Recensione di una delle ultime uscite editoriali Add, l’onirico romanzo coreano Notti invisibili, giorni sconosciuti di Bae Suah
Pubblicato da Add Editore, Notti invisibili, giorni sconosciuti è il primo romanzo pubblicato in Italia dell’autrice coreana Bae Suah, il racconto, onirico e visionario, di un giorno ed una notte in una Seoul dalle atmosfere fantastiche, distorte e vagamente disturbanti.
Nel romanzo di Baeh Suah, gli elementi della trama – luoghi, personaggi, finanche frasi ricorrenti, che delineano personaggi e situazioni sempre diverse eppure così simili – si soprappongono e si rincorrono, annullando i confini tra un personaggio e l’altro, un luogo e l’altro, una storia e l’altra. La realtà diventa fluida, priva di punti di riferimento: la realtà perde ogni contatto col reale, in un caos allucinatorio in cui i piani del reale e dell’immaginario si fondono continuamente ed il lettore non sa mai di quale personaggio sta davvero leggendo le azioni ed i pensieri e se questi sono reali o immaginari. Il romanzo ha, nei suoi tratti grotteschi e disturbanti, un che di kafkiano: l’autrice, difatti, è, oltre che una talentuosa scrittrice, traduttrice di Kafka e Pessoa in Corea.
Persi in una città di sogno, che di Seoul ha soltanto il nome e talvolta neppure questo, divenendo semplicemente la “città segreta”, uno, due, tre personaggi s’inseguono, sconfinando continuamente l’uno nell’altro: è difficile finanche definirne la quantità precisa, data la labilità dei contorni. Protagonista del racconto, Ayami, o forse Yoni – un nome sanscrito che simboleggia la sessualità femminile -, un’ex attrice ventinovenne, o forse quarantanovenne, che lavora in un bizzarro teatro sonoro, un teatro per non-vedenti dove però si ripete ogni giorno sempre lo stesso spettacolo. È il suo ultimo giorno di lavoro: il teatro chiuderà per sempre i battenti, ma la donna ha già un’alternativa. Le è stato chiesto di accompagnare un poeta straniero, che poeta non è, a trovare la sua ispirazione in giro per la Corea.
Ma forse Ayami, o Yoni, la protagonista del breve e complesso romanzo di Bae Suah, non è soltanto un’ex attrice ed ex impiegata del teatro sonoro: è una poetessa, l’operatrice telefonica di una linea erotica, una donna smarrita, un’insegnante di tedesco, una donna già morta che rivive nel sogno disturbante di uno scrittore di gialli.
Nella disturbante e confusionaria realtà disegnata da Bae Suah in Notti invisibili, giorni sconosciuti, l’ordine lascia definitivamente lo spazio al caos, in un viaggio allucinatorio in cui il lettore, dimenticherà perfino di star leggendo un romanzo e s’inserirà, come immerso, nell’atmosfera surrealista e kafkiana del romanzo, vivendo, con questi personaggi, l’esperienza di un viaggio allucinatorio, paranormale e distopico.