Carry On, Rainbow Rowell | Recensione

Carry On

Oggi torniamo a parlarvi di libri, e per tutti voi amanti del fantasy abbiamo scelto un romanzo che vi farà sicuramente impazzire. Ancora di più, se siete fan della saga di Harry Pottero comunque del fantasy in generale – non potrete non amare questa trilogia a dir poco fantastica e… magica! Se queste premesse soddisfano la vostra curiosità, Carry On è esattamente il libro che fa per voi.

 

Un romanzo nel romanzo

Carry On è un romanzo di genere fantasy scritto da Rainbow Rowell edito nel 2015. La particolarità di questa trilogia è che può essere definita come un romanzo nel romanzo. La storia è chiaramente ispirata ad Harry Potter, solo che il protagonista si chiama Simon Snow e l’intera saga di libri che lo riguarda prende il nome di: Cronache di Simon Snow.

Ma perché è un romanzo nel romanzo? La risposta è piuttosto semplice! La prima volta che si sente parlare delle cronache di Simon Snow è in un altro libro della Rowell, Fangirl, la cui protagonista – chiamata Cath – si diverte a scrivere fanfiction riguardanti proprio Simon e Baz, i due personaggi principali di questa saga fantasy famosissima di cui la protagonista è una vera e propria fan.

Vista la curiosità dei lettori verso le figure di Simon e Baz che comparivano tra gli spezzoni delle fanfiction scritte da Cath, l’autrice ha deciso di scrivere la trilogia che li vede protagonisti così che i lettori potessero entrare a loro volta nel magico mondo di Carry On. Anche se, il primo libro della trilogia inizia all’ottavo anno di scuola di magia di Simon, l’ultimo anno per la precisione, per cui gli eventi dei sette anni precedenti li conosce solamente Cath!

 

Trama

Simon Snow è un mago orfano di 18 anni pronto a frequentare l’ottavo e ultimo anno alla scuola di magia di Watford. Deve prepararsi grazie alla guida del suo mentore, l’Arcimago, ad affrontare il Tedio Insidioso una volta per tutte – una creatura magica che si narra farà sparire la magia dal mondo – e Simon, in quanto prescelto, è destinato a sconfiggerlo. Il punto è che… Simon è il peggior prescelto di sempre! Sebbene trabocchi di magia, infatti, è a dir poco impacciato nel suo uso e più spesso che non finisce per combinare disastri.

Quando Simon è nato, in tutta l’Inghilterra iniziarono ad apparire dei punti morti, cioè dei luoghi in cui la magia non esisteva e gli stregoni e le streghe non erano più in grado di utilizzarla. Ad aiutare Simon c’è Penelope, la sua migliore amica dotata di grande spirito analitico – un po’ come Hermione – la sua fidanzata storica Agatha e infine il suo compagno di stanza nonché nemesi da sempre, Basilton noto come Baz.

La trama di Carry On prende quindi il via in medias res, e ci ritroviamo con Baz che salta i primi due mesi di scuola causando in Simon uno strano senso di angoscia. Ad ottobre poi, il velo tra il mondo dei vivi e quello dei morti si assottiglia, e in una notte fredda e buia, Simon riceve la visita del fantasma della defunta madre di Baz, nonché ex direttrice della Watford. A quel punto Simon decide di mettersi alla ricerca di Baz, scoprendo che il ragazzo era stato rapito dai beoti – strane creature – e che in realtà è un vampiro!

Da quel momento in poi la storia si infittisce sempre di più, Simon e Baz si ritrovano a dover collaborare a stretto contatto per indagare su cos’è realmente successo in passato oltre che prepararsi ad affrontare il Tedio Insidioso. Nel corso del libro poi, Simon rompe con la fidanzata storica e capisce pian piano di essersi preso una cotta proprio per Baz. Lo stesso Baz che, invece, è sempre stato innamorato di Simon.

 

Recensione

Carry On è senza dubbio una piccola perla che si divora in pochissimo, se si comincia a leggere non si smette di farlo finché il libro non è finito. Lo stile della Rowell è semplice, ma diretto ed efficace, nonché in grado di trasportare il lettore nel mezzo delle pagine riuscendo a visualizzare davanti a sé l’intero scorrere degli eventi. Il giusto mix tra momenti carichi di tensione e siparietti divertenti rende ancora più piacevole una lettura già di sé molto appassionante.

 

L’evoluzione dei personaggi

Un altro onere da fare a Carry On è il fatto di poter essere considerato un romanzo corale. La Rowell ha infatti pensato bene di dare il giusto spazio a tutti i personaggi più importanti della vicenda. I capitoli infatti portano come titoli il nome del personaggio del cui punto di vista si andrà a leggere. Questo fa sì che il lettore possa immedesimarsi in ognuno di essi, entrarvi in empatia, ma soprattutto ammirarne l’evoluzione in modo scrupoloso poiché riesce a sapere sempre cosa pensano tutti.

È molto interessante poter leggere non solo di come Simon sia perfettamente consapevole di essere il peggior prescelto di sempre ed una frana con la magia, ma anche di come essere il prescelto voglia dire ritrovarsi con una responsabilità enorme ad appena 18 anni. Molto realistico è anche il modo in cui viene trattata la sua evoluzione di identità di genere, il modo in cui affronta il cambiamento che vive, scoprendo pian piano la sua sessualità innamorandosi di Baz dopo aver passato anni al fianco di Agatha. Il che rende Carry On una vera novità!

 

La creatività oltre la magia

Sebbene ispirato all’universo di Harry Potter, Carry On ha saputo mostrare un mondo magico simile ma anche diverso da quello che conosciamo tutti. Il paragone nasce spontaneo, ma al tempo stesso saltano all’occhio le differenze. Sia Harry che Simon sono i prescelti, ma mentre Harry è incline all’uso della magia, Simon è una vera e propria frana. Gli incantesimi in Harry Potter sono strutturati in un certo modo con parole precise, mentre in Carry On gli incantesimi sono dei giochi di parole messi insieme che finiscono per risultare persino assurdi e buffi.

Se amate il mondo di Harry Potter, il fantasy, le storie di crescita, la magia e gli imprevisti dietro l’angolo, i plot twist e le storie d’amore – finalmente anche a tema LGBTQ+ – Carry On è senza alcun dubbio il libro che state cercando!

 

Fonte immagine: Wikipedia

 

 

 

A proposito di Elena Garzilli

Vedi tutti gli articoli di Elena Garzilli

Commenta