«Get ready for the next battle!» Questa frase è impressa nella testa di milioni e milioni di videogiocatori, chiunque abbia avuto a che fare con una Playstation o le sale giochi avrà sicuramente provato o sentito parlare almeno una volta della saga di TEKKEN. Finalmente è uscito, dopo quasi un decennio, il nuovissimo capitolo next gen, ovvero Tekken 8, e siamo qui per proporvi la nostra recensione: possiamo solo anticiparvi che si tratta del picchiaduro definitivo.
TEKKEN in poche parole
Per chi non conoscesse Tekken, si tratta della saga di picchiaduro più giocata della storia: è definito uno dei 3 colossi e competitor assieme a Street Figther e Mortal Kombat. Sviluppato dalla Bandai Namco Studios, il primo capitolo risale al 1994, uscito esclusivamente nelle sale giochi in formato cabinato arcade; in Giappone è risaputo che gli arcade siano ancora il pane quotidiano per molti giocatori, anche occassionali. La saga in Italia, invece, ha avuto il boom mediatico con l’uscita del terzo capitolo nel 1997, sia in formato arcade che per la prima Playstation. La struttura dei picchiaduro è molto semplice: lo scopo è quello di azzerare la barra di energia dell’avversario attraverso le mosse di ciascun personaggio. Ciascuno dei personaggi di Tekken è particolare, diverso dagli altri e utilizza uno stile di combattimento diverso, perciò impararli tutti richiede innumerevoli ore di allenamento. Naturalmente queste mosse vanno concatenate tra loro, in maniera da tale da creare delle combo e infliggere il maggior numero di danni possibili.
La storia di TEKKEN
I picchiaduro sono riconosciuti per essere dei videogiochi di cui la storia non è un elemento fondamentale: spesso la parte narrativa viene addirittura ignorata per buttarsi subito nella mischia del multiplayer online. A differenza degli altri, però, Tekken può vantare una storyline che prosegue da decenni, con delle piccole novità nella trama ad ogni capitolo. La storia comincia con Heihachi Mishima, presidente della Mishima Zaibatsu, un’ industria bellica; quest’uomo è un losco figuro e estremamente assetato di potere, tant’è che decide di organizzare il più grande torneo di arti marziali del mondo, sponsorizzandolo attraverso la Mishima Zaibatsu: questo torneo prende il nome di The King of Iron Fist Tournament, che serve a decretare il più forte lottatore del mondo. Una trama che nei primi capitoli era semplice e scontata, ma con l’uscita dei titoli successivi viene approfondita, aggiungedo – ad esempio – un conflitto di interessi con un’altra industria, la G Corp guidata dal nipote di Heihachi, fino al conflitto finale nel settimo capitolo tra Kazuya Mishima e Heihachi stesso. Con l’ottavo capitolo andiamo ancora più avanti: qui Kazuya, ormai presidente delle Mishima Zaibatsu, decide grazie al suo potere demoniaco di dominare il mondo intero, e noi giocatori, nei panni del figlio Jin Kazama, dovremo partecipare a questo ennesimo Tekken Tournament per fermarlo. La modalità storia di Tekken 8 ci è sembrata molto divertente e utile anche per i neofiti del genere nell’apprendere i comandi di base, ben girata e dalle buone cutscenes. Nella storia avremo modo di affrontare quasi tutti i personaggi all’interno del roster principale e ottenere ricompense puramente estetiche per le altre modalità di gioco. La pecca è la cortissima durata della suddetta modalità: in sole 3-4 ore è possibile completarla del tutto – pecca, però, per modo di dire, visto che in un picchiaduro non è la modalità principale, ma un piccolo allungamento sarebbe stato più che gradito. L’esagerazione in Tekken è da sempre riconosciuta, e in questo capitolo non mancheranno dei momenti che quasi rasentano il trash, ma comunque divertenti. Il primo che si nota è il fatto che i personaggi, molti di diversa nazionalità, parlino tra loro la propria rispettiva lingua: Jin Kazama, nonostante sia giapponese, discute con il personaggio italiano della serie Claudio Serafino come se nulla fosse: un dettaglio simpatico, ma che può lasciare interdetti i più pignoli.
Tekken 8 è il picchiaduro definitivo
Dopo quasi un decennio di competizioni su Tekken 7, l’ottavo capitolo aveva degli standard da rispettare e soprattutto superare, anche per competere con i già usciti Street Figther 6 e Mortal Kombat 1, gli ultimi titoli degli altri due colossi. Tekken 8 riesce a sbaragliare la strada su tutti i fronti: non esageriamo nel dire che ci troviamo di fronte al picchiaduro definitivo. Con l’introduzione dell’Unreal Engine 5 avremo il piacere di osservare dei personaggi e degli stage in altissima definizione e super dettagliati, con degli effetti particellari delle varie mosse non indifferenti: grazie a quest’ultimo engine, il gioco è ben ottimizzato per girare a 60 FPS fissi, anche su dei PC non perfettamente aggiornati agli ultimi modelli hardware. Dalla nostra esperienza, con una scheda video NVIDIA RTX 2060, il titolo ci è risultato fluidissimo e godibile anche a settaggi grafici medio-bassi, mantenendo la stabilità dei 60 frame per secondo, un must nei piacchiaduro, specialmodo nell‘online. Chi invece possiede una console, che sia Playstation 5 o Xbox Series X, non ha nulla da temere: settaggi preimpostati già al massimo della qualità e con un frame rate più che stabile.
