Controversie nei videogiochi: 3 casi

CONTROVERSIE VIDEOGIOCHI

Il mondo dei videogiochi continua ad appassionare bambini, ragazzi e adulti anche se, in molti casi, le opere videoludiche possono mostrare scene di violenza estrema, di nudo o di sesso, che possono turbare il giocatore. Le controversie nei videogiochi sono all’ordine del giorno ed hanno chiamato in causa i creatori stessi, invitandoli a modificare scritte, eventi, personaggi o, in generale, il gameplay, poiché oggetto di critiche.

Il fatto che una persona possa essere infastidita da certe scene dipende, senza dubbio, dalla soggettività della persona stessa e dalla sua sensibilità rispetto a determinate cose che vengono mostrate sullo schermo. Nonostante ciò, in certi casi, le opere videoludiche mostrano situazioni che difficilmente ci lasciano indifferenti. Le controversie nei videogiochi sono molte, e non raramente, hanno spinto gli autori a fornire spiegazioni a riguardo.

In questo articolo analizziamo 3 casi molto particolari, che, forse, vanno al di là delle semplici controversie, inducendoci a fare delle riflessioni.

Sad Satan

Tra le controversie nei videogiochi più famose, troviamo quelle riguardanti Sad Satan. Questo, nonostante sia definito un videogioco, non è disponibile in commercio o nei più comuni negozi videoludici, ma può essere reperito sul Deep Web. Questo videogame è stato definito dagli internauti stessi come il più orribile gioco a cui hanno giocato. Sad Satan ha un setting in prima persona ed una grafica molto particolare, spesso del tutto oscura, che non permette di avere un visione chiara e limpida al videogiocatore: il personaggio principale cammina in una serie infinita di labirinti bui, accompagnato da dei suoni e da una musica particolarmente inquietante.

Man mano che si procede, iniziano a comparire delle immagini grottesche, molte delle quali in bianco e nero, sotto forma di veri e propri messaggi subliminali; si iniziano a sentire dei dialoghi particolarmente controversi, riprodotti in inglese, al contrario, e la musica si fa sempre più angosciante. Appaiono, come dei flash, alcune foto raffiguranti il Principe d’Austria, Francesco Giuseppe I. In un’altra figurano Jimmy Saville e Margaret Thatcher, che promuovono la Società Nazionale per la Prevenzione della Crudeltà contro i Bambini. Se la scelta della prima immagine sembra essere casuale, la seconda ha, forse, uno scopo ben preciso: Saville fu accusato molteplici volte di abusi nei confronti di minori.

In un’altra serie di immagini, appaiono figure come J.F. Kennedy, ritratto sull’auto nera presidenziale pochi minuti prima della sua morte; oppure, un’altra rappresenta la capra sabbatica, un simbolo esoterico riconducibile a Satana. Ad un certo punto del gioco, il personaggio che cammina in questi corridoi oscuri non è più solo: appare un bambino che inizia ad attaccarlo, causandogli danni fisici. Non avendo mezzi per difendersi da questo ragazzino molto aggressivo, il personaggio principale del gioco è costretto a morire.

Tra le controversie nei videogiochi, anche in Sad Satan, figurano cose che non riguardano il gameplay in sé: quando questo gioco viene scaricato, appare, dal nulla, un file di testo con dei caratteri che sembrano totalmente casuali. Diversi internauti, dopo una breve decodifica, hanno scoperto che questi segni, in realtà, hanno un significato. Se decodificati, appaiono scritte del tipo: 5 victims, (5 vittime); kill kill and kill again, (uccidi uccidi e uccidi ancora); i can track you, (ti posso rintracciare.) 

La domanda sorge spontanea: è un videogioco partorito da qualcuno che, semplicemente, vuole terrorizzare i giocatori, oppure ciò che osserviamo, quindi la figura del bambino che attacca, la foto di Saville (e la storia che viene raccontata su di lui) e le figure oscure, sono messaggi subliminali ed hanno uno scopo ben preciso, ricollegabile a temi quali la pedofilia ed il satanismo?

Controversie nei videogiochi Pokémon: la Sindrome di Lavandonia

Tra tutte le controversie nei videogiochi, questa è forse la più famosa di tutte: da anni circola sul web una storia legata ad un gioco Pokémon per GameBoy, chiamata Sindrome di Lavandonia. Questo fenomeno si verificherebbe quando il giocatore si trova a Lavandonia, una regione del mondo Pokémon; una zona che, nel gioco stesso, rappresenta un’area mistica e paranormale: quando il videogiocatore entra a Lavandonia, l’atmosfera cambia e tutto diventa più tetro.

