Fuga dal mondo perfetto è un romanzo di Adriano Zanatta, uscito nel 2024 e vincitore del premio letterario Charles Dickens nella sezione inediti. Il trevigiano Zanatta scrive un romanzo distopico ambientato nell’anno 2045, in una realtà che ci sembra lontana ma non troppo, in cui il mondo è diviso in due emisferi: il Mondo Perfetto, nel quale vive solo il 10% della popolazione ed il Mondo Libero, dove vive il restante degli abitanti della terra. Dopo la pandemia del 2028, infatti, il mondo viene diviso in due: da una parte l’America e l’Europa che costituiscono il Mondo Perfetto, e l’Asia, l’Africa e l’Oceania che rappresentano il Mondo Libero. Il 31 Dicembre del 2031 i nuclei familiari hanno dovuto compiere La Grande Scelta, scegliendo l’emisfero in cui volevano abitare, senza possibilità di ripensamenti. Adriano Zanatta immagina infatti che nel 2033 i due mondi entrino in contatto l’uno con l’altro solo attraverso scambi commerciali, gli abitanti del Mondo Libero possono accedere al Mondo Perfetto solo attraverso una ferrea selezione con numerose prove di attitudine, gli abitanti del Mondo Perfetto possono scegliere di trasferirsi nel Mondo Libero tramite la defezione, ma ad una condizione: non si torna più indietro, una volta presa la decisione è impossibile essere riammessi.
Adriano
Il protagonista e l’alienazione
Nel Mondo Perfetto immaginato da Adriano Zanatta vive Rodolfo, detto Rod, un uomo molto eccentrico per gli standard del suo emisfero, si trova molto spesso ad usare termini caduti in disuso per la digitalizzazione della vita, guarda con nostalgia al passato prima della Grande Scelta e si trova frustrato e insoddisfatto della sua vita “perfetta”. Le persone sono circondate dalla tecnologia, dalla realtà virtuale e dall’intelligenza artificiale, i contatti sono ridotti all’osso e la vita sociale sempre più spenta. Tutto è efficiente, la carne animale è stata sostituita da alternative eco-friendly che imitano i vecchi sapori, si guadagnano crediti per le attività svolte e le fasi della vita superate. Tramite i crediti si ha accesso a diversi privilegi che appartengono ai livelli, ad esempio la conferma dei 15 anni di matrimonio tra Rodolfo e sua moglie Vir gli ha permesso di passare al livello 6. Il problema di Rodolfo è l’emblema della perfezione, dell’efficienza, dell’organizzazione del Mondo Perfetto, della visione dei rapporti come contratti prestabiliti che ha portato gli uomini a non avere più un pensiero critico, ad essere manovrati come burattini, che, pur vivendo nel privilegio e nella ricchezza, non hanno libertà di pensare autonomamente. Proprio la mancanza di libertà, il desiderio di non dover sottostare a regole e di voler evadere dalla bolla d’indifferenza che il governo ha creato inizia a far dubitare Rod della sua scelta, del suo matrimonio con l’indottrinata Vir e in generale della sua vita troppo statica e pilotata. Il protagonista non riesce a proseguire la sua vita dimenticandosi di quanto fosse bello il mondo prima della grande scelta, di poter baciare e tener la mano di sua moglie per strada, di poter abbracciare o dare una pacca sulla spalla del suo amico, di non dover essere costantemente osservato e tracciato.
Lo scambio con il suo sosia e la possibilità di fuga, l’escamotage di Adriano Zanatta
Un giorno però la sua vita cambia, un incontro particolare con un agente gli dà la possibilità di recarsi nel Mondo Libero per un periodo di tempo limitato, per conoscere quella realtà che tanto lo incuriosiva. Rodolfo voleva conoscere il modo di vivere dell’altro emisfero, ma era assai consapevole che se avesse voluto fare defezione, cambiando così la sua scelta iniziale, non sarebbe mai potuto tornare indietro, rimanendo lì per sempre, volente o nolente. Attraverso una scannerizzazione facciale l’agente trova il sosia di Rodolfo, simile a lui al 98,4%, una percentuale altissima che avrebbe ingannato il riconoscitore facciale, che serve ad accedere a tutti i servizi nel Mondo Perfetto.
