François-Marie Arouet, comunemente conosciuto come Voltaire, è un filosofo, drammaturgo e storico del periodo dei lumi in Francia. Tra le opere di Voltaire la più conosciuta è “Candide ou l’optimisme“, un romanzo dalla vena satirica. In Candide, viene fatta ,da parte di Voltaire, una critica alla teoria filosofica dell’ottimismo di Leibeniz. All’interno dell’opera Candide, sono presenti avvenimenti che hanno segnato la vita di Voltaire.
Trama de il romanzo Candide di Voltaire
Voltaire racconta la storia del giovane protagonista ingenuo da cuore buono, di nome Candide, il quale vive nel castello del barone Thunder-Ten Tronckht, in Vestfalia. Fin da bambino verrà seguito, insieme alla figlia del barone Cunegonda, dal precettore Pangloss, fedele discepolo di Leibeniz. Candide si innamora di Cunegonda e ben presto scatta un bacio tra i due giovani, che vengono scoperti dal barone; egli accusa Candide di aver sedotto sua figlia e lo caccia dal castello.
Da questo evento Candide vaga per il mondo, dove affronterà varie avventure: prima di tutto viene arruolato nell’esercito di Federico II di Prussia e verrà poi coinvolto nella guerra tra Bulgari e Avari, dove rischia di essere giustiziato. Riesce a fuggire in Olanda, dove viene accolto da un anabattista. Incontra di nuovo Pangloss, sfigurato da una malattia. Tutti e tre s’imbarcano verso Lisbona, durante il viaggio l’anabattista muore a causa del naufragio della nave, mentre gli altri due si salvano. Arrivano a Lisbona, dove scampano anche al terremoto avvenuto lì, ma cadono nelle mani dell’Inquisizione che li ritiene colpevoli di eresia, ma riescono entrambi a salvarsi. Dopo questo momento, Candide incontra Cunegonda, la quale è contesa da un giudeo e dal grande Inquisitore. Candide uccide i due uomini, ed è costretto a scappare in Parguay, per fuggire dalla famiglia dell’Inquisitore che rivendicava vendetta. Lì incontra Cacambo, ma non riuscendo a stare lontano dalla sua amata torna indietro. Torna in Europa dove affronterà nuove avventure, e incontra Martino, filosofo pessimista e incline al manicheismo: qui riesce ad osservare quanto il clero sia corrotto. Arriva a Venezia dove viene attratto dalla fama del senatore Pococurante, visita quest’uomo perché viene considerato il più felice della terra in quanto è ricco e senza preoccupazioni. Candide capisce, ben presto, che è tutta apparenza perché il senatore si mostra molto annoiato dai suoi beni e, allo stesso tempo, è dotato di un senso critico che non gli permette di vivere la vita a pieno. Alla fine Candide si ricongiunge con Cunegonda, la quale a causa delle varie peripezie affrontate ha perso tutta la sua bellezza.
Candide di Voltaire, la nostra analisi
L’opera nasce in un periodo in cui Voltaire è pienamente cosciente del male nel mondo, nonostante ciò ha trovato anche una soluzione a tutto questo male: il rifugio. L’opera Candide è caratterizzata da alcuni avvenimenti presenti nella vita dell’autore: il dolore della morte della donna con la quale ha passato la maggior parte della vita; il suo esilio in Svizzera; la guerra dei sette anni combattuta tra Francia ed Inghilterra; il terremoto che ha distrutto Lisbona (presente anche nel capitolo 6 del romanzo).
L’obbiettivo dell’opera è di ridicolizzare, in maniera velata, la teoria dell’ottimismo di Leibeniz. Secondo Leibeniz, prima della creazione dell’universo esistevano le monadi (sostanze perfette): esiste una monade superiore (Dio) che, da una grande serie di monadi, ha scelto la migliore, di conseguenza il mondo è il migliore dei mondi possibili. Tutte le sofferenze umane sono parte del disegno divino e sono finalizzate al bene generale. Per contrastare questa teoria, Voltaire utilizza la teoria dell’orologio, secondo la quale un orologio ha un meccanismo che permette il funzionamento dell’oggetto ed è creato da qualcuno. Analogamente all’orologio, l’universo ha un meccanismo creato da un progettista; Voltaire ammette, quindi, che esiste un essere superiore ma non è certo che sia Dio e che egli sia onnipotente.
In Candide è, inoltre evidente, la critica della società: una prima critica viene fatta, da parte di Voltaire, è all’esercito, il quale è costituito da un insieme di soldati che non sono altro che assassini irreggimentati, che seguono le regole senza esprimere una propria opinione; l’altra critica è mossa all’Inquisizione e al clero, Voltaire spiega che sono persone che portano avanti un insegnamento non scientifico ma legato alla superstizione.
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