La cosa che più colpisce di questo cambiamento è la musica: essa contiene dei toni binaurali, suoni che, a seconda dell’uso, possono avere  effetti benefici o meno. Gli eventi che stiamo per narrare non sono semplici storielle che circolano sul web, sono propriamente documentati sia dagli internauti che dalle autorità, dato l’alto tasso di morti legati, forse, a quella che sarà definita Sindrome di Lavandonia. 

La prima documentazione di questi effetti nei videogiochi Pokémon è datata 1996, quando fu scoperto un documento derivante proprio dalla Games Freak, l’azienda produttrice dei giochi Pokémon, in cui venivano elencati una serie di nomi di bambini, dai 7 ai 12 anni, e le rispettive problematiche che essi riscontrarono: sordità, emicrania, pigrizia, apnea ostruttiva del sonno, «ha attaccato un poliziotto uccidendolo», irritabilità, autolesione, «incisione sulla propria pelle della scritta «impero»», insonnia, sangue dal naso, aggressività. Si dice che centinaia di bambini furono affetti da queste problematiche e che molti di loro si suicidarono.

Inoltre, si verificherebbe un’altra situazione particolare: la presenza di un personaggio senza nome, identificato semplicemente come 731. Come possiamo facilmente immaginare, il numero riporta alla mente l’Unità 731 giapponese, e le immagini che appaiono nel videogioco ce lo confermano. L’Unità 731 è comparabile alle unità mediche naziste, le quali effettuavano esperimenti sugli internati dei campi di concentramento tedeschi e, durante l’occupazione della Cina e durante la Seconda guerra mondiale, i giapponesi si sono macchiati degli stessi crimini: mutilazioni, torture, operazioni senza anestesia, iniezioni, escissione di organi e così via. Non a caso, le immagini di bassa qualità che osserviamo nel gioco mostrano uomini che fanno esperimenti su altri esseri umani, oppure la bandiera imperiale giapponese, con sotto due simboli che hanno il significato di imperatore.

Secondo gli internauti, i toni binaurali e le immagini mostrate furono un tentativo di lavaggio del cervello a bambini e ragazzi che giocavano. Seguendo questa teoria, si spiegherebbero i comportamenti anomali (le azioni aggressive, le autolesioni e così via) avvenuti con la complicità della musica di Lavandonia che, in qualche modo, è riuscita a manipolare le personalità dei giocatori.

Grand Theft Auto

Tra le controversie nei videogiochi, non possiamo non scrivere di quelle riguardanti GTA, uno dei più famosi mondo. Il gioco, di per sé, ha rappresentato un’innovazione nel mondo videoludico in quanto è stato uno dei primi a permettere al videogiocatore di muoversi e di comportarsi liberamente, come se fosse una rappresentazione della vita reale. Il problema sorge quando, alcuni ragazzi, scambiano la realtà con la finzione: sono moltissimi i giovani che, emulando il videogioco, hanno commesso dei veri e propri crimini. 

Gli esempi che seguono, di cronaca nera, sono solo alcuni casi di omicidi avvenuti negli Stati Uniti, nel giro dei primi 5 mesi del 2003. Un diciottenne americano, chiamato Devin Moore, sparò e uccise due poliziotti e un centralinista dopo aver sequestrato le armi di uno degli agenti, a seguito di un arresto per possesso di un veicolo rubato. Al processo, la difesa ha affermato che Moore era stato ispirato dal videogioco Grand Theft Auto. Nel 2003, due fratelli americani, Joshua e William Buckner, di 14 e 16 anni, ispirati da GTA, hanno usato un fucile per sparare contro veicoli su una superstrada del Tennessee, uccidendo un uomo e ferendo un 19enne. Sempre nel 2003, il sedicenne americano Dustin Lynch fu accusato di omicidio aggravato: egli si è dichiarò pazzo in quanto era ossessionato da Grand Theft Auto III.

Un caso particolare di controversie nei videogiochi Grand Theft Auto, riguarda quello che accadde in Thailandia, nel 2008: un ragazzo, che aveva appena finito la sua corsa in taxi, uccise il tassista, come è possibile fare su GTA, per rubargli i soldi e andare a comprare il nuovo Grand Theft Auto IV. Da quel momento, la Thailandia bandì per sempre la vendita di quel videogioco.

Fonte immagine: Wikipedia Commons

A proposito di Andrea Marchegiano

Vedi tutti gli articoli di Andrea Marchegiano

Commenta