Bianca come la luna, di Hwang Sŏk-yŏng | Recensione

Bianca come la luna, Hwang Sŏk-yŏng | Recensione

Bianca come la luna, scritto da Hwang Sŏk-Yŏng, è un romanzo in cui leggenda e realtà si fondono.

Hwang Sŏk-yŏng, biografia

Hwang Sŏk-yŏng è un autore nato in Manciuria nel 1943 durante il periodo dell’occupazione giapponese in Corea. La sua famiglia è tornata in Corea dopo la liberazione del 1945 e sin da bambino ha avuto interesse nel diventare scrittore. Nel corso della sua gioventù, Hwang Sŏk-yŏng è stato imprigionato diverse volte per motivi politici e ha dovuto combattere per l’America durante la guerra del Vietnam, esperienza che lo ha profondamente segnato ed ha influenzato il racconto breve La Pagoda e il romanzo L’ombra delle Armi, entrambi non tradotti in Italiano. Classificato come favola moderna, Bianca come la luna fu pubblicato nel 2007 e tradotto per Einaudi nel 2016 dal Professor Andrea De Benedittis.

Bianca come la luna: trama 

Bianca come la luna è ambientato negli anni ’90 della Corea del Nord, paese affamato da un’interminabile carestia che spinge la popolazione a fuggire verso la Cina o la Corea del Sud. Bari, secondo la leggenda, è una principessa sciamana che, ripudiata dal padre perché settima figlia femmina, da adulta riuscirà a salvare la famiglia ammalata a causa di un misterioso morbo e a trovare l’acqua della vita. La protagonista del romanzo è a sua volta la settima di una famiglia di sole figlie femmine, che viene abbandonata dalla madre subito dopo il parto. Salvata dal suo cane, crescerà sviluppando un rapporto particolarmente affettuoso con la nonna. Proprio quest’ultima le dà il nome Bari, la cui leggenda si intreccia con il destino della giovane. Bari eredita, infatti, i poteri sciamanici che le permettono di comunicare con gli animali e con la sorella muta. Condivide queste visioni solo con la nonna, dato che i genitori hanno proibito a lei e alle sorelle ogni riferimento a credenze che fossero in contrasto con il rigido regime comunista dell’epoca.

Il racconto può essere diviso in due parti principali: quella ambientata in Oriente e quella ambientata in Occidente. La prima parte racconta le vicende che caratterizzano l’infanzia di Bari e della sua famiglia dalla diaspora all’entrata in un campo profughi cinese, dove impara a utilizzare le sue doti sciamaniche. La Cina è, tuttavia, una tappa intermedia del viaggio verso il cielo d’Occidente a cui Bari è destinata. La seconda fase del racconto è ambientata a Londra, dove la giovane entra in contatto con persone di diverse nazionalità, religioni e dal passato doloroso. Proprio grazie agli abitanti del suo condominio, Bari scopre la solidarietà tra immigrati ed inizia per lei un periodo di stabilità che culmina con il matrimonio e una figlia, ma gli imprevisti capovolgono nuovamente la sua situazione e la portano a comprendere che la vera conquista è il perdono.

Bianca come la luna: temi e stile

Bianca come la luna affronta una vasta serie di argomenti: primo tra tutti gli anni ’90 in Corea del Nord, che furono drammatici e misero il paese a dura prova. La caduta del muro di Berlino e il crollo dei paesi socialisti lasciarono P’yŏngyang molto più isolata e senza i rapporti economici privilegiati di cui aveva goduto fino a quel momento. Nel romanzo spesso ci si imbatte in personaggi affamati, vivi o morti che siano, che ben rappresentano le terribili condizioni di vita subite dalla popolazione già affranta da una sanguinosa guerra civile, che Hwang Sŏk-Yŏng aveva osservato da vicino recandosi in Corea del Nord nel 1989 (viaggio per cui sarà anche condannato e incarcerato anni dopo). Il tema del viaggio è ricorrente: da un lato la fuga dalla Corea del Nord e il lungo e straziante viaggio per la Gran Bretagna, dall’altro il viaggio sovrannaturale che la protagonista compie come la principessa Bari nella leggenda. La giovane attraversa non solo i luoghi, ma gli orrori del totalitarismo, della fame, e della situazione precaria dei rifugiati in Cina, ma proprio grazie a questi viaggi impara ad amare e a guarire le ferite del mondo. Costantemente presente è anche il tema della perdita: dei beni materiali, degli affetti e della libertà. Importante è anche il multiculturalismo dei personaggi che accompagnano Bari in questo viaggio, ognuno di loro ha un background diverso e, simpatizzando con essi, la protagonista si accorge che le differenze vere e proprie sono semplicemente superficiali.          

Lo stile di Bianca come la luna è piuttosto complesso: da un lato c’è la narrazione dei fatti accaduti, la cui lettura è piuttosto scorrevole, dall’altro ci sono le frequenti visioni di Bari, caratterizzate da ampie descrizioni eccessivamente particolareggiate e più complesse da leggere rispetto al resto del romanzo. Queste vengono abilmente utilizzate dallo scrittore per trasmettere un senso di angoscia e disperazione senza però fornire particolari delle violenze e dei soprusi subiti. Un capitolo particolarmente ridondante è quello in cui Bari affronta l’ultimo viaggio spirituale. Il testo è caratterizzato da minuziose descrizioni di qualsiasi elemento si pari davanti agli occhi della protagonista. Il tutto sembra un vero e proprio trip allucinogeno, di cui è difficile seguire il filo logico, che termina con una presa di coscienza della protagonista.

Nel complesso il romanzo è interessante e l’intreccio tra mito e realtà è particolarmente accattivante, tuttavia leggerlo è davvero complesso e faticoso. La smodata presenza di particolari e l’eccessiva lunghezza dei passaggi che narrano le visioni rallentano decisamente il ritmo incalzante che caratterizza il resto della narrazione. All’interno di Bianca come la luna sono presenti numerosi argomenti e temi importanti che, tuttavia, vengono forse trattati in modo troppo approssimativo, a favore delle descrizioni minuziose che occupano gran parte del testo.

Fonte immagine: Einaudi

A proposito di De Fenzo Benedetta

Benedetta De Fenzo (1995) studia Coreano e Giapponese presso l'Università di Napoli L'Orientale. Nel tempo libero si dedica alle sue passioni principali: la cucina, la musica, gli animali e la letteratura.

Vedi tutti gli articoli di De Fenzo Benedetta

Commenta