Vampire Survivors è un videogioco creato e sviluppato da Luca Galante, uscito solo nel 2021 ma già divenuto fenomeno nei giochi indie. La sua popolarità è in perenne ascesa, con recensioni sempre più positive e giocatori in costante aumento. Il gioco ha un gameplay semplice, ma allora cosa lo rende così speciale?
Gameplay
Il gameplay di Vampire Survivors è immediato: l’unica azione che si può svolgere è quella di muoversi su una mappa 2D, raccogliendo gli oggetti che appaiono, come le gemme che occorrono per salire di livello. Non si può scegliere quando attaccare, dato che avviene in automatico, e quindi ci si deve muovere coordinandosi con gli attacchi.
Vampire Survivors è un videogioco roguelike: questo sta a significare che ogni partita sarà diversa dalle precedenti; al superamento di ogni livello, il giocatore potrà scegliere tra diversi potenziamenti, questi possono sia migliorare le armi esistenti o sceglierne di nuove. Le opzioni vengono generate da un algoritmo, dunque ogni scelta sarà unica e renderà ogni partita una novità.
Le armi, oltre a potersi potenziare, arrivano anche all’evolversi: combinando diversi elementi, si diventa sempre più forti, ed il giocatore deve dunque scegliere attentamente opzioni che possono combinarsi per poter sopravvivere. Ebbene sì: sopravvivere. L’obiettivo di Vampire Survivors è riuscire a sopravvivere fino al termine, ovvero quando si arriva a 30 minuti, con nemici che diventano sempre più forti man mano che ci si avvicina alla fine, ed ondate caotiche, che rendono il videogioco definibile anche un bullet hell.
Oltre alla vasta gamma di personaggi e armi sbloccabili, Vampire Survivors offre anche diverse mappe, ognuna con le proprie caratteristiche, nemici… e segreti da sbloccare durante il videogioco. Il giocatore dunque potrà rigiocare a lungo ogni mappa senza annoiarsi, poiché potrà scegliere sempre combinazioni diverse, e affrontare ogni partita come fosse la prima.
La nostalgia
Vampire Survivors è un videogioco fatto in pixel art, con un voluto stile retro, sia per puntare sulla nostalgia dei giochi in 8-bit e 16-bit, sia per contrastare con le grafiche sempre più moderne dei videogiochi attuali. La grafica, associata anche alla musica, rendono l’esperienza di Vampire Survivors ancora più particolare.
L’italianità
Vampire Survivors presenta svariati riferimenti alla cultura italiana, soprattutto degli anni 80-90, a partire dai personaggi, fino alle armi ed anche alle mappe del videogioco. Eccone alcuni:
Poe Racho, un personaggio rappresentante un uomo anziano: il nome, infatti, suona come la forma dialettale Poraccio.
Christive Davain, nome riferimento alla famosa Cristina D’Avena, e non solo: il personaggio appare con un costume simile a quello di Sailor Moon, anime del quale Cristina D’Avena cantò una sigla.
Suor Clerici, collegamento ad Antonella Clerici: in più, l’arma collegata a questo personaggio si evolve poi in La Borra, riferimento ad un famoso meme nato proprio durante una trasmissione della presentatrice.
O’Sole Meeo, personaggio con la forma di un lupo bianco, il nome ha un palese riferimento alla canzone O’Sole Mio.
Il Molise, mappa giocabile, il nome rimanda direttamente alla regione italiana, attorno alla quale sono nati molti meme: collegati a quelli, la mappa nel gioco presenta solo alberi, vasi e fantasmi di persone anziane.
Possiamo dunque definire Vampire Survivors un videogioco orgoglio italiano, sia per l’enorme successo che sta ottenendo, modificando l’idea di videogioco bullethell, sia per l’approcio all’identità italiana, che viene resa parte integrante del gioco.
Fonte immagine: Wikipedia