Il suo sosia è Ernesto, un ragazzo idealista e sognatore: nel Mondo Libero lui ed altri amici si occupano di un’attività sociale, la DIPA, il Dipartimento Internazionale Politica e Azione, dove si occupano di tutto ciò che nel Mondo Perfetto è all’ordine del giorno, i diritti dei lavoratori, gli abusi e qualsiasi tipo di iniziativa del governo che li porti sulla strada del Mondo Perfetto. Il sogno di Ernesto è quello di vivere e conoscere il Mondo Perfetto sia perché crede nella superiorità di questo, sia perché vorrebbe fare qualcosa per unificare i due mondi, tanto vicini da essere raggiungibili tramite un treno, tanto distanti dal punto di vista ideologico e organizzativo.
La decisione dei due di proseguire e di vivere nei panni l’uno dell’altro cambierà totalmente le loro vite, da una parte Rodolfo , con la fuga dal mondo perfetto, abbandonerà il senso di alienazione, distrazione e ricerca dell’effimero, trovandosi spaesato e perso ma allo stesso tempo curioso di scoprire un mondo di legami, affetti e libertà. Dall’altra parte abbiamo Ernesto, che si gode la realtà interattiva con i visori del Mondo Perfetto, facendo esperienze surreali, descritte da Adriano Zanatta in modo iper realistico, che mai avrebbe potuto fare nel suo vecchio mondo ed alienandosi completamente al suo visore programmato dall’Intelligenza Artificiale. Il Mondo Libero non ha nessuna intenzione di dare adito alla progressiva tecnologizzazione della società e Rodolfo sarà finalmente libero di scegliere: rischiare e aiutare gli attivisti con il timore di subire gravi danni oppure godersi la sua vacanza da outsider? Come continua invece il soggiorno di Ernesto nel Mondo Perfetto: continuerà a vivere solo attraverso la realtà aumentata o capirà di essere pilotato e alienato? Entrambi hanno solo quattro settimane di tempo per comprendere gli aspetti positivi e negativi di entrambi i mondi e soprattutto per prendere coscienza ed agire. Adriano
Adriano Zanatta e la riflessione sulla progresso della tecnologia
Fuga dal mondo perfetto di Adriano Zanatta è un romanzo avvincente, con capitoli brevi e veloci con un maggior focus sul protagonista Rodolfo e la sua vita nel Mondo Perfetto. Empatizziamo con Rodolfo e la sua insoddisfazione, le sue mancanze del Mondo Unito, quando ancora le persone non bisbigliavano coprendosi la bocca, non erano controllate e vittime di costante propaganda, allo stesso tempo però capiamo anche Ernesto che si gode la tecnologia e i passi da gigante che ha fatto, le descrizioni vivide delle sensazioni che prova con la realtà aumentata, le risate e la gioia che gli provocano queste, anche se, ovviamente, non sono eterne, ma effimere ed innaturali. Il romanzo di Adriano Zanatta ci fa assistere ad una rappresentazione di un possibile futuro dove l’AI è padrona di tutto, dove c’è sempre più controllo, meno scelta e più efficienza, portando il lettore alla riflessione sull’influenza che gli apparecchi tecnologici possono avere sugli individui, o meglio, su piccole particelle di una massa indistinta, che hanno perso la propria identità. La modernità, l’innovazione, la tecnologia e la progressiva semplificazione di tutto hanno sicuramente dei grandi lati positivi per lo sviluppo della specie umana, ma quanto vogliamo spersonalizzarci e perdere la nostra identità? E soprattutto, a che prezzo?
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