La mitologia è una delle più importanti fonti di ispirazione artistica che esistano; da sempre scrittori, pittori, registi, musicisti attingono a piene mani dai racconti della tradizione e del folklore di luoghi e popoli, riprendendone personaggi, storie e simboli. Questi racconti sono estremamente affascinanti perché sono alla base delle culture di ogni paese, approfondirli può dunque essere un buon modo per affacciarsi agli usi e costumi di una popolazione. Il medium dei videogiochi è particolarmente legato alla mitologia, sono numerosissimi infatti i mondi e le saghe videoludiche che affondano le loro radici nei racconti del mito. Fatta questa breve premessa, ecco 3 saghe di videogiochi mitologici da conoscere:
1. Hades
Il titolo fa già capire di cosa si sta parlando: siamo nel regno degli inferi ed impersonifichiamo Zagreus, irriverente figlio di Ade in cerca di risposte sulla figura della madre Persefone. Hades è in tutto e per tutto un’interpretazione moderna della mitologia greca, negli uffici della morte incontreremo infatti numerosi personaggi appartenenti alla stessa, a partire dal severo e scorbutico Ade, padrone della dimora degli inferi, costantemente alle prese con la burocrazia e lo smistamento delle anime dei defunti, fino a personaggi come Achille, Cerbero, Thanatos e tantissimi altri. Ognuno di questi ha numerosi dialoghi e interazioni tramite le quali potremo conoscere la loro storia, empatizzare o meno con loro, e decidere di conseguenza se approfondirne il legame tramite doni, in modo tale da ottenere vantaggi nell’avventura e sapere qualcosa in più su di loro. Nessuno può uscire dall’inferno, ma a Zagreus non interessano molto le regole dettate dal padre; lo scopo del gioco è infatti quello di salire in superficie, facendosi strada tra luoghi come il Tartaro, l’Asfodelo e l’Elisio, sconfiggendo temibili nemici messi a guardia del posto da Ade in persona. Non sarà quindi una passeggiata e ad ogni morte lo Stige ci riporterà all’inizio del percorso.
2. God of War
Quando si parla di videogiochi mitologici, quella di God of War è sicuramente la prima serie che viene in mente, vede la sua prima iterazione nel 2005 ed è un classico del genere action; segue le vicende di Kratos, bramoso e spietato guerriero spartano che stringe un patto con Ares, Dio della guerra, ottenendo ancora più potere. Questo potere gli costerà però molto caro: agendo al servizio del Dio della guerra e commettendo gesta riprovevoli, Kratos perderà col tempo la sua umanità, fino ad arrivare ad uccidere la propria moglie e figlia, a seguito di un inganno di Ares. Così inizia il tormentato cammino di vendetta dello spartano nei confronti dell’olimpo intero, che lo porterà a diventare il nuovo Dio della guerra.
Dopo tre capitoli principali ed alcuni minori, la serie nel 2018 subisce un importante cambio di rotta, la storia si sposta infatti dalla mitologia greca a quella norrena. Il cambiamento è totale e radicale: non è solo l’ambientazione ad essere stravolta, anche i toni della narrazione sono più maturi e riflessivi, così come lo è Kratos, divenuto padre di Atreus. Padre e figlio dovranno affrontare un viaggio per salire sulla più alta vetta dei nove regni nordici per spargere le ceneri della defunta madre di Atreus (e seconda moglie di Kratos). Lo spartano, oltre a dover fronteggiare troll, draghi, elfi e le più disparate creature, ha il difficile compito di dover educare un figlio, di dovergli insegnare a sopravvivere in una terra che non lascia spazio a nessuno. Per un Dio della guerra non sarà difficile insegnare al proprio figlio a combattere, sarà ben più arduo invece aiutarlo a superare il lutto della madre; a differenza dei titoli precedenti dunque il focus narrativo è più incentrato sul personaggio di Kratos, sul suo rapporto con il figlio e sui fantasmi del suo passato, piuttosto che sull’epicità dei combattimenti e della lotta contro gli dèi (aspetto che comunque non manca).
3. Shin Megami Tensei
Altro classico della categoria “videogiochi mitologici”, Shin Megami Tensei è una delle più longeve serie “ancora in attività”; vede il suo primissimo capitolo nel 1987 e raccoglie al suo interno numerosi generi e diverse sottoserie, fra le quali la ben più nota al pubblico serie Persona. Prendendo in esame la serie principale di Shin Megami Tensei, si parla di giochi di ruolo di stampo nipponico che affrontano tematiche filosofiche e religiose come la creazione, il caos, l’ordine, il potere o il controllo. Il giocatore sarà tenuto a prendere delle scelte durante il corso dell’avventura, e in base alle stesse potrà decidere le sorti del pianeta e dei suoi abitanti, gettandolo nel caos in un apparente stato di libertà dettato dall’assenza di leggi, oppure potrà creare un mondo governato dalla legge assoluta, dalla quale non si può transigere a causa della mancanza di libero arbitrio. Il gioco è un classico del combattimento a turni, nel quale si affrontano demoni al fianco dei propri (come Pokémon, ma da prima di Pokémon), che non sono altro che creature provenienti dalle più svariate mitologie, come quella ebraica, quindi angeli, o divinità delle mitologie greche, nordiche, orientali, o anche creature folkloristiche meno note; è sempre interessante andare a scoprire la loro origine; è spesso presente infatti all’interno di questi giochi un bestiario che racconta in breve la loro ispirazione, da quale racconto sono stati presi e la loro storia.
Fonte immagini articolo “Videogiochi mitologici: 3 da conoscere” – Wikimedia Commons