Albi Illustrati, quali sono le tipologie

Albi illustrati

I libri o albi illustrati sono, per definizione canonica, un prodotto letterario (di solito racconti brevi, poesie o volumi privi di parole, come nel caso dei silent books) che beneficia dell’illustrazione come forma d’arte che lo accompagna e ne favorisce l’assimilazione anche in individui in età prescolare o immediatamente successiva e, quindi, non ancora in grado di leggere per conto proprio.
Molto spesso vengono erroneamente categorizzati come semplici “generi” o “sottogeneri” letterari, ignorando la loro vera natura.
Come nel caso dei fumetti, delle graphic novel e dei film d’animazione, i libri illustrati sono un vero e proprio linguaggio a parte, con un proprio set di regole e peculiarità che li allontana dal mero concetto di genere.

Grazie alle tecniche espressive utilizzate e alla profondità dei contenuti trattati, si aprono a possibilità di analisi su ampio spettro: partendo da un approfondimento più complesso, che richiede e prevede un forte senso critico e una maturità ben sviluppata, sino ad arrivare all’analisi caratteristica dell’infante, che tende a fruirli nella loro bellezza, in maniera più semplice e meno stratificata.

Esistono quindi varie tipologie di albi illustrati che si differenziano per la struttura esterna del volume stesso, la sua struttura interna e il suo contenuto; alcuni buoni esempi della ricca varietà sono:

  • I board books/paperboards, libri cartonati, tra i più comuni che si trovano in mercato;
  • gli alphabet books o alfabetieri, che servono lo scopo di far familiarizzare un bambino in età prescolare con l’alfabeto;
  • I concept books: utili per far apprendere forme, colori e dimensioni ai bambini. Un buon esempio può essere il libro “Brown Bear, Brown Bear, What Do You See?” del Phd in early childhood education Bill Martin Jr. e il blasonato illustratore di libri per l’infanzia Eric Carle.
  • I pop-up books, detti anche libri tridimensionali o libri animati, nella loro forma di base sono spesso libri per bambini, o adattamenti di fiabe preesistenti.
    Le costruzioni tridimensionali che vengono create grazie a una serie di meccanismi, ricordano l’arte giapponese dell’origami e diventano un ulteriore veicolo di appeal nei giovani lettori che vengono colpiti dal libro che sembra prender vita.
    Alcuni di questi volumi abbinano agli elementi pop-up anche elementi semovibili, che permettono al lettore una forma ancora più elaborata di interattività grazie alla presenza di alcune linguette predisposte che permettono agli elementi sulla pagina di essere mossi a proprio piacimento, mostrando o celando le figure.
  • I libri Touch and Feel detti anche libri tattili o libri sensoriali, sono volumi fatti in tessuto (solitamente cotone o feltro) e hanno come scopo principale quello di intrattenere il lettore stimolando diversi gruppi sensoriali (vista e tatto).
    Vengono anche detti quiet o busy perché possono avere la duplice funzione di intrattenere e coinvolgere attivamente il bambino o di tranquillizzarlo grazie alle superfici morbide, in base alla risposta individuale.
  • I counting books, con lo scopo di introdurre i bambini in età prescolare al concetto di “numero”. A volte non presentano parole, per rendere libero il bambino di inventare storie sperimentando con i numeri appena appresi.
    Come nel caso di “1, 2, 3, To The Zoo” del sopracitato illustratore statunitense Eric Carle.

Fonte dell’immagine: Pixabay

A proposito di Christian Landolfi

Studente al III anno di Lingue e Culture Comparate (inglese e giapponese) presso "L'Orientale" di Napoli e al I anno di magistrale in Chitarra Jazz presso il Conservatorio "Martucci" di Salerno. Mi nutro di cultura orientale in tutte le sue forme sin da quando ero piccino e, grazie alla mia passione per i viaggi, ho visitato numerose volte Thailandia e Giappone, oltre a una bella fetta di Europa e la totalità del Regno Unito. "Mangia, vivi, viaggia!"

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