La lingua geniale – 9 ragioni per amare il greco è il libro d’esordio di Andrea Marcolongo, scrittrice nata a Crema nel 1987 e laureata all’Università degli studi di Milano. È un libro che si legge in bilico tra la consapevolezza un po’ angosciosa di aver sprecato un’occasione ai tempi del liceo e la sensazione euforica della seconda possibilità. Pubblicato nel settembre del 2016, La lingua geniale ha raggiunto il primo posto nella classifica delle vendite in Italia e in Francia. L’autrice ha venduto 150.000 copie in Italia, raggiungendo la prima posizione nella classifica della saggistica e il settimo posto nella top 10 generale italiana nel gennaio 2017. Tradotto in più di 10 Paesi nel mondo, il libro ha ottenuto recensioni positive dalla stampa francese e Le Monde ha definito la scrittrice the new greek hero. Tuttavia, è un’opera che ha anche attirato critiche da parte della comunità classicista, a causa di numerosi errori e palesi carenze nel suo contenuto.
Il libro
Con La lingua geniale, Andrea Marcolongo si ripropone di illustrare il modo speciale in cui il greco sa andare all’origine della realtà nominandola senza fronzoli, senza tralasciare l’infinita varietà di sfumature che caratterizza l’identità di ogni cosa. È un vino che non avete mai bevuto, annata unica, se lo assaggiate ne vorrete ancora, come quello offerto da Ulisse al Ciclope. Ogni lingua presuppone un particolare modo di vedere la realtà, e studiare una lingua vuol dire, più che tradurla, comprenderla: entrare nella sua storia, nella sua letteratura, nella civiltà del popolo che la parla. Questo diventa ovviamente più difficile quando si tratta di una lingua come il greco, comunemente nota, insieme al latino, come lingua la lingua morta per eccellenza, ma che di morto non ha proprio nulla: paradossalmente, il mondo in cui viviamo ne è talmente tanto pregno che la cosa risulta addirittura impercettibile.
Le 9 ragioni di Andrea Marcolongo
In La lingua geniale – 9 ragioni per amare il greco, le 9 ragioni sono spunti per professori e nostalgici, un punto di partenza per studenti e curiosi, un approccio nuovo allo studio di una materia stigmatizzata. Chi ha frequentato il liceo classico lo sa bene: di fronte a una versione di greco, lo studente medio prova spaesamento e panico, ed è difficile dimenticare i pomeriggi passati a memorizzare paradigmi su paradigmi. L’autrice ci guida nello scoprire una nuova prospettiva: ci accompagna alla deliziosa scoperta di una lingua senza tempo, con un linguaggio frizzante ed ironico. Pagina dopo pagina di questa grammatica romantica, si dispiega davanti a noi senza orpelli accademici un excursus di casi, regole e aspetti verbali che ci parlano ancora di quella meravigliosa civiltà ellenica. Andrea Marcolongo ci dimostra che la lingua di Platone è legata a come noi pensiamo e parliamo: esisteva il duale, l’uno formato da due; l‘ottativo ci insegna a fare i conti con i nostri desideri che divide in possibili e irrealizzabili. Tra le 9 ragioni annovera anche l’aoristo, l’indefinito, senza una collocazione temporale. Poi il perfetto, il tempo del compiuto i cui effetti perdurano nel presente, che è metafora della nostra vita: noi ora siamo il risultato di ciò che ci è successo nel passato. Si impara così a ragionare non sui Greci ma nei Greci, la lingua geniale proprio come chi la parlava. Lo sappiamo tutti: la prima reazione davanti a un testo in greco antico spazia dalla paralisi al terrore puro. Ho scelto nove ragioni per amare e per raccontare ciò che il greco sa dire in modo unico, speciale, diverso da ogni altra lingua – e, sì, per spazzar via ogni paura trasformandola forse in passione, dice Andrea Marcolongo, aggiungendo che capire il greco non è questione di talento, ma di militanza – come la vita.
Fonte immagine: copertina del libro, editori Laterza