Nel pomeriggio di mercoledì 22 novembre 2017, al PAN, il Palazzo delle Arti di Napoli, si è tenuta la prima presentazione del libro giallo La primavera cade a novembre di Angelo Mascolo, edito da Homo Scrivens, nella collana Dieci. Laureato in Archeologia, Angelo Mascolo si classifica secondo, con questo romanzo, all’edizione del 2016 del premio letterario “La Giara” e collabora oggi con “Il Mattino” di Napoli.
Nel corso dell’evento, sono intervenuti Aldo Putignano, editore e coordinatore di Homo Scrivens, Lorenzo Marone, già autore di “La tentazione di essere felici” e dell’ultimo “Magari domani resto” e Francesco Pinto, direttore di produzione Rai, mentre ha letto alcuni passi tratti dal libro l’attore Massimiliano Gallo, famoso per il suo ruolo ne “La parrucchiera”.
Il romanzo d’esordio di Angelo Mascolo: La primavera cade a novembre
Siamo nella Castellammare di Stabia del 1947, poco prima di un incontro, il pugile Michele Strazzullo viene trovato senza vita nel suo appartamento. Sulla scena di una Castellammare povera e devastata, conduce l’indagine il commissario Vito Annone. “È nata prima la cornice e poi il quadro”, rivela Angelo Mascolo sulla genesi del libro: personaggio vivente è anche la città di Castellammare, perfettamente contestualizzata in un periodo storico collocato tra due fuochi, di cui poco si parla, ma in cui tanto è successo.
Protagonista della storia de La primavera cade a novembre non è soltanto il commissario, ma anche e soprattutto Vito Annone uomo, un uomo tra i tanti di una città grande che vive nei suoi stessi drammi, un uomo che soffre di un dolore che non sa dire, che non sa comunicare e che acquista un peso maggiore se collegato al tempo in cui vive: l’impossibilità di dare un figlio a sua moglie, Teresa, che lascia nel romanzo le impronte dei suoi silenzi distinti. Personaggio femminile, questo, che Pinto ritiene determinante insieme alla madre del commissario (“L’una, Teresa, è una donna che non può amare, l’altra, la mamma, è una donna che non sa amare”, dice a proposito di questa potente coppia di donne). La cornice che Mascolo ha costruito parla la sua lingua e si fa capire, mentre dai personaggi si leva una voce che esige di raccontare una storia che non può essere lasciata in sospeso.
Tradizione della collana “Dieci” (così detta perché pubblica soltanto dieci romanzi l’anno) è che la prima delle copie stampate vada consegnata proprio all’autore durante la prima presentazione. Emozione unica sarà stata quella del giovane scrittore nel toccare con mano il frutto del suo lavoro e della sua passione. La realizzazione di un sogno che non cancella l’umiltà che gli va riconosciuta, come si nota nell’aneddoto che egli stesso ha raccontato durante la presentazione: è rimasto sorpreso dal riscontro positivo del suo lavoro, al punto da aver pensato ad uno scherzo quando fu contattato per la prima volta dall’ufficio di Francesco Pinto.
Seguirà un’altra presentazione, questa volta a Roma, nella quale interverranno, oltre ai già presenti Putignano e Pinto, anche l’ormai famoso giallista partenopeo Maurizio De Giovanni, che di Mascolo scrive “Una scrittura che rivela un mondo: da Napoli ancora una grande promessa del giallo italiano”.
I “padrini” della prima cerimonia-presentazione hanno inaugurato il cammino appena intrapreso da Angelo Mascolo, augurandosi (e augurandogli) che veda presto la luce un secondo capitolo di quella che “ha tutte le carte in regola per essere definita la saga del commissario Annone”.
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