This Bed We Made: il videogioco fra le stanze di un albergo

This Bed We Made: il videogioco fra le stanze di un albergo

Cosa c’è di meglio di un videogioco nel quale è il 1958, sei una cameriera in un grande hotel, e devi risolvere misteri curiosando fra le valigie degli ospiti? Se la risposta è niente, allora dovete urgentemente provare il videogioco This Bed We Made

Sviluppato da Lowbirth Games, uno studio indipendente, This Bed We Made è già un gioiellino fra i videogiochi indie: l’esplorazione, l’ambientazione, l’atmosfera noir, tutto questo ha contribuito a rendere questo titolo uno da provare assolutamente – ma di cosa tratta, nello specifico?

Check-in: il videogioco

Ci troviamo nell’Hotel Clarington, non come ospiti ma come Sophie, cameriera impicciona: fra una pulizia e l’altra, infatti, non esita al rovistare fra le valigie, le cartacce, od anche le casseforti dei clienti, scoprendo spesso cose che dovevano rimanere segrete. Il tutto cambia quando Sophie si ritrova in un caso più grande di lei, non solo un banale pettegolezzo, e sta al giocatore scegliere come comportarsi – This Bed We Made è infatti un gioco che viene influenzato dalle scelte fatte, con la trama che cambia in base ad ogni passaggio, anche il banale gettare una carta. Questo porta il giocatore a riflettere prima di ogni azione, oltre al doversi concentrare sul risolvere gli enigmi, dunque possiamo definire This Bed We Made un videogioco estremamente immersivo.

Sophie non è solo concentrata a pulire e scoprire segreti, ci saranno varie interazioni anche con i suoi colleghi, come ad esempio Beth, e le scelte del giocatore modificheranno anche l’ambiente lavorativo: relazioni, tradimenti, favoritismi… certo che in questo hotel non ci si annoia mai!

Un altro punto a favore di This Bed We Made, oltre al nutrire l’innata curiosità umana, è il suo mostrare temi profondi in modo indiretto, mostrandoli con disinvoltura fra un enigma e l’altro: primo fra tutti, l’omofobia. Sfortunatamente non dobbiamo dimenticare che This Bed We Made è ambientato negli anni ‘50, ed il videogioco rispecchia questi anni non solo con l’arredamento, ma anche con la mentalità. Si troveranno dunque volantini contrari all’omosessualità, così come anche contro il divorzio, dettagli che serviranno sia a risolvere il caso, sia a rendere ancora più realistica l’ambientazione.

A livello tecnico, This Bed We Made è un punta e clicca pulito, non pretenzioso, con una location limitata (ci si può muovere liberamente solo all’interno dell’Hotel) ma piacevole da esplorare, con un gameplay intrigante e innovativo.

Check-out: in conclusione

Giocare a This Bed We Made è un’esperienza particolare, poiché è come avere il controllo di un vecchio film noir: la narrazione, la colonna sonora, il doppiaggio, ogni dettaglio rende quest’avventura grafica unica, senza mai essere banale o noiosa. Anzi! Per quanto This Bed We Made sia un gioco calmo, ha comunque l’abilità di tenere sulle spine, ed ogni stanza dell’hotel diventerà come un campo minato: la consapevolezza che ogni scelta influenza il gioco, poi, rende il tutto ancora più coinvolgente, e ad ogni passo si tiene il fiato sospeso.

Possiamo dunque concludere che This Bed We Made è il videogioco perfetto per chi vuole un’accattivante avventura grafica, un mistero psicologico, una totale immersione, e soprattutto… per chi sogna di curiosare in un intero hotel!

Fonte immagine: locandina ufficiale

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