Althénopis e la Napoli di Fabrizia Ramondino | Recensione

Althénopis e la Napoli di Fabrizia Ramondino I Recensione

Althénopis è un romanzo di Fabrizia Ramondino pubblicato per la prima volta nel 1981, vincitore del premio Napoli nello stesso anno, ripubblicato da Fazi editore nel 2023 con una prefazione di Chiara Valerio scrittrice, curatrice editoriale, direttrice artistica e conduttrice radiofonica italiana.
Della medesima autrice, Fazi ha ripubblicato anche Guerra d’infanzia e di Spagna nel 2022.

Althénopis di Fabrizia Ramondino, trama

Diviso in tre parti che descrivono tre fasi di vita differenti, Althénopis è un romanzo autobiografico che racconta la vita di Fabrizia Ramondino, finemente incastonato in tempi e luoghi reali, occultati da nomi fittizi. La città che dà il nome all’opera, Occhio di Vecchia come chiamavano i tedeschi la città partenopea, non è altro che Napoli e la Capitale è Roma.

Il romanzo, d’altronde, si apre nella piccola e fittizia Santa Maria del Mare, alla fine del secondo conflitto mondiale. Il romanzo è narrato in prima persona dalla protagonista/autrice, che trascorre la sua infanzia insieme ai suoi fratelli minori in una città straziata dalla guerra. All’interno del romanzo si alternano personaggi appartenenti alla sua grande ed eccentrica famiglia (una genealogia femminile imperante e una figura paterna idealizzata e lontana) che vive nella grande Capitale e gli scugnizzi napoletani, immischiati in piccoli misfatti, che la coinvolgono nonostante le forti rimostranze della famiglia.

La sua vita cambia con la morte del padre e la costrizione di trasferirsi prima ad Althénopis, dunque Napoli, e poi a Frasca, di casa in casa di alcuni parenti, fino a quando la protagonista, ormai adulta, decide di intraprendere un viaggio altrove in un luogo indecifrato al nord, lasciando alle spalle la sua famiglia.
Al suo ritorno, la protagonista di Althénopis di Fabrizia Ramondino, ritrova la madre anziana e desiderosa di attenzioni complesse e morbose. La protagonista, la figlia più amata, dovrà prendersene cura. La narrazione da questo punto cambia, i due personaggi saranno appellati come la Madre e la Figlia, con una dissociazione e spersonalizzazione fredda e dolorosa.

«Quell’ambiente di maschi non poteva non deviare nella stravaganza, senza il tepore femminile a smussarne gli angoli del carattere e la femminile scienza della conservazione della specie».

In Althénopis di Fabrizia Ramondino, l’autrice ricostruisce le donne e le relazioni parentali al femminile, gli uomini sono percepiti come un contorno necessario,  con una prosa brillante e straziante, che «cancella i confini di» sentimenti e luoghi, rafforzandone la loro percezione, rendendoli  vivi e abitabili. Un esordio e, per questo, biglietto da visita straordinario che ha consacrato l’autrice partenopea  e voce narrante indimenticabile e appassionante.

Fonte immagine: Fazi editore

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A proposito di Dana Cappiello

Classe 1991, laureata in Lingue e specializzata in Comunicazione. Ho sempre sentito l’esigenza di esprimermi, impiastricciando colori sui fogli. Quando però i pensieri hanno superato le mie maldestre capacità artistiche, ho iniziato a consumare decine di agende. Parlo molto e nel frattempo guardo serie tv e leggo libri.

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