Giochi Remedy Entertainment: i 3 consigliati

giochi remedy

Remedy Entertainment è una casa di sviluppo con sede a Espoo, in Finlandia. Dal 1995 crea titoli dal forte stampo cinematografico, sia dal punto di vista narrativo che da quello dell’azione. Ma cosa rende così speciale i giochi Remedy?

In particolare, ecco tre dei giochi Remedy che, dalla sua fondazione ad oggi, caratterizzano la casa di sviluppo e che assolutamente non bisogna perdere:

1. Max Payne (2001)

fonte immagine: Steam

Pur non essendo il primo dei giochi Remedy, Max Payne è quello che ha dato inizio alla rinomanza di Remedy Entertainment. Ambientato in una New York City noir e cupa, il gioco è un Third-Person Shooter che segue le vicende di Max Payne, un agente della DEA (l’organo federale antidroga statunitense), in una crociata vendicativa verso i responsabili dell’omicidio della sua famiglia. Innovativa per l’epoca fu la scrittura, ad opera del talentuoso Sam Lake, nome d’arte di Sami Antero Järvi. Rivoluzionario fu invece il sistema di bullet time, che permetteva di tuffarsi durante le sparatorie, in modo da rallentare il tempo e schivare i proiettili dei nemici, creando momenti spettacolari, che oggi sono ancora amati dagli appassionati e dai fan. Nello sviluppo Remedy fu aiutata da Rockstar Games, che ne curò le versioni per console casalinghe. I suoi due sequel, Max Payne 2 e 3, sono stati sempre pubblicati da Rockstar Games che sviluppò interamente il terzo e ultimo capitolo. Qualche anno fa, Remedy Entertainment ha annunciato che i primi due giochi riceveranno un remake, ma non si sanno altri dettagli in merito.

2. Alan Wake (2010)

giochi remedy

Alan Wake, a differenza di Max Payne, è un gioco d’azione horror psicologico con tematiche surreali alla David Lynch e meno influenzato dal cinema d’azione orientale di John Woo, a cui si era ispirato il suo predecessore. I giocatori si ritrovano nei panni dello scrittore di successo Alan Wake, in vacanza con sua moglie a Bright Falls, una piccola cittadina nei pressi di un lago. A causa di un evento scioccante, Wake si ritroverà intrappolato in un mondo oscuro, il Dark Place. Alan Wake fu il primo dei giochi Remedy a combinare elementi horror e thriller psicologici con un gameplay incentrato sull’utilizzo della luce per sconfiggere le oscure minacce del Dark Place. Alan Wake ha inoltre ricevuto un sequel attesissimo dai giocatori, Alan Wake II, uscito a ottobre dell’anno scorso, dalle tinte ancora più horror del predecessore. Alan Wake II inoltre ha trionfato alla scorsa edizione dei The Game Awards, portandosi a casa i premi come Migliore Regia, Miglior Narrativa e Miglior Direzione Artistica.

3. Control (2019)

giochi remedy

Control rappresenta, insieme ad Alan Wake, lo stile dei giochi Remedy moderni e attuali. Ambientato nello stesso universo narrativo di Alan Wake, del quale spiega gli eventi e le dinamiche surreali, porta i giocatori in un’avventura kafkiana all’interno di un’agenzia governativa segreta, la Federal Bureau of Control (FBC). Nel ruolo di Jesse Faden, interpretata dalla bellissima Courtney Hope, i giocatori devono esplorare l’intricato e labirintico edificio dell’FBC, scoprendo segreti oscuri e ottenendo poteri paranormali, come la telecinesi e la levitazione. Il gameplay combina sparatorie intense ed elementi da RPG con una trama intricata e complessa, anch’essa dallo stampo Lynchiano e criptico. Remedy ha confermato che il sequel di Control è già in sviluppo attivo.

I giochi Remedy sono un must play per chi apprezza i giochi d’azione, ma anche i thriller psicologici e horror dalle atmosfere surreali. Offrono probabilmente le esperienze più particolari ed evocative del panorama moderno dei videogiochi.

Fonte immagine in evidenza: sito ufficiale PlayStation
Fonte immagini all’interno dell’articolo: Max Payne su Steam, Alan Wake: Remastered su PlayStation Store, Control: Ultimate Edition su PlayStation Store

A proposito di Claudio Facenna

Appassionato di videogames, film e cultura giapponese. Studia lingue e culture orientali e africane all'Università degli Studi di Napoli L'Orientale,

Vedi tutti gli articoli di Claudio Facenna

Commenta