Dragon Age: Inquisition | Recensione

Dragon Age: Inquisition - Recensione

Dragon Age: Inquisition è un videogioco RPG strategico e di avventura della classe 2014, sviluppato dalla BioWare e pubblicato dalla Electronics Arts. Il giocatore indosserà i panni di un personaggio da lui creato e personalizzato per poi buttarsi in una nazione di Thedas nel caos completo che porta alla rinascita dell’Inquisizione. La storia partirà, di fatto, in medias res rendendo il tutorial di gioco scorrevole in quanto integrato con delle sequenze intelligentemente introdotte come intermezzi all’interno del gameplay.
Le meccaniche di combattimento sono il punto forte del titolo: nonostante si segua la storia di un unico personaggio principale, avremo infatti a disposizione altri tre compagni di avventura che controlleremo in maniera attiva durante le battaglie sul campo tramite una speciale funzionalità del gioco stesso.

Gestire più teste: la complessità di Dragon Age Inquisition

Il combattimento non sarà frenetico in ogni fase, anzi sarà sorprendentemente metodico durante quasi tutta la sua esecuzione. Dovendo infatti controllare più di un personaggio alla volta, non si avrebbe modo di gestire le battaglie più complesse se non con l’ausilio di una visuale strategica. Questa opzione infatti permetterà al giocatore di bloccare la schermata e di poter passare velocemente da un personaggio all’altro per stabilirne le azioni negli attimi immediatamente successivi. Questa meccanica risulta essere di fondamentale importanza, in quanto spesso gli scontri risulteranno non essere nemmeno lontanamente equi, rendendo necessaria una strategia di azione efficace. Il gioco si distingue, di conseguenza, proprio per questo aspetto mitigato dell’action rispetto alla strategia utilizzata: i combattimenti donano meno stupore dal punto di vista visivo in favore di una maggiore gratificazione alla vittoria di questi ultimi. Gli inventari dei personaggi sono inoltre separati e richiedono dunque una maggiore attenzione da chi gestisce il gruppo nel costruire” i personaggi singolarmente secondo le loro caratteristiche.
Dragon Age: Inquisition è un titolo che pretende impegno ma da anche grande soddisfazione quando si raggiunge un obiettivo.

Dragon Age è un open world?

La mappa di gioco, sorprendentemente grande, non è del tutto open world. Infatti, sarà possibile scegliere in che zona dirigersi a seconda dell’incarico che si necessita svolgere per poi, dopo un caricamento, ritrovarsi nella mini-mappa designata. A questo punto, potenzialmente negativo per chi ama poter esplorare, si contrappone una cura per i dettagli particolarmente precisa in ogni mappa in cui il giocatore avrà modo di muoversi. Questa cura fa senza dubbio accettare con molte meno remore la presenza di confini, vista la bellezza del mondo di gioco. Tutti i personaggi, giocabili e non, sono infatti particolarmente dettagliati ed i dialoghi che è possibile instaurare con essi sono variegati e, talvolta, utili anche scoprire i segreti che il gioco nasconde. Particolare intrigante, per quanto riguarda la mappa, è quello di non poter avere accesso a tutte le parti della mappa sin dall’inizio del gioco. Essendo il protagonista a capo di una neonata Inquisizione, dovrà guadagnarsi il potere e la fiducia necessaria per poter estendere il potere dell’organizzazione stessa. Nel gioco sarà presente a tal proposito una valuta di potere che si dovrà accumulare tramite le missioni principali e secondarie e spendere per potere accedere alle zone desiderate della mappa di Thedas.

Gli intrecci e le relazioni

Un aspetto assai interessante del gioco e, giustamente, acclamato da tutta la fan base del titolo è quello della possibilità di instaurare rapporti amicali e relazionali con alcuni personaggi che ci si troverà davanti. A priori dal genere – o dell’appartenenza al genere umano o meno – il personaggio principale potrà scegliere uno dei compagni di viaggio come partner romantico. La feature in questione arricchisce di parecchio il gameplay, in quanto aggiunge una serie di quest, specifica per ognuno dei potenziali oggetti del desiderio, che è obbligatorio dover completare per poter vincere il loro cuore e che apre un’ampia gamma di possibilità per chi ha in mano il controller.

Dragon Age: Inquisition è un gioco davvero unico nel suo genere che si auspica di unire l’avventura e lo strategico e lo fa con sorprendente efficacia. I combattimenti, per quanto macchinosi per un neofita, sono abbastanza semplici da gestire man mano che si acquisisce manualità e l’aspetto soddisfacente che li contraddistingue supera nettamente il disagio iniziale. La storia è intricata, lunga e complessa specialmente se non si ha mai avuto per le mani un titolo della saga. Questo gioco, a priori dai gusti personali, funziona per quel che deve fare e che dovrebbe essere nel portadischi di ogni giocatore di RPG.

Fonte immagine: Amazon.com

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