Tra le novità introdotte in Tekken 8 abbiamo l’introduzione del chip damage, vale a dire la possibilità del ricevere del danno in parata, cosa che in tutta la storia di Tekken non era mai successa prima. Questa scelta da parte di Bandai Namco è stata giustificata spiegando che in questo ottavo capitolo si premia l’aggressività, grazie anche ad un’altra novità, ovvero la heat bar. Quest’ultima è una barra speciale utilizzabile una singola volta per round che ci consente di infliggere questo chip damage per potenziare alcune mosse ed effettuarne una speciale che infligge notevoli danni: dopotutto, la miglior difesa è l’attacco. Per quanto riguarda il roster personaggi, possiamo confermare che è bello capiente con ben 32 personaggi totali, tra vecchie glorie, personaggi iconici e nuovissimi volti che giungono al torneo. Oltre ai classici Jin, Kazuya, Xiaoyu, Yoshimistu, Paul, Nina e tanti altri, abbiamo 3 nuovi personaggi: Azucena, Victor e Reina, quest’ultima una delle mascotte principali, essendo un membro della famiglia Mishima e una sostituta di Heihachi Mishima, che per la prima volta manca all’interno della cerchia. Il moveset di Reina ricorda vagamente quello di Heihachi, cosa che renderà felici i giocatori di vecchia data. Continuando, il roster ci è risultato ben bilanciato, a discapito di alcuni personaggi leggermente più avvantaggiati in termini di danni e frame advantage in alcuni attacchi, ma conoscendo Bandai Namco non mancheranno di certo patch di bilanciamento. Per concludere questa sezione, segnaliamo che il roster verrà ampliato in futuro attraverso dei DLC a pagamento, il primo confermato che uscirà questa primavera: il protagonista di questo è Eddy, personaggio storico della saga. Siamo quasi certi che Tekken 8 sarà il picchiaduro definitivo anche per il comparto personaggi giocabili che verranno aggiunti in futuro, anche in termini di guest presi da altri brand: nel 7° capitolo ci furono Negan di The Walking Dead e Noctis di Final Fantasy. Anche quest’ultima sezione rende Tekken 8 il picchiaduro definitivo su tutti i punti di vista.
Multiplayer online e lounge arcade di Tekken 8
Per concludere questa recensione, procediamo al fulcro di Tekken 8, vale a dire il multiplayer online, presente in diversi tipi di modalità: battaglia classificata, come da prassi, identica anche al 7, con però meno tempo di caricamento tra un match e l’altro e un sistema di ranking più ottimizzato, e il Lounge Arcade. Quest’ultima è una totale novità nella saga di Tekken: in questo Lounge ci troviamo all’interno di una sala giochi, simili a quelle nipponiche. Dopo aver creato il nostro avatar completamente personalizzabile, possiamo gettarci in questi server, dove possiamo conoscere e sfidare altri giocatori, senza preoccuparci di scalare le classifiche e magari per fare delle partite meno impegnative e con giocatori meno competitivi; è anche un ottimo modo per fare combriccola con i propri amici. Grande pecca è l’assenza della modalità Torneo presente nel settimo capitolo, ma non è esclusa la possibilità che verrà aggiunta in un futuro aggiornamento. Il lounge arcade è disponibile anche in modalità offline, denominato come Quest Arcade, che funge più come tutorial per i neofiti e giocatori leggermente più esperti, spiegando le basi e le nuove aggiunte sopracitate, come heat bar e chip damage. In Quest Arcade vi sarà un rank, ma puramente offline e che non influenzerà il matchmaking delle vere classificate. Per quanto riguarda la stabilità e la fluidità, è risaputo che per questo genere di giochi a livello competitivo, per la perfezione totale, è necessario giocare in loco nei tornei e negli eventi, ma con il multiplayer online – a seguito di una decina di ore di partite varie – abbiamo riscontrato pochissime volte dei lag e ritardi sugli input e sul frame rate. Come nel settimo capitolo, è possibile impostare prima di un match la qualità di connessione minima per i nostri determinati avversari; con il WI-FI l’esperienza è buona, ma è consigliato anche dal gioco stesso di utilizzare una connessione cablata per una maggiore fluidità.
Tekken 8 è il picchiaduro definitivo in ogni sua forma, dal bilanciamento alla grafica, le meccaniche e la fluidità. Il prezzo di 80€ può spaventare qualcuno considerando lo stile di gioco piuttosto ripetitivo, ma vi garantiamo che si tratta di un investimento a lungo termine. Parliamo, infatti, di un titolo che sarà capace di regalarvi migliaia di ore di scazzotate e divertimento, oltre ad essere costantemente aggiornato con nuovi contenuti. Un ultimo elogio a questo capitolo va alle meravigliose colonne sonore, tutte adrenaliniche e in perfetta armonia con gli scontri, e per i fan nostalgici è possibile giocare con le vecchie OST dei precedenti capitoli, impostabili tramite la funzione Jukebox presente nel menù principale.
Tekken 8 è disponibile per PS5, Xbox Series X e PC.
Fonte immagine in evidenza: Steam