Deadly Omen: la stagione di Rainbow Six | Recensione

Deadly Omen: la stagione di Rainbow Six | Recensione

L’ultima stagione di Rainbow Six Deadly Omen è attiva da ormai due mesi. In questo lasso di tempo i videogiocatori di tutte le piattaforme hanno potuto provare in prima persona tutti i cambiamenti della nuova stagione e mettere in evidenza successi ed insuccessi dell’ultimo aggiornamento nel titolo di casa Ubisoft. L’update arrivato con la prima stagione dell’anno nove ha visto molteplici novità a livello di gameplay e di personalizzazione estetica, come forse, non se n’erano mai visti tutti insieme. Vediamo in dettaglio cosa ha soddisfatto e cosa no i giocatori dell’Fps in questa recensione di Deadly Omen.

Recensione di Deadly Omen: Lo scontro a fuoco

La stagione si presentava con la prerogativa principale di cambiare il modo in cui lo scontro a fuoco fosse percepito dal giocatore, attraverso una serie di cambiamenti alle modalità di puntamento ed alla gestione dei set up delle varie armi. L’obiettivo è stato senz’altro raggiunto, rendendo il gunfight senza dubbio meno aggressivo e più ragionato. L’analisi dell’aspetto in questione però non può essere estesa a tutti i giocatori per via di criticità analizzate in seguito.

Recensione di Deadly Omen: I cambiamenti ad Azami e agli scudi

Altra colonna portante dell’ultimo aggiornamento inserito con l’inizio dell’attuale stagione è stato il bilanciamento di operatori come Azami, Montagne, Blitz e Fuze. Partendo in ordine, Azami ha sofferto notevolmente le modifiche apportate al suo gadget, che, ne hanno reso la performance strettamente dipendente dal contesto e dall’utilizzo che ne viene fatto, risultando in un drastico calo del numero di volte in cui il personaggio è presente nei round delle partite. Resta, tuttavia, un personaggio estremamente valido. Per ciò che riguarda Montagne, Blitz e Fuze, la community è molto divisa su quanto è stato fatto. Fuze non ha risentito particolarmente del potenziamento al suo scudo, nonostante ci sia stato un lievissimo incremento nell’utilizzo di quest’ultimo come arma primaria, con i giocatori che continuano a preferirgli il fucile d’assalto o la mitragliatrice leggera. Discorso diverso invece per Blitz e Montagne, che, hanno visto crescere la propria efficacia e presenza in gioco in seguito al miglioramento dei loro scudi. Discorso valido soprattutto per l’attaccante francese. La community è stata molto contenta del cambiamento ad Azami, mentre si sentono pareri contrastanti su ciò che è avvenuto agli operatori scudati. E’ tuttavia possibile che l’indebolimento del gadget di Azami sia stato oltremodo eccessivo, andando a facilitare eccessivamente il compito degli attaccanti che si trovano ad avere a che fare con il difensore giapponese, che, già prima del depotenziamento, aveva contro di sé molteplici assalitori in grado di contrastare la sua abilità. A proposito degli operatori con gli scudi, molti utenti hanno accolto positivamente i cambiamenti a questa classe di soldati, poiché ciò li ha resi molto meno frustranti da utilizzare, soprattutto nel caso di Blitz.

Recensione di Deadly Omen e del nuovo operatore: Deimos

La stagione attuale ha visto ampliare ancor di più il numero di personaggi d’attacco inseriti all’interno del gioco, grazie all’aggiunta di Deimos. Il nuovo attaccante è stato accolto molto positivamente dalla community di giocatori casuali, ma soprattutto da quella parte di utenza rappresentata da giocatori competitivi e professionisti. L’attaccante statunitense si presenta molto bilanciato in partita, con innumerevoli punti forti, ma, anche alcune criticità che non lo rendono eccessivamente frustrante da incrociare durante le partite. Alla prova dei fatti, l’assalitore si rivela estremamente performante ed utile se utilizzato in una squadra in cui la comunicazione è un elemento stabile del gameplay. In caso contrario rischia troppo di essere trascinato in combattimenti a fuoco uno contro uno che lo mettono seriamente in svantaggio per via delle armi della sua dotazione. Deimos deve quindi stare molto attento a come usare la sua abilità e deve valutare bene in quali situazioni non corra un rischio eccessivo ingaggiando un avversario. Per quanto concerne la dotazione del supercattivo di casa Ubisoft, la 44. Vendetta riesce a disimpegnarsi egregiamente nella maggior parte degli scontri a fuoco. Discorso diametralmente opposto è da fare per l’Ak-74, un’arma alquanto deludente a cui si deve cercare di ricorrere il meno possibile.

I cambiamenti estetici ed il Marketplace:

Una nota molto positiva della stagione in corso, da citare obbligatoriamente in una recensione di Deadly Omen, è senz’altro quella riguardante i cambiamenti estetici, in particolar modo quelli effettuati al menù di gioco. I cambiamenti sono andati a migliorare notevolmente la composizione e la fluidità del menù principale rendendolo più intuitivo ed esplicativo, oltre che meno compresso nelle dimensioni. Nota più dolente per coloro che lo attendono con ansia è il Marketplace degli oggetti di personalizzazione: il mercato online verrà rilasciato nella seconda stagione dell’anno nove, presumibilmente a giugno, ma numerosi utenti si aspettavano quantomeno un progressivo aumento degli oggetti messi a disposizione nel mercato, nell’attesa del rilascio completo della piattaforma.

Il Meta ed il Matchmaking:

In una recensione di Deadly Omen completa non si possono non citare i due problemi principali che il gioco si trascina da ormai qualche tempo. Anche in questa nuova stagione, restano due elementi che contraddistinguono, in negativo, l’andamento di svariate partite e che sono l’uno il risultato dell’altro. Da quando durante la stagione 4 dell’anno 7 sono state inserite le Ranked 2.0, con il conseguente cambiamento nel Matchmaking, il Meta è andato progressivamente peggiorando, portando ad un gameplay sempre più incentrato sullo scontro a fuoco e sempre meno sull’inventiva tattica dei giocatori. Con quest’ultimo aggiornamento, complice la revisione di alcune dinamiche di gioco come quelle legate ai mirini, il problema che rendeva frustranti numerose partite per i giocatori si è attenuato ma non si può dire ancora risolto. La creazione delle partite, infatti, si basa ancora su dati che permettono il match tra squadre dai livelli di abilità alle volte diametralmente opposti, rendendo l’esperienza estremamente frustrante per alcuni giocatori. In ragione di ciò, persiste quindi quanto anticipato in apertura. Lo stile di gioco iper aggressivo, nonostante i cambiamenti degli sviluppatori, continua ad essere utilizzato da alcuni giocatori nel tentativo di concludere il più velocemente possibile una partita, data la disparità di abilità tra le due squadre spesso presente nelle partite.

Fonte Immagine di copertina: Materiale promozionale del gioco pubblicato sul sito ufficiale Ubisoft

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