul motivo della loro visita o della loro telefonata. Non farsi mettere fretta da chi si ha all’altro capo del telefono e prendersi il tempo necessario per riflettere e per chiedere consiglio a un familiare o a un amico fidato.

Fonte immagine: Pixabay 

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