Dare oggi una definizione di videogioco indie è sempre più difficile. Chi definisce un gioco indie per il budget ristretto utilizzato, chi per le innovazioni che questi portano, chi per la grafica in 2D o comunque per una grafica non canonica per i videogiochi tripla A. Qualsiasi sia la concezione che si ha di indie, in linea generale un gioco indie è un videogioco che viene pubblicato dallo sviluppatore, quindi senza l’aiuto di nessun publisher che sia di piccole o grandi dimensioni. Questa definizione è andata sfumando perché sono molte le produzioni di medio-alto budget di un team di sviluppo e publisher: un caso di forte risonanza è Baldur’s Gate 3 di Larian Studios, vincitore del Game of The Year del 2023. Nonostante Baldur’s Gate 3 sia stato sviluppato e pubblicato da Larian Studios, i costi di sviluppo sono stati abbastanza alti – non quanto un gioco tripla A, sia chiaro – e sono stati giustificati dal prezzo di mercato a €59,99. Per questo, la definizione di indie è tanto labile quanto personale. Ad ogni modo, l’importanza dei videogiochi indie è data dal fatto che, al di là delle questioni relative alla definizione, questi sono in grado di aprire delle finestre che le grandi produzioni non sono interessate ad aprire.
Vi presentiamo tre ragioni che determinano l’importanza dei videogiochi indie nel mercato videoludico.
1. Narrazioni innovative
I videogiochi indie, nella loro definizione più canonica possibile, sono delle produzioni indipendenti. La libertà creativa degli sviluppatori costituisce un motivo fondamentale nel sottolineare l’importanza dei videogiochi indie sul mercato anche dal punto di vista umano e lavorativo, nonostante le difficoltà di lavorare da soli. Il videogioco, come le altre forme di intrattenimento ed arte, è anche pensato per essere venduto. Le grandi aziende come Ubisoft, Rockstar Games, Bethesda – per nominarne alcune – oltre a creare giochi con grafiche sbalorditive e storie interessanti, molto spesso ripropongono gli stessi patterns di gameplay perché «squadra vincente non si cambia». Si è visto con Assassin’s Creed che, nonostante il cambio di rotta preso con Origins, ha continuato a ricevere critiche per un setting di gioco che ripropone le stesse dinamiche. L’importanza dei videogiochi indie è costruita intorno alla possibilità di esplorare temi che non vengono affrontati nel mainstream, utilizzando anche meccaniche di gioco innovative. La lentezza, tante volte, del gameplay dei videogiochi indie permette al giocatore di immergersi nei mondi di gioco, a discapito di una frenesia che caratterizza i giochi tripla A a favore di gameplay monotoni, ma appaganti.
2. La possibilità di uscire dalla propria comfort zone
Anche il marketing nei videogiochi è un settore che viene molto curato nelle ultime fasi prima della pubblicazione. Un perfetto esempio di grandi campagne di marketing è quello di Starfield. Microsoft e Bethesda hanno affrontato costi abnormi di marketing creando un hype che ha portato addirittura ad un aumento delle vendite di Xbox Series X|S. Il risultato all’uscita del gioco, però, non è stato altrettanto entusiasmante. Senza addentrarci in una recensione di Starflied, il focus del discorso mira ad evidenziare una ridotta pubblicità del mercato indipendente. Il marketing che ruota intorno ai videogiochi indie è scarso, fatta eccezione per alcuni grandi publisher come Microsoft che, con l’evento ID@Xbox, ha messo in luce l’importanza dei videogiochi indie per il proprio catalogo e anche del servizio Xbox Game Pass. Per i videogiocatori, quindi, è difficile conoscere i videogiochi indie esistenti o sapere quali sono in uscita. Lo sforzo deve quindi derivare anche da una volontà di uscire dalla propria comfort zone di videogiocatore: cercare di accantonare il gioco tripla A che si sta giocando per mettere mano ad un’opera più piccola, ma che può avere molto di più da offrire nella scrittura e, perché no, anche per grafiche che hanno fatto la storia.
3. La riscoperta di modelli grafici ormai quasi in disuso
Nell’immaginario comune del videogioco indie, questi sono visti come giochi con grafiche in 2D, ma non solo. L’importanza dei videogiochi indie sta anche nella maggiore sperimentazione di modelli grafici ormai non in uso tra le grandi produzioni. Non è raro trovare giochi indie in 2D e in Pixel Art, uno stile utilizzato per i primi JRPG e dei giochi dei primi anni 2000. Un esempio è Sea of Stars, un gioco indie sviluppato da Sabotage Studio in pixel art e che segue il modello RPG classico. A fronte di grandi grafiche super dettagliate, i videogiochi indie mirano a rivalorizzare degli stili grafici che non fanno più gola, ma che hanno costituito la storia del videogioco.
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