La vincitrice del premio Nobel Toni Morrison è stata probabilmente la più grande scrittrice americana del suo tempo, autrice di un programma letterario di innovazione e di scoperta della cultura afroamericana, a cui ha contribuito anche il suo romanzo Beloved.
La forza visionaria e poetica della prosa di Toni Morrison sono ormai parte integrante della realtà culturale americana. Nei suoi romanzi, ella tesse un dialogo aperto con la storia complessa e tragica della comunità nera negli USA e tra i più conosciuti ricordiamo The Bluest Eye, Song of Solomon e Beloved, vincitore il Premio Pulitzer per la Narrativa nel 1988. Nel 2001, Morrison fu anche nominata una delle “30 donne più potenti d’America” dal Ladies’ Home Journal. Ma è stato in particolare con la pubblicazione del suo Beloved che Toni Morrison sconvolse definitivamente l’opinione pubblica statunitense, mettendo in luce gli effetti drammatici dell’esperienza dello schiavismo statunitense a danno della comunità afroamericana, effetti che affliggono anche le generazioni più giovani.
Morrison si è distinta come autrice per aver offerto con coraggio uno sguardo realista sulle ingiustizie storiche e sulle ferite ancora aperte a danno della comunità afroamericana, spingendo inevitabilmente gli Americani a confrontarsi e a riflettere sulle implicazioni morali e sociali della storia statunitense e del suo presente.
Ma per capire meglio il motivo dell’importanza di questa scrittrice, è opportuno osservare la peculiarità di quello che è il suo romanzo più conosciuto.
Il Romanzo Beloved
Pubblicato nel 1987 e insignito del premio Pulitzer l’anno successivo, il romanzo è ambientato nel periodo successivo alla Guerra Civile Americana (1861-1865). Si ispira alla storia vera di Margaret Garner, una schiava nera che fuggì dalla schiavitù nel Kentucky nel gennaio del 1856, rifugiandosi nell’Ohio, uno stato libero. Questo episodio fu documentato in un articolo pubblicato nel 1856. La Morrison scoprì questa storia mentre lavorava alla sua antologia intitolata “The Black Book”, pubblicata nel 1974. Quest’opera raccoglieva trecento anni di storia afroamericana attraverso una serie di fonti, tra cui atti di vendita, fotografie, ritagli di giornale, poesie, canti, e ne testimoniava le condizioni e la cultura. L’articolo che attirò l’attenzione della Morrison narrava il tragico atto di Margaret Garner, che, per evitare la ricattura e il ritorno alla schiavitù, uccise sua figlia.
Il libro è dedicato “ai sessanta milioni e più”, un riferimento chiaro agli africani e ai loro discendenti che persero la vita durante il lungo e tragico periodo del commercio atlantico degli schiavi. Questa epigrafe che fa da apertura all’intero romanzo è tratta dal versetto 9:25 della Epistola ai Romani di San Paolo e conferisce un valore morale all’intera opera, elaborando un tipo di riscrittura che cerca di spingere i lettori a riflettere sugli orrori compiuti in passato.
Beloved di Toni Morrison non è un romanzo facile da leggere: lo stile, seppur affascinante, perché incredibilmente realistico e crudo, può essere difficile da comprendere, soprattutto all’inizio: c’è molta sottigliezza semantica, che può mancare in molti dei moderni bestseller che sono molto più facili da leggere, ma che non sono altrettanto gratificanti. Tuttavia, se si è disposti a familiarizzare con un tipo di scrittura molto più ricercato per addentrarsi nelle tematiche oscure che l’autrice tratta, esso si distingue per essere un romanzo senza pari. Beloved è intenso e non si fa problemi a rappresentare la violenza, il dolore, l’angoscia e l’amore nelle sue accezioni più nude e crude. Il libro offre un’immersione nella realtà della schiavitù attraverso una prospettiva personale e intimista.
La straordinarietà di Toni Morrison, del suo romanzo più famoso Beloved (e non solo) è alquanto innegabile e la sua prosa è oggetto di tantissimi studi letterari e culturali degli ultimi anni, rendendo Morrison una delle autrici più influenti tra quelli che affrontano senza ritegno la storia e la cultura afroamericana con una sensibilità unica e penetrante. Il suo contributo è fondamentale per la comprensione e la valorizzazione delle storie e delle voci di una comunità rimasta marginalizzata per troppo tempo e il suo lavoro è fonte di ispirazione, nonché punto di riferimento, per le nuovi generazioni di scrittori e scrittrici afroamericani.
Fonte immagine: Amazon, copertina del libro Beloved